Mio padre

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Non so come chiamarlo... nel titolo ho scritto "padre" ma non lo considero tale. Lo dovrei chiamare per nome o "bestia"? "Alcolizzato"? "Malato"?

Beh, lo chiamerò "La bestia" (anche se io ho proprio una bella cotta per la bestia de "la bella e la bestia" ed è un pò diverso da mio padre...).

Comunque, i miei si sono separati quando avevo quattro anni e diciamo che al'inizio non me ne resi del tutto conto, anzi, pensavo che le liti fossero solo aumentate e le mani alzate più del dovuto. Ma ne ero del tutto straniera. Diciamo che fin da quand'ero minuscola la bestia mi aveva trattata come uno scarto. Sono sorella di quattro figli, sono l'ultima di quattro figli, sono l'ultima in tutto.

Ho sempre avuto un rapporto sotto lo zero con lui e col tempo si è abbassato sempre di più, ma per lo più da parte mia. Con i giorni, i mesi, gli anni io sono cambiata e i miei pensieri pure, perchè mi sono ritrovata davanti la vera natura della bestia. Un opportunista, un alcolizzato, un pezzente e debole, un demente e avido, un cattivo padre e un tossico. Proprio qualche giorno fa ho trovato mezza canna dentro la lettiera dei miei amati gatti. Manco nella monnezza o nel posacenere, nella lettiera. A casa mia nessuno fuma, per svariati motivi (tra cui il fatto che mia sorella ha fatto un trapianto di fegato da piccina e il fumo le fa maggiormente male, come del resto l'alcol) ma sembra che a lui non interessi. Lui fuma da quando lo conosco e quando viene a casa mia (vive altrove per fortuna, anche se non sembra visto che per motivi di comodità e avidità - e non per stare con i suoi figli - dorme da noi sul divano) fuma in balcone, fuma in cucina, una volta ha pure fumato in camera e mia sorella s'è sentita male. Capite che soggetto è?

Poi quando sta qui l'UNICA cosa che fa è stare sulla poltrona - o al tavolo - al computer a "lavorare", ma noi tutti sappiamo che non è così: è dipendente dal gioco d'azzardo. Io ormai quando sta a casa non posso aprire bocca perchè mi critica sempre per ogni cosa che faccio.

Una volta, stava in cucina, gli chiesi se mi poteva portare dell'acqua perchè io stavo studiando dei maledetti capitoli di storia per il giorno dopo. No, ti alzi, io devo lavorare.
Poi andò a fumare. Pf, a volte muoio dal ridere per quanto mi fa pena, e rabbia, e tristezza: perchè non ho un padre come gli altri, non ho un padre che si preoccupa, non ho un padre che aiuta mia madre con i soldi perchè lei non lavora, non aiuta con i lavori di casa (a parte mettere in disordine il mondo e rompere oggetti su oggetti per i movimenti bruschi che fa).

Di bestie come te ce ne sono in giro e non è facile scoprirle e sai perchè? Sono fabbricanti di maschere

Ti sputano nel mondo solo per avere un pasto facile, io sono ancora qui ho la pelle dura pure più di te.

Martina

Ho la voce, quindi parlo. Ho una tastiera, quindi scrivo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora