Chapter 9

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CHAPTER 9

Mi svegliai in camera, Calum mi teneva ancora stretta tra le sue braccia, non ci eravamo mossi di un millimetro quella notte, il mio letto era troppo stretto per permettercelo. Svegliai piano mio fratello, mi era venuta la gola secca e sentivo il tremendo bisogno di bere, ma l'acqua era sfortunatamente fuori dalla mia portata.

"Cal svegliati" sussurrai piano, girando la testa verso di lui più che potevo. Il mal di testa continuava ad assillarmi dalla sera prima, segno che la febbre non mi era affatto passata, anzi probabilmente era anche aumentata. La benda che copriva la mia testa dolorante era ormai pressoché inutile, si era sfilata ed era sul pavimento, caduta nella notte; dovevo aver mosso parecchio la testa, sicuramente a causa degli incubi che ero solita a fare quando ero malata.

"Cal, dai sveglia" riprovai parlando un po' più forte, quando capii che non sarei riuscita a svegliarlo, l'unica cosa che mi restava da fare era sperare che la sveglia venisse in mio soccorso, anche se a giudicare dall'aria mattutina che passava dalla finestra aperta, non mi sembrava ancora il momento. Sentivo una brezza fredda, tipica del mattino presto, a mio parere erano al massimo le 6, non una mezz'ora di più. Quando mi svegliavo a quell'orario ero solita aprire le finestre e guardare giù, sula strada, per osservare quella vita che rimaneva celata agli occhi di molti. Volevo disperatamente guardare fuori mentre bevevo il mio bicchiere d'acqua, ma non avrei certamente fatto nessuna delle due cose se non fossi riuscita ad alzarmi nel giro di pochi istanti. Decisi di provare con Calum le maniere forti, anche se speravo non ci volesse troppa energia, già sapevo che fine faceva tutta la vitalità durante le malattie, scompariva come nebbia, dissolvendosi nella conduzione dei sensi, mano a mano che la temperatura corporea tendeva ad alzarsi. Iniziai a tirare dei pizzicotti a mio fratello, ripetendo il suo nome ad un volume più alto del precedente, ma certamente più basso di quello che usavo normalmente. Lui si svegliò in pochi minuti, mugugnando, facendo smorfie e cercando di rigirarsi nel letto, buttando giù me, perché come ho prima, il letto non era abbastanza grande da permettere troppi movimenti. Dolorante ma felice, cercai di alzarmi dal pavimento sul quale ero finita e di andare in cucina a prendermi un bicchiere d'acqua, per placare finalmente la sete che mi assaliva ormai da qualche minuto. Feci fatica, naturalmente, a causa della febbre che stava annebbiando il mio mondo e che mi rendeva stanca ogni passo in più che facevo, ogni singolo movimento che compievo. Tornai nella mia camera, con il bicchiere in mano, stando attenta a non farlo cadere e posizionai la sedia contro la parete, dove c'era la finestra, per sorseggiare l'acqua e osservare la strada e la vita che scorreva in essa. Guardai anche l'ora sul cellulare, le 6.15 passate; fin troppo presto anche solo per pensare a svegliare gli altri. Restai a guardare giù per 20 minuti circa, quando verso le 6.30 vidi la porta della mia camera aprirsi e una faccia con mossi capelli castano chiaro e meravigliosi occhi verdi, scrutare all'interno della stanza alla ricerca di qualcuno sveglio. Entrò appena mi vide alla finestra, Ashton in maglia e boxer era stupendo quella mattina, riuscii a formulare quel pensiero, nonostante la mia povera testa dolesse come non mai e i miei ragionamenti fossero ancora incentrati sulla strada.

"Ehi piccola, cosa ci fai già sveglia?" venne di fianco a me e mi diede un bacio sulla tempia, proprio come faceva mio fratello quando da piccoli non riuscivamo a dormire, Cal doveva averglielo detto. Quel gesto mi fece sentire talmente bene, sentivo un calore venirmi dal cuore e diffondersi in tutto il mio corpo facendomi sentire un po' meno annebbiata.

"Ciao Ash, non avevo più sonno e allora mi sono alzata. Tu piuttosto che ci fai sveglio?"

"Sei riuscita a sfuggire alla morsa di Cal eh?" risi alla sua battuta "Io mi sono alzato perché ero preoccupato per te, volevo controllare che stessi bene, ma a quanto pare non mi sembra, hai ancora la febbre alta piccola" doveva aver sentito la mia temperatura quando mi aveva dato qual bacio sulla tempia, maledizione allora era solo per misurarmi la febbre.

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