Capitolo 12

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- Ciao mamma, come stai?

Il lunedì mattina Louis ed Harry erano arrivati a lavoro separatamente, in modo da non attirare nuovamente l’attenzione di Simon. Si erano ripromessi di lasciare i loro contatti in studio puramente lavorativi; nonostante questo non avevano resistito allo sbaciucchiarsi un pochino nel bagno, staccandosi appena prima che entrasse uno dei tecnici del suono.

Il cantante aveva registrato alcune canzoni e poi si era chiuso in sala prove, per esercitarsi con l’insegnante di solfeggio. Harry gli aveva invece mandato un messaggio in cui scriveva di averne approfittato per tornare a casa, così da non rischiare di entrare in quella maledetta saletta e baciare Louis come si deve, rischiando di farsi scoprire. E questo lo aveva fatto arrossire.

Una volta tornato nell’appartamento che divideva con Zayn, Louis aveva chiamato sua madre, desideroso di  sentire le donne della sua vita.

- Lou! Lou! -. Una gran confusione proveniente dall’altro capo del telefono impedì a Jay di rispondere.
- Lou ci manchi - disse una sottile vocina. - Lou quando ci vieni a trovare? - chiese un'altra.
- Presto Pheobe. Mi mancate anche voi Daisy, un sacco. Lottie e Fizzy?
- Sono andate al cinema con Dan, noi siamo rimaste qui con la mamma. Così la aiutiamo.
- Ah sì? E che cosa state facendo piccole monelle?
- Sorpresa!! - disse una delle gemelle, mentre l’altra prese a ridacchiare.
Louis sorrise intenerito per poi chiedere loro di passargli Jay, in modo da poter salutare anche la sua mamma.
- Ehi amore -. Il liscio riuscì a percepire il sorriso stanco della madre anche da lì.
- Mamma. Come stai? - ripetè. 
- Un po’ stanca Boo, ma sono felice di sentirti.
Louis sospirò: avrebbe voluto essere più presente per poterle esser di maggior sostegno.
- Ehi piccolo. Non ci pensare, sono felice che tu stia trovando la tua strada.
Era davvero inutile, sua madre riusciva a leggerlo sempre e comunque; ditegli pure che era un mammone, ma lui la amava e ne andava fiero.
- Lo so, ma vorrei davvero esserci di più per tutti voi.
- Tu fai già tanto. E a questo proposito, smettila di mandare quegli stupidi assegni, ti servono, sono soldi tuoi. Io e Dan ce la caviamo alla grande.
- Lo so mamma, non voglio offendervi. È solo per ripagarti di tutti i tuoi sacrifici. E poi hai una casa e quattro ragazze da crescere.
Jay sospirò per poi chiedere: - Quando torni a casa Boobear? Vogliamo anche conoscere Harry!
- Prometto di venirvi a trovare questo fine settimana, ma per Harry.. devo parlarne prima con lui. Anche se ho il sospetto che ne sarà entusiasta, dannato ragazzo.
- Mi sembra una persona deliziosa piccolo. E poi è riuscito a rubarti il cuore, quindi non vedo l’ora di conoscerlo.

La sera arrivò insieme ad Harry, una bottiglia di vino e cena d’asporto. Zayn si era unito con Niall, tutti in casa dei due più piccoli, e ne approfittarono per farsi raccontare di Parigi.

- È stato bellissimo ragazzi -. Gli occhi di Louis erano lucidi, emozionati al ricordo di quello che avevano vissuto.
- Parigi è davvero magica e non mi aspettavo che Harry avesse una casa così vicina alla Tour Eiffel, vista Senna, in un elegantissimo palazzo antico e che addirittura fosse il condominio di Payne e di Ed fottutissimo Sheeran.
- Cosa cazzo stai dicendo?- chiese il moretto strozzandosi con la birra.
- Ops scusa Zay, mi sono dimenticato di dirtelo -. Louis ghignò al suo coinquilino, che lo guardò malissimo.

Niall fu più curioso di chiedere come invece stesse il rosso. - Lo conosci anche tu? -. Louis sgranò gli occhi.
- Ma scusate, allora perché nessuno me lo ha presentato alla serata di beneficienza a cui ci siamo conosciuti? - disse ripensando alla serata in cui quasi rischiò di svenire dopo aver saputo della presenza di Ed a quello stesso evento in cui avrebbe dovuto cantare anche lui.
- Perché ero troppo occupato a guardare te e a cercare un modo di farti mio.
- Perché c’era quel rustico di sfoglia e quelle tartine..
- Perché non c’ero magari?
Si guardarono fra loro e poi scoppiarono tutti a ridere.
- Sul serio Niall? Hai barattato una cosa importante come questa per delle tartine?
- Ma in realtà io non ti conoscevo neanche.. quindi la colpa è di Harry.
- Ovvio, è sempre colpa di Harry.
- Ehi! - disse il riccio imbronciato.
- Comunque ragazzi, voglio andare al mare. Questo fine settimana andremo a Doncaster, ma potremmo andarci il prossimo, che ne pensate?
- Per me si può fare, ma non il prossimo, facciamo fra due. Verranno i miei dall’Irlanda, non li vedo da tanto.
- Okay, allora, vada per quel weekend.
- Ehi aspetta Lou. Hai detto Doncaster?
- Togliti quel ghigno dalla faccia Jawaad, però sì.
- Ehi aspettate, perché dovete andare a Doncaster? Io non sto capendo.
- Lou Lou porta Harry a conoscere la famiglia.
- Ti sei fatto incastrare per bene questa volta, fratello.
- Oh ma sta zitto stupido biondo ossigenato. Non vedo l’ora di conoscere Jay.
- Già "Jay" eh?
- Zayn, sul serio, smettila. E poi lo sai com’è mia mamma, non si può contenere. E adora già Harry per un paio di volte che lo ha sentito al telefono. Cosa posso farci?
- Sono meraviglioso amore, è normale. Come ho fatto colpo su te, farò colpo su tutti i Tomlinson.
- Sbruffone.
-Ti amo.
-Anche io, tanto.
- Oh cristo Tommo, smettetela, siete diabetici.
- Tutta invidia la tua Malik.
- Va al diavolo Styles.
Ma sorridevano tutti. Tutti tranne Niall, che rideva sguaiatamente, ma è Niall quindi andava bene così.


Nothing Compares To You || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora