Per quanto questi giorni possano essere passati lentamente, il pensiero di lei non mi abbandona. Devo guardarla solo io in un dato modo, devo averne solo io il privilegio. Il pensiero che un altro possa fare apprezzamenti non fa altro che turbarmi profondamente. Guardo le sue storie, in sottoveste, in buona compagnia, alla sfilata. Non proferisco parola, passerei ancora una volta nel torto, ormai quello è il mio sport preferito. Non riesco a dormire, sono le sei di mattina e tra un'ora si riparte. Ai Battiti è stata una bella serata, per quanto possa non mostrarlo ero emozionato, teso e scazzato con tutto sto sistema di organizzazione dimmerda. Volevamo suonà dal vivo e invece no c'hanno imposto il Playback musicale. Ovviamente, abbiamo accettato a modo nostro. Mi serve una doccia, quando inizia una cosa ad andare storta c'è tutto l'universo che si ribella e mi si rivolta tutto contro. Il che si è dimostrato poche ore dopo.
[...]
Siamo in aeroporto a Bari, ovviamente non ho dormito. Sento gli occhi pesanti e un senso di nausea. Sono giorni ormai che la situazione è così, devo riprendere i ritmi, se no finisce male solo per me. I ragazzi stanno peggio di me e ormai siamo diventati una famiglia. Entriamo in aeroporto, e purtroppo sono costretto a rifiutare delle foto con dei ragazzi che si erano appostati. Lo diciamo gentilmente, ma ovviamente le cose dette così non vengono mai apprezzate. Passiamo i controlli di sicurezza e una marea di notifiche mi intasano il telefono, critiche sulle foto mancate. Svalvolo e sbaglio. Ma non potevo non parlare, non io.
Tra tutti i messaggi un messaggio di lei: -Se può interessarti sono tornata a Roma, magari possiamo passare una serata insieme-
Poi tra le mille notifiche anche un'altra mi salta all'occhio: -Il regista è disponibile domani, i biglietti dell'aereo sono nella casella di posta, l'hotel è prenotato sotto il nome dell'agenzia. Buon lavoro Briga. Honiro Label-
Cazzo. Un attimo di tregua. Rileggo il messaggio di Emma, andrò da lei.
Lei è fatta così, mi vuole, mi prende mi scaccia. Io sono fatto così la voglio, me prendo un'altra per dispetto. Siamo due bambini. Non so se ci sarà mai una tregua a questa lotta psicologica. So solo che quello che provo verso di lei è un qualcosa di talmente forte che forse non ha neanche il diritto di essere sminuito con una storia d'amore. Noi siamo di più. Siamo mani, occhi, voci. Tutto fuso. Siamo gli incompresi, i ribelli. Non possiamo far almeno di farci la guerra, perché sarebbe come denaturarci. Ci allontaneremo altre mille volte, per riattaccarci altre duemila, ma se non ci allontaniamo non possiamo esistere. Forse un giorno avremo un nostro angolo personale, integro e costante. Ma ora non è il momento, forse la colpa è mia che non ho la testa a posto. Forse la colpa è sua che non sarebbe mai pronta ad ufficializzare una nostra relazione visto le batoste passate. Allora non c'è uno giusto e una sbagliata. Ci sono due che si vogliono, ma si sono conosciuti nel momento sbagliato. Ciò non implica che non ci sarà mai un momento giusto, se solo avremo la possibilità di rincontrarci. Lei farà l'amore con altri, forse mi dimenticherà o forse penserà alle mie mani sul suo corpo. Io farò l'amore con altre, cercando i suoi occhi e incontrandone altri. Ma quando staremo insieme nulla avrà più un peso.
Vado a casa sua, scazzato, non tengo conto di Francesca che mi urla contro, la supero, ed entro. Trovo Emma, davanti al divano con una t-shirt troppo grande per lei addosso, gliela toglierei molto volentieri.
"Che vuoi?" mi dice incazzata come una belva. Le urlo che vorrei una storia normale, le urlo che se vuole i suoi progetti futuri può farli con me, che io ci sono anche se sono un coglione. Le urlo contro che andrò di nuovo a Formentera, che forse avrò a che fare con altre. Lei inizia a piangere, è troppo nervosa quando fa così, è incazzata che mi urla contro che non potrebbe sopportare di vedermi con un'altra. Le urlo che è una bambina e che io devo andarci per lavoro, che non deve provocarmi mentre sono li se no faccio cazzate. Lei è furiosa, talmente furiosa che le nostre labbra non riescono più a proferire parole e finiamo per fare l'amore.
[...]
"James che cazzo vuoi sono le 6:00" Sussurro nel telefono, al mio amico che mi chiama ininterrottamente "Oh Fratè tre due ore sta l'aereo" Cazzo.
Voglio svegliare Emma per salutarla. Vado di fretta, ma questo non mi impedisce di sbirciare lo schermo del suo telefono che si illumina.
Paolo Stella: - Confermato per Cefalù, fammi sapere se il tuo amico figo è dei nostri. Baci Sorella-
Per l'ennesima volta mi ha tenuto fuori, per l'ennesima volta non mi è dato sapere. E per l'ennesima volta sbaglio, chiudendomi la porta alle mie spalle, lasciandole solo un biglietto:
"Buon Divertimento. MB"
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Ogni inizio è negli occhi
ФанфикCome certa musica che, senza sfiorarti, ti stende al tappeto per terra, ansimando per averne ancora, in una pozza di sudore e lacrime e pioggia. Ecco, io il sesso più bello della mia vita l'ho fatto così, senza che nessuno sfiorasse nessuno, con gli...