ARRIVERÀ IL GIORNO*
Marco's pov
Il sole tiepido di oggi sta accompagnando me e Anna in questa visita a Orvieto.
Non capita spesso, che riusciamo ad andare da qualche parte per più di un giorno, ma fortunatamente stavolta lei è riuscita a organizzare i turni in caserma in modo da avere libero anche il sabato, così da poter passare il weekend fuori insieme.
Uno dei posti che volevamo visitare era proprio Orvieto, uno dei luoghi più belli dell'Umbria.
Mentre passeggiamo mano nella mano per una delle splendide vie del paese, ripenso alla faccia di Cecchini quando ha saputo che saremmo stati via per due giorni, e mi vien da ridere.
Ogni volta che passiamo qualche giorno fuori Spoleto, Anna lo informa che non ci sarà giusto per non preoccuparlo se non la vede rientrare – anche perché sarebbe capace di chiamarla, visto che lo ha fatto in precedenza – e lui si comporta in modo sempre più protettivo con lei.
Proprio come se fosse sua figlia.
Certo, non può farle la ramanzina né impedirle di uscire con me, ma ogni volta le raccomanda di fare attenzione e di divertirsi, e generalmente io mi becco l'occhiata minacciosa, specie se sa che passeremo la notte fuori.
Non la considera una ragazzina, questo sì, la conosce bene sia come capitano che come donna, ma è più forte di lui, e l'idea che dorma - anche in senso assolutamente innocente - con un uomo (che poi, sarei comunque il suo fidanzato...) proprio non gli va giù.
All'improvviso sento Anna ridacchiare.
"Che c'è?" Le chiedo, divertito.
"Stavo pensando a Cecchini quando gli abbiamo detto che saremmo rientrati domani sera," mi spiega con un sorrisetto.
"Ci stavo pensando anch'io... mi ha guardato in un modo!"
"Lo fa sempre, si vede che si trattiene dal parlare..."
"Ti vuole bene e si preoccupa per te, anche se sa che sai badare a te stessa," commento, dando voce ai miei pensieri di poco fa.
"Lo so... solo che è strano, non ci sono abituata... Non che mi dispiaccia, ma... ormai sono anni che non vivo più con mia madre e non devo giustificare le mie uscite. So che Cecchini ha le migliori intenzioni, ma in un certo senso è imbarazzante dirgli che non ci sono, soprattutto quando si comporta così."
Io le rivolgo uno sguardo malizioso, avvicinandomi e abbassando la voce in modo che solo lei possa sentire.
"Ah, se sapesse..."
Anna arrossisce e mi rifila un colpetto col gomito. "Ti ritroveresti con un ordine restrittivo a carico," mormora.
"Probabile," rispondo, allegro. "Comunque, qual è la prossima tappa?"
Lei dà un'occhiata alla cartina. "Il Duomo," mi informa. "Che dovrebbe essere... da quella parte."
La prendo nuovamente per mano, dirigendomi con lei nella direzione che ha indicato.
[...]
Mentre osserviamo gli affreschi del presbiterio, mi estraneo un momento e la mia attenzione di posa su Anna, che guarda rapita quanto ha davanti. La luce che entra dalla vetrata dell'abside la avvolge quasi a voler creare attorno a lei una sorta di bagliore.
Non so per quale motivo, ma per un attimo nella mia mente appare l'immagine di lei vestita di bianco, in piedi davanti a me e con un sorriso radioso sul volto.
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'Magari le cose sarebbero andate in modo diverso...'
Fiksi UmumPartendo dal titolo con una citazione del nostro Capitano in 'Scegli me!', una serie di one-shot per raccontare come, in molte puntate, la storia tra Anna e Marco sarebbe potuta andare diversamente. I capitoli saranno in parte presi dall'altra fanfi...