6- Un regalo inaspettato
Mi svegliai durante la notte. Ero nella mia stanza, a casa mia.
Forse, avevo ragione. La resistenza, i Rajni, Xavier... era davvero un altro dei miei sogni? Mi alzai dal letto. Dovevo camminare per schiarirmi le idee.
Camminai avanti e indietro per la mia camera, cercando di non svegliare Aelius. Aveva la testa sotto il cuscino, propio come quando era piccolo.
Sentii un rumore che mi fece raggelare. Uno sparo. Proveniva dal salone.
Andai subito a controllare e lo spettacolo che vidi era orrendo. Sul pavimento era steso il corpo di mia madre, in una pozza di sangue.
Davanti a me, invece, c'era mio padre. Aveva una pistola puntata alla testa. Sapevo le sue intensioni, dovevo fermarlo.
Provai a pronunciare qualcosa ma l'unica parola che uscì dalla mia bocca fu -Papà...- con una voce di una bambina terrorizzata.
Lui mi sorrise -Torna a letto, tesoro.
Poi sparò. In pochi secondi il suo sangue si mischiò a quello di mamma, sul pavimento.
***
Non riuscivo a respirare bene. Mi svegliai, nella camera alla resistenza, che sudavo freddo. Quello non era un sogno; era un ricordo che mi avrebbe perseguitato per tutta la mia vita.
Stavo piangendo come una bambina. Un pò d'aria mi avrebbe fatto bene.
Uscii in fretta e furia dalla mia camera, per dirigermi verso il tetto. Dopo che Myda mi mostrò tutta la resistenza, era facile orientarsi, nonostante la grandezza di quel posto.
Mi sedetti. Lassù, sotto il cielo notturno, c'era molta calma.
-Finalmente, ti ho trovata.
Dietro di me, Xavier era apparso dal nulla. Abbozzai un sorriso. -Come facevi a sapere che ero qui?
Fece spallucce. -Intuito.- Sorrideva. Aveva stampato sulla faccia quel maledetto sorriso, che avevo visto per pochi secondi, ma che giá adoravo.
Si mise a sedere vicino a me. -Allora, come è andato questo primo giorno?- disse con quella sua voce melodiosa.
Mi feci scappare una risata. -Alla grande! Ren ha trovato delle fan accanite, non ho più visto Aelius da quando la "riunione" è finita e mio fratello Zuko si sará preso un infarto non trovandoci a scuola. Può andare meglio di cosi?
Rise. -Non dovevi chiederlo.
Tirò fuori, dalla tasca dei pantaloni, una collana. Era una semplice pietra blu, legata ad una catenina d'argento. Eppure a intervalli di pochi secondi, emanava una luce ammaliante. Come se un fulmine fosse stato imprigionato in quella pietra.
-Ho saputo che oggi è il tuo compleanno. Consideralo anche un regalo di benvenuto.- disse.
Me la mise al collo. -Non dovevi. Grazie.
Lui sorrise, si alzò e se ne andò lasciandomi alla mia solitudine.
***
La mattina mi svegliai tardi. Non avevo chiuso occhio tutta la notte.
Senza fare colazione, mi diressi a quella che doveva essere la mia classe.
Entrai e non riuscivo a credere a i miei occhi. Ragazzi e ragazze, che giocavano con il fuoco. Chi creava palle di fuoco, chi lo faceva volteggiare nelle mani e chi creava dei mini-incendi.Tutto questo con la forza del pensiero.
Avrei dovuto farci l'abitudine. Quella sarebbe stata la mia vita da quel momento in poi.
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The Chronicles of return: ADESH
Fantasy"Tanto tempo fa esistevano uomini con capacità straordinarie: riuscivano a manipolare persone, oggetti, materie ed elementi grazie alla psicocinesi. Questi uomini erano chiamati Rajni e Adesh. Gli Adesh, a differenza dei Rajni, erano capaci di usare...