The Chronicles of return: ADESH

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7- Una veritá scioccante

Ogni giorno si svolgeva allo stesso modo. La mattina le lezioni, primo pomeriggio allenamento e il resto della giornata era libera.

Nelle ore libere passavo il mio tempo con Myda, Nero, Shiva, Azhar e Aelius. Qualche volta, si univano a noi anche Altays e Tjira. Mi ero fatta un impressione sbagliata su di loro.

Myda era una ragazza dolce e gentile, ma Xavier aveva decisamente ragione su di lei; doveva partecipare di più.

Nero passava il tempo a ripetere insieme a Aelius. Quei due andavano molto d'accordo.

Shiva era un ragazzo simpatico ma litigava sempre con Altays, che si divertiva a stuzzicarlo.

Azhar era un tipo di poche parole. Non l'ho mai visto sorridere, neanche di sfuggita.

Tjira, nonostante le apparenze, era una ragazza socievole e solare.

Era bello vivere li, però, avrei voluto avere delle notizie di Zuko.

Avrei voluto anche passare più tempo con Xavier, ma si faceva vedere solo per qualche minuto, di notte, quando salivo sul tetto. Ormai era come un appuntamento. Io salivo e qualche secondo dopo appariva dal nulla.

Un giorno, eravamo riuniti nella sala comune, la sala dove Gayan ci aveva riuniti tre settimane prima, quando arrivò l'avviso.
            TORNEO TRA 5 GIORNI

-È giá arrivato il periodo del torneo?- disse Tjira.-La pacchia è finita! Meglio che ci alleniamo di più sul combattimente corpo a corpo.

Era felice come una bambina. Nero capì, dal mio sguardo, che non ci capivo niente. -Ogni mese si svolge un torneo, tra di noi, per vedere quando siamo migliorati.

-E che centra il combattimento corpo a corpo?

-Non siamo mica stati allenati solo per usare le nostre psicocinesi.- disse Altays.

Mi salì un groppo in gola. In quelle tre settimane ero migliorata molto nella pirocinesi, considerato che ero partita da zero. Ma non avevo visto neanchè l'ombra di un allenamento corpo a corpo.

-Morirò giá al primo round.- dissi, scatenando le risate dei miei amici.

***

La notte sognai di essere in una cella. Di fronte a me, c'era un ragazzo, incatenato. Non riuscivo a vederlo bene in volto.

Fuori dalla cella c'erano due guardie. -Perchè non lo uccidiamo subito?- disse una delle due.

-Non possiamo. È uno di loro. Non meriterebbe di stare qui nella Kreith. Ma il capo lo vuole tenere in vita, per qualche strana ragione.- rispose l'altro.

La Kreith era il carcere di massima sicurezza, che si trovava nella terra degli esiliati.

Il ragazzo aprì bocca. -Aiuto... devi aiutarmi... mi uccideranno... ci uccideranno.

Non riuscivo a capire il significato di quelle parole.

D'un tratto mi svegliai e tornai nel buio nella mia camera.

***

Non riuscivo a prendere sonno. Quella notte, decisi che non sarei andata sul tetto, cosi mi incamminai verso la sala comune.

Ci trovai Nero. -Che ci fai qui?

-Non riuscivo a prendere sonno, e tu?

-Idem.

Si rabbuiò in volto. -Senti, Myda mi ha detto...- fece una pausa. - Myda mi ha detto che tu hai parlato con Xavier.

Mi guardò come se volesse bruciarmi viva. -Ti piace giocare con i sentimenti delle persone? Come l"hai saputo!

La situazione era diventata tesa. -Ma che stai dicendo? Giocare con i sentimenti delle persone? E poi saputo cosa?!

-Vuoi farmi credere che non sai niente e che hai parlato veramente con Xavier?- disse.

-Certo! Perchè sembra cosi strano?

Lui si girò verso la porta. Prima di uscire disse: -Xavier è mio fratello minore. Ed è impossibile che tu ci abbia parlato perchè è morto un anno fa, mentre svolgevamo una missione nella terra degli esiliati!

Non potevo crederci. Non era vero. Il ragazzo che mi aveva regalato la collana, che ormai era diventata il mio portafortuna, il ragazzo che mi faceva sempre scappare un sorriso. Non era morto! Io l'avevo visto, ci avevo parlato. Era lui a farmi compagnia, di notte, sul tetto, quando non mi veniva sonno.

Scappai da quella sala.

Dovevo chiarire tutta questa situazione. Dovevo trovarlo e lui mi avrebbe spiegato tutto.

The Chronicles of return: ADESHDove le storie prendono vita. Scoprilo ora