8-Fratelli

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"Xavier è mio fratello minore. Ed è impossibile che tu ci abbia parlato perchè è morto un anno fa, mentre svolgevamo una missione nella terra degli esiliati!"

Cercai Xavier da tutte le parti.

Nulla. Non c'era più traccia di lui.

Pensai che ero impazzita, o che quello era  uno dei miei soliti sogni. Che tutto fosse un brutto sogno. La resistenza, i miei nuovi amici, Xavier.

Tutto un brutto sogno...

-Ragazzina, che ci fai ancora alzata?

Era lì. Davanti a me. Xavier, con il suo solito sorriso dolce, era lì.

Lo guardai senza rivolgergli la parola.

Avevo troppe domande da fargli, ma dovevo riordinare i pensieri.

Mi guardò sbigottito.-Oi, sei viva?

-Sai oggi ho fatto quattro chiacchiere con una persona...- gli raccontai di Nero e della reazione di Myda al suo nome.

Aveva cambiato totalmente espressione.

-Elysia...- prese fiato.-Lascia che ti racconti una storia.

"Ci sono due bambini. Due fratelli.
Il più grande deve avere sette anni. Sta giocando con il fratello, ma la sua mente è assente.
Il piccolo è felice di stare con suo fratello. Capisce che qualcosa lo turba. -Nero, stai bene?
Non vuole preoccuparlo. -Certo, pulce. Tu, invece, stai bene?
-Si...
Cala il silenzio.
La tensione del maggiore, sale, quando guardando le montagne in lontananza, si accorge del fumo.
Nero sa che ha fatto la cosa giusta. È stata una decisione difficile, ma giusta. L'ha fatto per la sua famiglia, per lui e soprattutto l'ha fatto per suo fratello.
L'avrebbe sempre protetto. Sempre. Non importava se questo voleva dire che dovevano scappare dal villaggio, senza rivedere mai più la loro famiglia.
Qualcosa attira l'attenzione dei due. Un movimento, tra i cespugli. -Xavier, stammi dietro.
Il ragazzo tira fuori un mazza dallo zaino e si avvicina al cespuglio.
Un uomo esce fuori dai cespugli.-Calma guerriero, mi arrendo.
-Sta fermo vecchio.
L'uomo sorride.-Ragazzi calma. Voglio aiutarvi.
Il ragazzo è confuso.-Neanche ti conosco, e vuoi davvero che mi fidi di te? E poi chi ti dice che ci serve il tuo aiuto?
-Bhè, tuo fratello non la pensa come te. Guardalo, sta tremando. Quando scenderá la notte morirete di freddo. Ma se venite con me, avreste una camera in cui dormire e un posto in cui mangiare.
Pensaci. Noi due stiamo dalla stessa parte. Non potete scappare per sempre.
Erano troppo stanchi per continuare, Nero lo sapeva bene. E avrebbe dato oro per un pò di cibo.
-Come ti chiami?
L'uomo allunga una mano.-Piacere, il mio nome è Gayan. Non c'è bisogno che tu mi dica il tuo. So tutto di te e tuo fratello, Nero.

I ragazzi sono cresciuti. Ormai sono anni che vivono alla resistenza.
Xavier sta torturando il bracciale che tiene al polso. Fa sempre cosi quando è nervoso.
Nero si avvicina al fratello.-Ehi, pulce!
Lo chiamava cosi fin da bambino e avrebbe continuato a farlo. Ma a Xavier non dava fastidio.
-Allora pulce, pronto per il torneo?
Il ragazzo sorride. -Se sono pronto? Non vedo l'ora! Questa volta vincerò!
Xavier si mostrava sempre ottimista ma sapeva che non poteva competere contro il fratello. Infondo, a Nero bastavano pochi secondi con la cronocinesi, che il suo avversario era giá a terra. Non si può battere il tempo.
Invidiava il potere del fratello, come detestava la sua metacreatività. Poteva fare qualche trucchetto provocando allucinazioni a qualcuno, ma niente di che. Di certo non era utile quando la cronocinesi.
Lui stesso la riteneva inutile.
-Sbrigati, il torneo sta per iniziare.
-Tu inizia ad andare, io ti raggiungo dopo.
Nero corre verso il campo, lasciando Xavier con i suoi pensieri.
Il ragazzo si guarda intorno. È sicuro che non c'è nessuno.
Si avvicina a un albero. Con il pensiero stacca una foglia. Gli dà fuoco. Poi la raffredda fino a trasformarla in un pezzo di ghiaccio. Cadendo a terra si rompe in mille pezzi.
Anche lui aveva poteri utili da usare...

Sono in una foresta.
Nero aveva pregato che il fratello cambiasse idea. Ma non lo fece. Quindi decise di partire anche lui, per guardargli le spalle.
E ora erano nell'unico posto che Nero aveva sempre odiato. La terra degli esiliati.
-Bene, Nero da dove iniziamo?
-Meglio separarci. Prima finiamo di esplorare, prima torniamo alla resistenza. Forza. Io vado da questa parte tu vai dall'altra.
-Come vuoi "capo".- Xavier ride e se ne va per la sua strada.
É felicissimo del suo primo incarico, fuori dalla resistenza. Gayan finalmente aveva accettato il fatto che era cresciuto e che era pronto.

Sta correndo da ore, deve averli seminati. Cade per terra. Ha il fiato corto e vuole solo riposarsi un pò.
La neve è fredda contro la sua faccia ma non ha le forze per alzarsi.
Sente un dolore alla gamba. Uno dei suoi inseguitori deve averlo colpito.
Sonno...
Freddo...
Spera che Nero appaia da un momento all'altro per salvarlo e portarlo alla resistenza.
Sonno...
Freddo...
Ancora freddo...
Dove sei fratellone? Si chiede fra sè e sè.
Sente le urla dei suoi inseguitori farsi sempre più vicine. Ma non ha importanza. È troppo stanco.
Sonno...
Freddo...
Sonno...
Freddo...
Ancora più freddo...
Buio.

Nero è agitato. Sta camminando da ore senza trovare suo fratello. Ha paura che gli sia successo qualcosa.
-Pulce! Pulce dove sei?!
Nessuna risposta.
Dove diavolo sarà finito?
Non fa in tempo a finire di pensare a quella frase che nota qualcosa tra la neve. Sangue.
-Xavier! Xavier non fare scherzi!
Vicino al sangue c'è qualcosa. Un bracciale. Nero si sente crollare il mondo adosso.
Riconosce quel bracciale. È di suo fratello.
Scoppia in un pianto disperato. Non vuole crederci. Aveva promesso che avrebbe sempre protetto suo fratello.

Ma ha fallito."



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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 09, 2014 ⏰

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