Una storia d' amore nata in ospedale. Immaginatevi la scena un ragazzo con una malattia e un' infermiera pronta a starli accanto. L'infermiera in questione si chiama Veronica, il ragazzo è Federico Rossi. Buona Lettura!
Pian piano inizio a svegliarmi, mi ritrovo distesa vicino a Federico, ieri sera,senza volerlo, mi sono addormentata sulla sedia. Ma allora se ho dormito sulla sedia come mai mi ritrovo nel letto affianco a lui?Bho, misteri. Giro il mio volto dalla parte dove si trova lui. Siamo così vicini che sento il suo respiro sul mio collo. Noto che sta per svegliarsi; appena apreso occhi inizia a sorridermi.
"Buongiorno" dice con la sua voce impastata dal sonno. È così tenero!!
"Buongiorno, per caso tu sai come faccio a trovarmi qui nel tuo letto?" Dico con ironia e sorridendo.
"Ieri, dopo un' ora da quando mi ero addormentato, ho riaperto gli occhi e ti ho vista lì che dormiva sulla sedia così ti ho preso e ti ho messo sotto le coperte con me" dice con dolcezza.
Inizio a guardarlo dopo qualche minuto noto l' orario, sono le 7.30.Uffa, dovete sapere che chi ha fatto il turno di notte alle 7.30 deve andare a casa per riposare così può riprendere il lavoro il pomeriggio. Mi alzo, sto per camminare quando lui, mi blocca stringendo il mio polso
"Dove vai?" Dice con occhi da cucciolo, dispiaciuto
" Devo andare a casa"
"Quindi sta mattina tu non resti qui?" Dice
"Già ma ci vediamo questo pomeriggio nonn preoccuparti "
Lui mi sorride e mi saluta dopo di che io esco dall' ospedale.
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(Lei è Miriam e oggi si è vestita così )
Appena arrivo a casa vedo Miriam con la carta di credito in mano, di sicuro sta tramando qualcosa. "È da un po che non stiamo solo noi quindi ora andiamo tutte e due a fare shopping e non si discute" Dice. Uffa io voglio riposare!! Ma quando Miriam si mette qualcosa in testa è meglio farla contenta così con pigrizia salgo le scale e mi cambio.
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(Ecco come mi vesto)
Appena scendo le scale, la mia migliore amica mi afferra dal polso e mi porta direttamente in Macchina. Accende la radio con un sorriso a trentadue denti e inizia a cantare a squarcia gola. Dopo un po siamo arrivate.
