★ Polvere di stelle ★ K.Sj

Chapter 4. Brothers

Lasciai il diario sotto al cuscino e andai a fare colazione.

"Y/n, non hai dormito neanche oggi vero?" Mi disse mia madre mentre apparecchiava la tavola.

"Da cosa lo deduci?" Mi sedetti al tavolo cominciando a giocare con la forchetta

"Dalle occhiaie. Te l'ho detto cento volte che devi dormire"

"Lo so mamma, ma non è colpa mia se non ci riesco" Mia madre sospirò e sorseggiò il suo tè caldo.
Presi una fetta di pane e ci spalmai sopra della nutella, e bevvi un po' di succo di frutta nella mia adorata tazza rosa pastello.

"Y/n, andiamo al Luna Park oggi?" Mi chiese il mio fratellino Leo. Avevo preso da poco la patente e da quel giorno Leo cominciò a chiedermi di portarlo ovunque.
Anche mio fratello più grande e mia madre mi chiedevano di fare loro da autista. Ormai guidavo solo io.

"D'accordo, andiamo al Luna Park. Cristian, vieni anche tu?" Mio fratello più grande non amava passare il tempo con Leo. Era un tipo che se ne stava sempre sulle sue, a volte sembrava depresso e non aveva molti amici. Io ero come lui, ma cercavo di stare più tempo possibile con Leo, perché avevo la sensazione che presto, lo avrei lasciato con la mamma e con Cristian.

"Ho da fare" Fu l'unica risposta di Cristian.
Era ovvio.

"Allora Leo, usciamo alle nove ok?" Lui annuì e io tornai in camera mia a leggere il diario di Jin.
Lessi qualche pagina, fino a quando non mi addormentai.
Solo dopo mi resi conto di non aver chiuso a chiave la porta...

Mi svegliai sentendo la voce di Cristian.
"...e voglio diventare un k-idol".
Sentii le sue risate e quelle di Leo.
Mi alzai di scatto.

"Ridammelo Cris!" Allungai la mano per riprendermi il diario, ma Cristian alzò il braccio per non farmici arrivare.
Lui era molto più alto di me e per questo mi ha sempre preso in giro.

"Chi è questo Seokjin? Il tuo ragazzo?" Mi chiese Leo seguendomi mentre cercavo di arrivare al diario saltellando.

"No Leo, è... Un... Mio amico"

"Tu non hai amici!" Cristian stava iniziando a scocciarmi.
Gli diedi un pizzicotto e gli feci abbassare il braccio.
Riuscii finalmente a riprendermi il diario.
Andai verso la mia stanza intenta a chiudermi lì fino a quando non saremmo dovuti uscire, ma la voce di Cristian mi fermò.

"Comunque è un mio compagno di classe"

"COSA?!" Dissi prima di sbattere la porta. Non rouscii a fermarmi.
Decisi di non riaprire, e mi chiusi in camera a finire di leggere.