Perchè?

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In questo capitolo parlerò con tre persone diverse, o meglio: il mio gatto e due persone.

V. (non metto il nome completo per privacy): oggi ti ho incontrato per strada, non ci vedevamo da due mesi e ci siamo parlati massimo 3 volte in tutta la vita. Ti ricordi di me? Mi hai notata e mi hai salutata. Sono rimasta sconvolta, non pensavo ti ricordassi di me, tu che sei sempre così gentile ed educato, tu che sei un ragazzo fantastico. Sono contenta di conoscerti, ma altrettanto triste, perchè se volessi tagliare i rapporti con quell'amica che ci ha fatto conoscere non potrei, sennò non avrei modo di incontrarti. Te lo ripeto, sono sconvolta dal fatto che ti sei ricordato, come ti sei ricordato quella volta dove abito, oppure che voglio benissimo a mio fratello e che ho un senso della pedofilia diverso da come ce l'hanno gli altri. Tu sei più grande di me, ma è come se non lo notassi. Mi hai spiegato cose assurde, ma che mi interessano tanto, e mi hai fatto conoscere Lolita, libro che adesso amo. Grazie mille.

J. Sappi che davvero, ma davvero davvero mi hai fatto paura oggi: davanti scuola, non ci siamo mai parlati dopo la fine delle elementari, quest'anno due o tre parole ce le siamo scambiate, ma addirittura salutarmi? Sapevo che eri cambiato, ma non così tanto. Mi stavo per mettere a piangere, te lo giuro, mi hai fatto impressione; ti ringrazio di non essere come quei tuoi compagni di classe terribili.

Parsifal (Il mio gatto) Perdonami... ho lasciato i dolci sul tavolo e tu, piccolo incoscente, normalmente sei salito e li hai assaggiati. Ti sei sentito male, cucciolo tesoro, e ora sei stanco, col pancino che fa male e la gola rovinata. Hai vomitato quel che potevi e non hai nemmeno bevuto. Riposati e guarisci. Ti voglio bene.

Ho la voce, quindi parlo. Ho una tastiera, quindi scrivo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora