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Riattaccai. Entrai dentro il motel. Bussai alla porta di Kessy e Silvio.
Kessy venne ad aprirmi.
"Silvio,posso parlarti?"
Non ebbi risposta
"Perché hai bevuto?"
"Non sono affari tuoi"
"Sì invece"
"Aurora,sei così stressante! Ho bevuto perché Kessy mi ha fatto alterare"
Guardai Kessy. Era pallida
"Che è successo"
"Silvio ha iniziato a chiedermi di tornare a casa. Già da prima era ubriaco perché era uscito con degli amici che si trovavano qui vicino. Io gli risposi che non potevamo finché non ci avrebbero fatto sapere qualcosa a riguardo del tuo affogamento. Lui iniziò a dire che voleva passare una settimana in pace e che tu causavi solo problemi e che non ci facevi mai stare tranquilli. Eri come un peso."
Guardai malissimo Silvio.
"Tu pensi davvero questo? Ti credevo un amico sai?"
Non rispose
"Ok,se credi sia un peso vattene. Vai a passare una bella settimana da qualche altra parte. E sai anch'io volevo passare una vacanza in pace,ma purtroppo mi hanno presa di mira"
"Se ti prendono di mira c'è un motivo"
"Quale sarebbe?"
"Aurora,lo sai anche tu,dove vai vai devi sedurre sempre qualcuno"
"Silvio smettila"
"No,per tanto tempo sono stato zitto e ora parlo. Tu devi smetterla di baciare chiunque ti passi accanto! Smettila,basta, perché se non era per quell'animatore noi ora saremmo lì a cenare in pace. Cavolo. Per tutti quelli che sono caduti ai tuoi piedi ci vorrebbe un'enciclopedia!"

Avevo le lacrime agli occhi.

"Smettila Silvio"
"No Kessy. Voglio parlare"
"HAI PARLATO TROPPO"
"Silvio. Tu pensi davvero questo? Io,io sono senza parole davvero! Pensi che io sia quella che non sono? Io non sono mai stata con nessuno. E una volta che trovo qualcuno che mi capisce tu tiri fuori cose non vere. Sai che c'è? Se non ti va di scoprire chi mi ha quasi uccisa puoi andare"
"Ma la macchina?"
"Ho un po' di contanti dietro. Possiamo prendere il treno."
"Ok,io me ne vado"
''Nessuno vorrebbe un amico come te"
Detto questo se ne andò sbattendo la porta. Kessy iniziò a piangere. Mi sedetti vicino a lei e la strinsi
"Mi dispiace. Ero convinta che rimanesse."
"Non è colpa tua. È colpa mia"
Lei era così. Si prendeva la colpa per tutto. Era anche molto sincera. Era per questo che in 19 anni era ancora mia amica.

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