Chapter 14

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CHAPTER 14

Erano passati tre giorni da quella sera ed era arrivato il venerdì tanto atteso: quello del mio appuntamento con Ash. Speravo che stasera si sarebbe chiarito tutto e sarei riuscita a decidere perché la situazione era in stallo: Luke continuava a provocarmi, rubandomi baci in camera, abbracciandomi a scuola, cantandomi la canzone dell'albero e Ash non smetteva un secondo di guardarmi dolcemente, di farmi complimenti e di ricordarmi quanto fossi importante per lui ogni volta che gli finivo tra le braccia. Non avrei mai pensato che due modi così diversi potessero fare a gara, ma nel mio cuore risultava tutto così confuso, eppure sapevo che la risposta l'avrei trovata se solo avessi scavato un po più a fondo.

La mattina mi svegliai come al solito e mi precipitai subito da mio fratello. Lui mi accolse nel suo letto e restammo sotto le coperte a parlare per minuti che sembrarono ore, mi sentivo così bene con lui. Dopo lunedì sera io e Cal ci eravamo riavvicinati tantissimo, al punto di istituire una cena solo per noi due ogni martedì sera, era ancora tutto in prova ma sembrava funzionare alla perfezione. Non mi aveva più chiesto nulla riguardo alla crisi che avevo avuto tornando in quel posto a scuola, ma sapevo che nell'angolo più remoto della sua mente continuava a chiedersi cosa mi fosse capitato in quel luogo da spingermi a tenerlo nascosto persino a lui. Il pensiero di quella domanda repressa nella sua mente mi faceva stare male ogni giorno, non poter rivelare nulla mi faceva sentire terribilmente in colpa, ma non volevo assolutamente che lui capisse quanto in realtà io fossi rotta dentro, perché altrimenti sapevo avrebbe tentato di aggiustarmi, rischiando di rimanere incastrato nel mio incubo peggiore.

Una volta fatto alzare Cal dal letto tentai di svegliare Michael, ma come al solito tutta fatica sprecata, lo lasciai dormire finché il lavoro sporco non fosse toccato alla sua sveglia, non ero certamente dell'umore per prendermi degli insulti di prima mattina. Lo sentii imprecare qualche minuto dopo essermi seduta al tavolo per fare colazione.

Luke e Ash non s'erano ancora visti, ma sapevo sarebbero usciti presto sentendo le urla di Michael. Tra i due ragazzi c'era una sorta di tacito accordo riguardo alla loro amicizia, avrebbe funzionato tutto finché non mi fossi decisa. Si sentiva nell'aria la loro promessa, si avvertiva una sorta di tensione a cui nessuno però sembrava fare caso, se non la sottoscritta. Quando le persone fanno un patto quello rimane, finché non sarà una delle parti stesse a spezzarlo, così funzionavano le cose tra di loro. Entrambi stavano tacitamente aspettando che io facessi una mossa per segnare la definitiva rottura dell'accordo, ma loro non avevano idea di tutte le volte che ognuno aveva trasgredito; Luke lo faceva continuamente quando veniva in camera mia a rubarmi un bacio che io non riuscivo a rifiutare e Ash non smetteva un secondo di seguirmi con gli occhi pieno di qualcosa che era più del semplice affetto. Lo sguardo di Ash mi confondeva più del baci di Luke perché non avevo mai pensato di meritare qualcuno che mi amasse, tutte le persone continuamente mi ricordavano quanto fossi un'inutile scarto della società, ma lui rivoluzionava il mio mondo riempiendo i suoi occhi così verdi, così sinceri di una cosa che io percepivo come amore, come un sentimento sbagliato per me.

Avevo smesso di credere nell'amore fin da piccola, mia madre mi aveva dato più e più volte la dimostrazione di quanto tutto fosse falso, ogni volta credeva di essere innamorata e invece era sempre e solo sesso, fino a che anche lei si arrese e andò avanti cercando quel rapporto carnale senza sentimenti e nelle poche volte in cui era troppo ubriaca persino per trattarmi male, continuava a ripetermi che l'amore non esiste e io non avrei dovuto perdere il mio tempo a cercarlo perché tanto non l'avrei mai trovato. Io ci credevo a tutto quello, ci avevo sempre creduto e adesso era diventata la mia convinzione più forte, più profonda; ma quando Ashton mi guardava in quel modo tutto il mio mondo vacillava, tutto veniva messo in discussione.

La colazione la feci con mio fratello, solo noi due, come ai vecchi tempi. Nel momento in cui mi alzai per andare a vestirmi e a prepararmi incontrai i due ragazzi che fino ad ora non s'erano ancora visti. Li salutai rapidamente, volevo solamente vestirmi e prepararmi in fretta, non volevo pensare a molto, quindi gli unici pensieri che m'ero concessa erano quelli legati alle azioni meccaniche, quelle richieste nel rituale mattutino del lavarsi e vestirsi. Nel giro di 10 minuti ero nuovamente nella mia camera, scegliendo i vestiti. Non sapevo cosa indossare, così optai per il classico: pantaloncini corti, maglietta nera dei Metallica e le mie vecchie e rotte All Star verdi. Il trucco non era niente di che, applicai matita e mascara nero sugli occhi e un minimo di rossetto rosso scuro sulle labbra, tanto per avere la sicurezza di non venir baciata da Luke. Lui non voleva tracce di rossetto perché diceva che saremmo stati scoperti e io avevo iniziato a metterlo sempre più spesso, prendendomi anche dei sonori insulti dal biondo, ma d'altronde non potevo fare altro, continuava a venire da me per dei baci veloci e io non avevo la forza mentale necessaria per rifiutarlo, così avevo dovuto trovare un metodo a prova di Luke.

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