In balcone

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Che cosa dire...? Un balcone è un posto dove prendere aria, dove stare con la persona che si ama a guardare le stelle, la luna, dove mettere a nudo le proprie emozioni, oppure dove stare semplicemente ad annusare i fiori nei vasi. È estate e stando in quell'angolino del balcone, con la schiena appoggiata alla ringhiera che mi fa male, con l'arietta fresca che tira verso le 10 di sera, ascolto la mia musica preferita (da quella più nostalgica a quella più consolante) con il sottofondo delle cicale che riempiono l'aria. Perché sto qui invece di starmene sul divano a ridacchiare con la mia famiglia?

Non sto con nessuno qui fuori, non sto ammirando nemmeno le stelle che mi piacciono tanto, nè la luna. Non sto annusando i fiori, nè giocando col mio gatto. E nemmeno mettendo a nudo le mie emozioni. E allora che cosa sto facendo?

Sto solamente ascoltando della musica. Non canto neanche, ascolto. Scrivo arrabbiata con me stessa e mi sfogo su questa sottospecie di diario che probabilmente non legge nessuno. O solo poche persone...

E dire che mi pesa non cantare. Ma sono talmente a terra col morale che non mi esce la voce. E se solo provassi a farla uscire, ne verrebbe fuori un suono stridulo, tremolante, causato dal nodo alla gola che ho e dalle lacrime che cerco di tenermi dentro. Ma non ci riesco.

Mi pesa anche ridere: è una cosa che faccio anche forzatamente, a volte, pur di rimediare al dolore che sento, ma oggi niente. Forse perché questo dolore è causato dalla mia famiglia...

Rido sempre io, ci tengo a tenermi di buona umore (così non faccio preoccupare nessuno) e quindi ci sono volte in cui mi guardo video stupidi o leggo cose divertenti. E questo mi fa ridere, ovvio. Ma non va bene... Non posso ridere... Neanche ridacchiare sotto voce...

Mia sorella mentre sto in sala: "Ma la smetti?! Hai una risata scocciante! Sei proprio  fastidiosa!! Perché non te ne vai in balcone e chiudi la porta?"
Mamma mentre sto in camera: "Martina e vai da qualche altra parte! Non dare fastidio!"

Ho una brutta risata... E quindi ecco il motivo del mio stare in balcone: non voglio dare fastidio a nessuno...

Ho anche un'amica che cerca di consolarmi via messaggi... Ma funziona poco...

A volte mi giro e guardo giù, e vedo le luci dei lampioni, gli alberi, le macchine, le persiane ormai chiuse delle altre case... E vedo me, che cammino tirando su col naso, mentre piango, strofinandomi gli occhi con le mani. Perché dopotutto è quello che sto facendo, anche solo con la mente sto cercando di evadere da questa casa che mi opprime appena ci entro...

E alla fine mamma mi chiama, vedendo che sono di cattivo umore e mo dice che mi vuole bene.. Mi dice che devo avere pazienza.. Ma io non me ne faccio più nulla delle loro scuse... Non ce la faccio..

Ho la voce, quindi parlo. Ho una tastiera, quindi scrivo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora