★ Polvere di stelle ★ K.Sj

Chapter 21. Strange father

Qualche minuto dopo uscimmo dalla camera e ci avviammo verso la cucina per avvertire mia madre del fatto che stavamo uscendo.

"Mamma, io e Jin Andiamo a fare una passeggiata al parco, a dopo"

"Oh va bene, non tornare tardi"

Uscimmo tenendoci per meno e arrivammo a piedi al parco. Quel parco dove ci eravamo ritrovati. Avrei potuto dire che era il luogo che mi aveva salvato, dal cambiamento dato dal dovermi trasferire e dalla mia paura di rimanere per sempre sola. Ora che c'era Seokjin era tutto diverso.

"Grazie"

Mi guardò interrogativo.

"Per cosa?"

"Per esistere, per stare con me, per quella volta tanti anni fa... Tu fai così tanto per me e, in realtà mi sento come se mi stessi approfittando di te"

Ci fermammo. Mi guardò in modo strano.

"Quando prima mi sono rattristo di colpo, era per mia madre. Lei è morta qualche anno fa e io mi sono sentito terribilmente in colpa. Lei era malata e io lo sapevo, ma nonostante questo non ho fatto niente per aiutarla. Se potessi tornare indietro farei di tutto per lei, ma non posso, ma ora posso fare tutto quello che posso per te"

Con gli occhi lucidi lo strinsi più forte che potevo. Non ne avevo idea, insomma, non ne aveva scritto sul suo diario...

"Io voglio comunque ringraziarti in qualche modo"

"Lo fai già principessa. Il solo saperti al sicuro e felice rende felice anche me"

Sorrisi.

"Che frase fatta..."

"Però ha funzionato no?"

Si avvicinò un po' di più a me.

"Mh... Sì"

Non capivo perché doveva farmi aspettare. Era una tortura per me dover guardare quelle sue labbra meravigliose e stare a pochi centimetri da loro ma sempre senza poterle baciare.

"Jin..."

"Si principessa?"

"Potresti smettere di chiamarmi così?"

"No principessa, c'è altro che vuoi chiedermi?"

Alzai gli occhi al cielo.

"Sì... Quanto devo aspettare ancora?"

Sbuffò lasciandomi la mano e superandomi. Si girò e cominciò a camminare al contrario davanti a me, con le mani nelle tasche dei pantaloni.

"Un po'"

"Un po' quanto?"

"Solo... Un po'"

"Un po' tanto o un po' poco?"

Si fermò facendo sbattere contro di lui.

"Smettila di chiedermelo e goditi i momenti come questi. Non so per quanto ancora potremo averne..."

"Cosa? Perché? Cosa intendi?"

"Mio padre mi ha detto che molto probabilmente ci trasferiamo"

"Cosa?! No! Non puoi! Insomma, tu sei un adulto ormai! Puoi decidere da te"

"Non è così facile. Io ho provato a spiegargli che non voglio andarmene da qui, ma lui non è una persona... Normale. Se provassi ad andare da qualche parte senza dirglielo, lui lo saprebbe e mi troverebbero subito"

"Ma dev'esserci un modo per farti uscire da questa situazione..."

Intanto ci eravamo seduti su una panchina e ora Jin stava guardando il vuoto in silenzio.

"Un modo ci sarebbe..."

Mi guardò con uno sguardo preoccupato ma implorante. Alla fine scosse la testa.

"Lascia stare"

"Cos'era? Mi hai guardata in modo strano"

Fece un respiro profondo.

"Forse puoi fare tu qualcosa per me questa volta"