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Non sarei mai voluta andare a questa cazzo di festa, ma Casey insistette così tanto che alla fine, non so come, mi convinse.

Posteggiammo nel parcheggio della gigantesca villa di Beverly, il giardino era davvero curato, le migliaia di piante e fiori creavano in atmosfera quasi magica.
C'era una fontana illuminata da alcuni fari, e circondata da fiori.

Dalla casa proveniva musica ad alto volume e risate, mi pentii di essere andata a quella festa ancor prima di entrare. Già mi immaginavo le noiose conversazioni con i miei compagni, la maggior parte già ubriachi.

Casey iniziò a parlare con un nostro compagno del corso di biologia, io andai in cucina, dove c'era Beverly intenta a prendere delle birre dal congelatore, appena vi vide si avvicinò e mi abbracciò
"Tesoro!" Aveva una voce fin troppo stridula per i miei gusti, "sono così contenta che tu sia venuta, tutto bene?".
Io annuí e lei iniziò a parlare come faceva sempre. Dopo circa 10 minuti, in cui mi aveva raccontato di come si era lasciata con Jason e che Micheal ci aveva provato con lei, non la ascoltavo più.

"Beverly, non mi sento molto bene, dov'è il bagno?" Le chiesi
"Oh, tesoro. Al primo piano la terza porta a destra, vuoi che ti accompagni?"
"No, tranquilla" e detto questo salii sopra.

Mi chiusi a chiave in bagno e mi sedetti per terra.
Avevo voglia di sentire Caleb, così presi il cellulare. Mi resi conto che non avevo il suo numero, non l'avevamo scambiato. Mi venne da piangere, molto probabilmente non ci saremmo più rivisti, non sapevo come trovarlo.

Avevo bisogno di una sigaretta al più presto quindi me ne uscii nel giardino sul retro. C'era una piscina,era bellissimo.
Mi sedetti nel bordo e immersi i piedi nell'acqua.
Mi fumai la sigaretta e poi andai a cercare Casey, volevo tornare a casa

La trovai fra le braccia di un ragazzo che non avevo mai visto, sembrava più grande, molto probabilmente era del college.
Riflettei un attimo.
Ero bloccata a quella cazzo di festa, la maggior parte della gente era ubriaca ed io ero venuta con la macchina di Casey.
Casa mia era ad almeno un'ora di strada quindi non potevo andare a piedi.

Mi sedetti su un divano e presi il telefono. Inizia a scorrere le notifiche del cellulare.
Avevo due chiamate perse da mia madre, che ignorai. Dei like ricevuti sull'ultima foto che avevo pubblicato su Instagram e un messaggio da un numero sconosciuto. Lo aprii.

Ciao, Grace. Sono tuo padre. Spero che tu e tua madre stiate bene. So che non ci sentiamo da molto tempo, ma vorrei parlarti di una cosa. Se vuoi vieni a cena qualche sera, a me e a Charlotte farebbe molto piacere. Un bacio.

Non credevo ai miei occhi. Non parlavo

Decisi di andare a cercare Casey e la trovai appiccicata ad un ragazzo che non avevo mai visto.

"Voglio tornare a casa", le dissi urlando per sovrastare la musica.

Lei per tutta risposta mi fece un segno con la mano, come a voler dire "Vai via".

L'unica possibilità era farmela a piedi anche se erano le undici di sera e la strada era desolata.

Uscii senza salutare nessuno.

Quando arrivai a casa sul tavolo della cucina era poggiata una rivista di gossip, non avevo mai letto quella roba eppure mi venne la voglia di dare un'occhiata.

Presi un bicchiere di tè freddo e mi sedetti sul tavolo della cucina a sfogliare la rivista.

Una pagina attirò la mia attenzione, c'era una foto di qualcuno che mi sembrava familiare.

Era uguale a Caleb, ma non poteva essere lui.
Perché una foto di Caleb si sarebbe dovuta trovare in una rivista di gossip per donne.

Lessi cosa c'era scritto.
Caleb Cruz, nuovo idolo delle adolescenti ha già venduto più di mezzo milione di dischi a soli diciannove anni.
Saltai un po' di pagine.
La promettente stella del pop americano è stato avvistato in questi giorni a Los Angeles e non sembrava in cattiva compagnia, chi è la sua nuova fiamma?
C'era un'altra foto, sulla spiaggia di Santa Monica, di Caleb e me.

Non credetti ai miei occhi, non mi si riconosceva dato che era buio ma era comunque una cosa incredibile.

Non capii come avevo fatto a non riconoscerlo.
Si vedeva ovunque, nei cartelloni pubblicitari, in televisione, nelle riviste.

In quel momento colmai tutti i vuoti che si erano creati nei giorni precedenti.
E capii anche che non ci saremmo più visti.
Ero stato solo una delle tante con cui era uscito per divertirsi durante la sua gita a Los Angeles, e che non era neppure riuscito a portarsi a letto.

Che stupida che ero stata.

Mi misi a piangere e continuai per un bel po', fino a quando stanca e con gli occhi gonfi andai a dormire.

Perfectly WrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora