La legge del più forte

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Aveva una pelle di seta,  afferrai il lobo del suo orecchio e iniziai a mordicchiarlo e succhiarlo poi scesi lungo il suo collo per affondare infine il mio volto sulla sua terza di seno, alzai un lembo della sua maglietta e infilai la mano,  salendo lungo il suo ventre, fino ad arrivare al reggiseno abbassai le coppe, liberando finalmente il morbido seno  dal tessuto, era morbido e sembrava essere stato fatto apposta, per essere agguantato dalla mia mano, lo afferrai stringendolo forte, iniziai a giocare con i capezzoli rigirandomeli fra il pollice è l' indice, li sentii  irrigidirsi sotto il mio tocco, la guardai negli occhi e vidi, che se prima tremava come una foglia,  adesso invece era come in uno stato di shock, non aveva alcun tipo di reazione, non si ribellava, ma le lacrime le scorrevano a fiumi, forse era rassegnata, la gazzella si era arresa al cobra, questa d' altronde è la legge del più forte!
Decisi così di continuare quella dolce tortura, lasciai la presa sul seno e portai la mano sul suo interno coscia, e risalii lentamente.
Ero ad un millimetro dal traguardo, quando mi sentii tirare da dietro e la mia schiena,  urlò violentemente contro il pavimento, alzai lo sguardo, la ragazza non c' era più, al suo posto c'era un ragazzo

Diario di un folle amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora