He couldn't know anything. Otherwise it wasn't just going to be me dead.

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Passai il resto della domenica nel letto, sperando che la mia vita non si trasformasse in un inferno. Dopo che Justin mi aveva portata a casa, mi ero chiusa, immediatamente, nella mia stanza evitando le domande dello zio Dom e Alex. Sapevo che erano preoccupati per me, ma ad essere onesti –non ero in grado di affrontare tutti quei problemi. Avevo degli incubi su Nick e Liam che mi facevano restare sveglia. Quando arrivò il lunedì, ero la ragazza più scontrosa del mondo.

Entrai nella doccia, appoggiandomi alle piastrelle fredde per sorreggermi. Chiusi i miei occhi, lasciando che l’acqua scivolasse sul mio corpo. Volevo solo ritornare a letto, nel mio mondo immaginario dove tutto andava per il verso giusto. Non c’erano omicidi, ex fidanzati o migliori amiche bugiarde che ti pugnalavano alle spalle. Dopo un po’, l’acqua riuscì a calmarmi, e rilassai tutti i muscoli del mio corpo. Tuttavia, era prima di sapere che dovevo andare a scuola.

Andare a scuola sarebbe stata una sfida. Non mi importava delle lezioni, o dei compiti che non avevo svolto. Quelli erano gli ultimi dei miei problemi. La mia mente iniziava a creare delle situazioni, tipo un confronto con Liam e Nick. Se loro sapevano che ero stata lì, non avrebbero esitato ad uccidermi facendolo passare per un incidente.

Tonfo.

Balzai all’indietro, portandomi le mani al petto, dove il mio cuore batteva all’impazzata.

«Sutton, da quanto tempo sei lì dentro?» Piagnucolò Alex, potevo sentire le sue nocche sbattere contro la porta.

«Alex smettila di tormentarmi, uscirò tra un secondo.» Le gridai, cercando di controllare la voce per non sembrare una piccola ragazza spaventata, in effetti lo ero.

«Ugh» Si lamentò lei dietro la porta, per poi sentire i suoi passi farsi sempre più lontani. Chiudendo l’acqua, mi avvolsi in un asciugamano e andai nella mia camera. La luce entrava dalla finestra mentre mi preparavo, velocemente. BIP BIP.

Sospirai, prendendo il telefono.

‘’Non metterti nei guai oggi. –SA.’’

Alzai gli occhi al cielo, che cretino. Ovviamente pensava che io fossi una giovane, stupida ragazza di 17 anni che non sapeva come proteggersi… beh, forse aveva ragione. Poi mi colpì un pensiero. Come faceva a sapere che in quel momento ero vicina al telefono? Non mi stava guardando,vero? Ero praticamente mezza nuda e le tende erano aperte. Non giudicatemi, il retro della casa si affacciava sul giardino deserto, chiuso. Nessuno ci andava.

Chiusi le tende, ritornando al mio armadio quando il telefono squillò di nuovo.

‘’Hai rovinato il divertimento. –SA ‘’

Rimasi a bocca aperta leggendo il messaggio. ‘Rovinato il divertimento?’ quindi mi guardava ogni volta che mi cambiavo? Non mi aveva vista… nuda,vero? Strinsi i denti e continuai a prepararmi, togliendo tutti i pensieri di Justin che mi spiava dalla mente. Che pervertito.

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Il viaggio in auto fu stranamente silenzioso. Alex messaggiava con il suo Blackberry, e in radio suonavano vecchie,odiose canzoni. Dieci minuti dopo, Alex interruppe il silenzio.

«Sutton, puoi cambiare stazione? Queste canzoni fanno schifo.» Sospirò, continuando ad essere concentrata sul suo telefono.

«Alex, sto guidando. Puoi cambiarla tu.» Scossi la testa, annoiata, sentendo l’impulso di sbatterla contro il volante. Vidi la bocca di Alex spalancarsi con la coda dell’occhio. «Cosa?» Ridacchiai.

Signed Anonymous.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora