Solo andata

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SOLO ANDATA

Marco's pov

Stamattina Chiara mi ha mandato un messaggio proponendomi di fare colazione insieme al bar della piazza. Accetto senza pensarci troppo, in fondo è solo un'uscita.

Poco dopo quando salgo in caserma, noto che Anna non c'è.

"Ehi, ma il Capitano?" chiedo all'appuntato Zappavigna, interrompendolo mentre sistema dei documenti.

"Ha accompagnato il Maresciallo da un medico," mi informa. "Si sentiva poco bene, sua moglie e sua figlia non ci sono, così lo ha portato lei."

"Ah... d'accordo, grazie."

Nonostante i battibecchi iniziali, è sempre più evidente che quei due si sono affezionati l'uno all'altra. Un po' come te, no? La detestavi all'inizio, e adesso...

Adesso niente. Vacci piano, sai quello che ti ha detto. Solo amici. Ma tu non vuoi essere solo un amico, e fra l'altro, visto che siamo in argomento, non ti stai comportando nella maniera giusta.

Scuoto la testa scacciando via questi pensieri. Mi informano di un tentato omicidio, e viene convocato il ragazzo che è stato trovato sul posto accanto alla ragazza aggredita.

Nel frattempo arriva anche Anna, un po' preoccupata. Mi saluta in fretta e ci dirigiamo nel suo ufficio, dove mi aggiorna su quello che hanno scoperto.

Quando il ragazzo arriva, scopriamo che era diretto in Svizzera per un suicidio assistito. I soldi per la clinica ne fanno un buon movente per un tentato assassinio. Come ogni volta che si affronta questo argomento però, Anna cambia atteggiamento. È quasi impercettibile agli occhi di chi non sa, ma non ai miei. Posso a mala pena immaginare come ci si sente, solo a udire quella parola. I ricordi che porta con sé. Il dolore.

Non capisco se mettere quel ragazzo in stato di fermo mi faccia sentire meglio o no, l'unica cosa che so è che Anna si è chiusa nel suo silenzio, e so che non riuscirò a scavalcare quel muro se lei non vuole. Al momento, è impenetrabile.

***

Anna's pov

A giudicare da quello che ha detto la dottoressa a Cecchini, bisogna fare una disinfestazione a casa per eliminare i tarli, e conviene farla pure da me. Quindi poco fa ho mandato un messaggio a Chiara dicendole di venire qui per informarla della situazione, così almeno mi dà una mano e cerca una sistemazione temporanea.

Mentre il ragazzo sospettato viene portato via, ecco che entra lei con fare trafelato.

"Anna, perché mi hai chiamata?"

"Abbiamo i tarli in casa," le dico subito.

Lei si porta le mani alla bocca. "Oddio, i miei maglioni di cachemire umbro! Me li bucano tutti!"

Mi trattengo dall'alzare gli occhi al cielo."Sì... a parte i tuoi maglioni, devono entrare per fare la disinfestazione, quindi dobbiamo andare via per qualche giorno. Non so, prova a cercare una stanza d'albergo, qualcosa..." Spiego, notando che non mi sta nemmeno guardando, un'espressione di quelle che stanno progettando qualcosa.

"Perché non ci facciamo ospitare da Marco?" Mi chiede dopo qualche secondo.

"Da chi?" Non sto capendo.

"Marco!" Mi fa segno verso Marco Nardi, nel mio ufficio intento a visionare dei documenti.

Una strana sensazione si fa strada nel mio stomaco.

"Che dici, è un collega! E poi perché ci dovrebbe ospitare?" Domando debolmente. No, per favore. Non scherziamo. Non glielo chiederei nemmeno sotto tortura.

'Magari le cose sarebbero andate in modo diverso...'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora