Capitolo 16 (Parte 2)

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La sera prima aveva quasi ceduto, e questo lo aveva portato ad allontanarsi maggiormente. E lo sapeva quanto male stesse facendo ad Harry e a se stesso: lo vedeva negli occhi e nelle smorfie del riccio; nel suo abbracciarsi da solo della notte prima, quando Louis si era finto addormentato nell’angolo più lontano del letto; lo vide nelle occhiaie di entrambi, segni di una notte insonne passata a bramare il corpo al proprio fianco senza mai cedere.

E se avessero chiesto a Louis perché ancora non cedesse nonostante sapesse quanto entrambi ne soffrissero, era per dimostrare al suo ragazzo quanto male avesse provato nel vedersi voltare le spalle, nel rendersi conto che forse non si fidava abbastanza di lui da rivelargli cosa stesse succedendo, limitandosi a non rispondere a quel maledetto telefono. 

E anche se ora aveva capito cosa avesse spinto Harry ad allontanarlo, seppur per poco, era già la seconda volta che gli diceva che niente e nessuno avrebbe potuto davvero allontanarlo da lui, soprattutto una canaglia omofoba come Cowell.

Harry era la sua metà. Punto. E avrebbe fatto meglio a ricordarselo.

- Buongiorno -. La voce roca di Harry lo riscosse dai suoi pensieri.
- Buongiorno -, rispose stentatamente. Era un ragazzo educato okay?
- Come hai dormito? -, gli chiese. E sapeva stesse cercando di fare conversazione, ma non poteva. Quindi rispose con una semplice alzata di spalle che sapeva il riccio avrebbe percepito più dal leggero spostarsi delle lenzuola che vedendolo.
- Okay, ho capito. Ci risiamo -, disse sospirando. - Quante volte dovrò ancora chiederti scusa? Non ce la faccio Lou.
Si alzarono entrambi leggermente, poggiandosi alla testata del letto.
- Pensavo che ieri sera avessimo finalmente superato questa fase di mutismo. Non pretendevo nulla di più, solo qualche parola -, e cazzo se faceva male. Harry era sull’orlo delle lacrime, i capelli sparati e le mani chiuse in un pugno troppo stretto. E Dio solo sa quanto avrebbe voluto andare da lui ed abbracciarlo: gli piaceva fare lo stronzo, ma vedere il suo riccio stare così gli faceva voglia di cedere all’istante e buttarsi dalla finestra se fosse servito a farlo stare meglio.

“Ancora un pochino, ancora poco” cercò di auto convincersi, alzando di nuovo solo le spalle in risposta.
Il più grande sospirò solamente, per poi alzarsi per andare a fare colazione.










- Buongiorno ragazzi - disse ricevendo subito un grugnito da parte di Zayn.
- Giorno Lou - fu la risposta spicciola di Niall. E okay non ci fece caso all’inizio, il suo migliore amico era sempre molto scontroso di prima mattina; ma il tono del biondo e le occhiate quasi storte che gli rivolgeva non erano molto da lui.
- Ho fatto qualcosa? - chiese innocentemente prendendo una tazza per fare il thè.
- Non ti pare di starla tirando un po’ per le lunghe? - fu la diretta frecciatina dell’irlandese. Ed era normale, nonostante Harry avesse sbagliato lui lo aveva già perdonato da tempo e gli altri lo sapevano. E poi Niall da buon migliore amico capiva anche l’umore del producer.
Ma che avrebbe dovuto dirgli?
- Niall - intervenne però l’oggetto dei suoi pensieri.
- No, niente Niall, sta esag..
- Niall basta adesso - lo interruppe il riccio.
- Ma Harry..
- No Nì, me lo sono meritato. Vado a prepararmi per la spiaggia - disse salendo e voltando le spalle agli altri, non prima di aver lanciato un’occhiata di avvertimento a Niall, che guardò male Louis e seguì l’altro fuori.

Louis rimase a preparare il suo thè mattutino con un taciturno Zayn che disse solo un laconico - Ha ragione - una decina di minuti dopo, per poi posare silenziosamente la tazza nel lavandino e uscire anche lui.









Quando finì di prepararsi, Louis raggiunse gli altri nella spiaggetta sul retro della villa, cercando un modo per chiarire con i suoi amici. E dovette ammetterlo a se stesso, aveva cercato un modo per fare colpo su Harry. Quei pantaloni praticamente inesistenti erano di sicuro da donna, ma quel negozietto li svendeva a poco a prezzo e il ricamo all’uncinetto lasciava vedere praticamente tutte le sue gambe: e lui sapeva quanto Harry amasse l’effetto vedo non vedo e la delicatezza dei capi femminili su di lui.

Nothing Compares To You || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora