Lontano Pt.2

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Ciao a tutti, ieri ho avuto problemi con la storia. Sembrava spartita, ora è ritornata attiva fortunatamente. Comunque, questo capitolo verrà approfondito con i pensieri di lui. Spero vi piaccia. Un bacione 😘

Per quanto i giorni stiano passando velocemente. Sento sempre un qualcosa che mi frena, mi sento come una calamita attratta dal polo opposto. Mi sento frenata. Per quanto mi stia divertendo, mi sorprende che, nonostante tutte le frecciatine: tra fiori e frasi. Non abbia ancora avuto una sua risposta. Di solito funziona. Sono nella mia stanza e guardo dei dolci che ci ha offerto l'Hotel. Sono talmente disperata che li mangerei tutti, ma prima di farlo guardo Francesca, mi prenderebbe troppo in giro, siccome la bacchetto. "Emma li stimo a guardà tutte e due ma mangiamoli" mi dice ridendo. Lei sa tutto, sa del mio profondo disagio mentale. Sa che lui è innamorato di me, e che io sono pazza di lui. Ma sa anche della nostra guerra continua, delle frecciatine che tanto critico su i social, degli incontri furtivi, del mio limitarmi per la sua gelosia anche se lui mio non è. Si, alla fine li mangiamo i dolci. E si, mi viene in mente l'unico modo per provocarlo.
"Teso alle 22 pronte" mi avvisa Franci. Dobbiamo andare a cena con Antonino e mia cugina. Decido di mettere l'unica cosa che non avrei mai messo. È una tutina di seta, sembra quasi una sottoveste merlettata in basso e scollata, nera il colore che gli piace tanto. Tutto contornato dal rossetto rosso. Mi faccio riprendere da Francesca, lei mi prende in giro ed io ripeto le sue stesse parole di quando tentò di giustificarsi delle sue cene a Formentera.
"Vado a cena, embe?" Dico alla telecamera, ma in realtà è più a lui che alla telecamera . Passo la serata in compagnia, non ci penso, forse. Bevo un po' di vino in più rispetto al solito, mando una buonanotte particolare, sperando che la veda.
[...]
Sento un ronzio nelle orecchie, un fastidioso tremolio. Mi sveglio di soprassalto, il telefono. Lo raccolgo alla meglio e guardo l'ora sul display le 4:30.
10 chiamate perse: Mattia Briga
15 messaggi: Mattia Briga
Lancio il telefono sul letto e sospiro, Emma ignoralo, penso ripetutamente. Ma non resisto e all'undicesima chiamata rispondo.
"Briga" dico con voce ancora roca dal sonno. "Emma, se continui così vengo a fa un casino."
Al solito, prevedibile. Mi sono giocata l'unica carta sicura e lui ci è finito dentro.
"Briga ma a cosa ti riferisci?" Quasi non mi fa finire la frase che "A cosa mi riferisco? A cosa? Al fotografo figo, al tuo amico, ai fiori a caso che ti ricordano di quelli che ti ho dato io, al fatto che eri nuda Emma sta sera" sembra non prendere fiato, ma non gli darò modo di recuperarlo. "Mattia ma stai bene? Ero solo andata a cena. Il fotografo è solo un amico, come le tue amiche fotografe di Formentera" dico ridendo. Vedo Franci sul letto di fianco a me che si muove, rischio di svegliarla, così mi sposto sul balconcino della stanza. "Ah ho capito ti vuoi vendicare Emma. Va bene, ci sentiamo quando mi chiami" dice ripetendo quello che gli dissi io l'ultima volta chiudendo la telefonata. Così ricomincia la nostra battaglia, tra frecciate su i social e mancanze profonde. Guardo Londra dal balconcino, gli mando un messaggio "Manchi solo tu" e allego una foto. Lui non legge.
Due giorni dopo, gli mando un altro messaggio dicendogli che torno a Roma se gli interessa, che forse potevamo passare una serata insieme. Che forse era meglio riparare.
Lui non risponde.
Tornata finalmente a Roma da un evento a Roma, decido di dedicarmi al riposo. Dopo ogni viaggio mi sento in standby.
Mi inizio a rilassare sul divano, metto il film
"Blue Valentine". Dove l'amore viene visto in tutte le sfaccettature in particolare quella negativa.
Improvvisamente sento la porta, Francesca che urla e... Mattia?
Mi alzo di scatto e me lo ritrovo davanti, in tutta la tua bellezza. Ha una t-shirt bianca ed un pantaloncino di stoffa. Mi squadra anche lui.
"Che vuoi?" Dico scontrosa. "Cosa voglio? Vorrei avere una storia normale. Come due persone normali. Vuoi dei bambini? Anche io. Non capisco perché non possiamo, perché mi allontani, perché io sono così coglione." Mi dice con uno sguardo tagliente, e freddo. "Vado a Formentera per lavoro domani, vado a girare un video. Forse ci deve sta una modella, forse no." Cerco di sostenere il suo sguardo freddo, e capisco che questa storia del video è un'improvvisata data dalle circostanze. Abbasso lo sguardo e c'è anche una lacrima che mi scende.
-In un percorso parallelo ci tocchiamo senza mai incontrarci-. Non c'è cosa più vera.
"Ho bisogno di capire Mattia, la ci sono tutte quelle tipe. Io capisco se uno ci cade ma non potrei più supportarlo." Dico singhiozzando. Ho paura di perderlo del tutto, ma finiremo che o dentro o fuori. "Emma non fare la bambina! Vado a registrare" mi dice con fare severo. Va a registrare mi ripeto.
E forse in sala di registrazione ci andrò anche io.
Perché dopo quella sera passata con lui, dopo i baci, i graffi sulla pelle e il senso di appartenenza, lui è andato via.
Ed io sono un po' più sola.

Ogni inizio è negli occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora