Non ricordo molto di quel giorno.
Ero arrabbiata con mia madre. Molto arrabbiata.
Vivevo in un condominio di trenta piani ed ero abituata ad andare in giro quando mi pareva."Io scappo di casa!" Dissi sbattendo la porta con la poca forza che avevo in corpo.
Ero solo una bambina allora, ma non mi sentivo tale.
Avevo otto anni ma me ne sentivo addosso trenta.
Mia madre c'era poco a casa, così dovevo badare io ai miei fratelli.Conoscevo praticamente tutti nel mio condominio.
Molti, vedendomi da sola, mi chiesero dove fosse mia madre, ma sapevano tutti che io andavo spesso in giro senza di lei, e non gli diedero troppo peso.Abitavo al settimo piano, così presi l'ascensore per scendere.
Entrai nell'ascensore, dove c'era un ragazzo, che avrà avuto... sedici anni, nell'angolo dell'ascensore, ad ascoltare la musica.Poco prima che l'ascensore si chiudesse, un uomo sulla quarantina lo bloccò per entrare.
"Ecco dov'eri finita..." Mi disse l'uomo prendendomi la mano.
Non l'avevo mai visto prima.
Il cuore cominciò a battere molto più velocemente.
Avevo paura. Perché mai un uomo che non conoscevo aveva detto una cosa del genere? E perché mi stava tenendo la mano? Cosa voleva da me?Volevo reagire ma non ci riuscivo.
Il ragazzo dietro di me si tolse le cuffie e sentii il suo sguardo bruciare sulla mia pelle.
L'uomo non disse più niente.
Io cominciai a tremare.
Speravo che qualcuno mi salvasse.Quando arrivammo al piano terra, l'uomo mi trascinò verso l'uscita, ma prima che potesse aprire la porta, sentii una voce dietro di me.
"Scusi!".
Mi voltai, ancora con la mano intrappolata in quella dell'uomo.
Era stato il ragazzo dell'ascensore a parlare.Corse verso di me e si abbassò per arrivare alla mia altezza.
"Tu conosci quest'uomo?" Mi chiese in modo gentile guardandomi negli occhi.
Io esitai un pochino, ma poi scossi la testa.
"Ne ero sicuro" Disse il ragazzo alzandosi e rivolgendo uno sguardo minaccioso all'uomo accanto a me.
L'uomo lasciò la mia mano e, d'istinto, corsi dietro al ragazzo aggrappandomi alla sua maglietta."C-come hai... Come hai fatto a capirlo?!" Disse l'uomo spaventato.
"Un genitore non ha bisogno di tenere la mano al proprio figlio in ascensore"
Ci fu un momento di silenzio.
"Vattene, e non dirò niente."
L'uomo si voltò e corse verso l'uscita.
Quando la porta si chiude, il ragazzo si girò verso di me e io lo abbracciai per ringraziarlo."Come ti chiami piccolina?" Mi chiese con un sorriso dolcissimo.
"Mi chiamo Y/n, tu?"
"Seokjin, ma puoi chiamarmi Jin"
"Grazie Jin"
Mi riaccompagnò a casa.
Nel tragitto gli chiesi una cosa che mi balenò in testa quando disse all'uomo di andarsene."Jin, ma perché non hai chiamato la polizia, o non l'hai picchiato?"
Lui mi risponse:
"Hai avuto paura?"
"Si"
"Anch'io"
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★ Polvere di stelle ★ K.Sj
Fanfic•°•°•Seokjin×reader•°•°• "Ecco dov'eri finita..." Mi disse l'uomo prendendomi la mano. Non l'avevo mai visto prima. ★saremoji★