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"Comunque, io sono Edith Jefferson" dice la donna mentre si dirigono verso la macchina.

"Grace", mormora la ragazza, "Grace Adams".
"Mi sembra di aver già sentito il tuo nome", la signora la guarda con uno sguardo interrogativo.
La ragazza alza le spalle e non dice nulla.

Le due donne entrano in macchina.
Il caldo è sempre più insopportabile, Grace mette in moto l'auto e accende l'aria condizionata al massimo.
La ragazza fa retromarcia per uscire dal parcheggio e contemporaneamente infila la mano dentro lo zaino, messo nel sedile posteriore, ed estrae un pacchetto di Lucky Strike.
Prende una sigaretta, la mette in bocca e la accende.

Edith apre il finestrino.
Il fumo le ha sempre dato fastidio.

"C'è davvero caldo oggi" dice la donna, subito dopo essersi messa comoda nel sedile ed essersi allacciata la cintura di sicurezza.

"Signora Jefferson", sospira Grace. " Non sono dell'umore giusto per parlare del più e del meno.
Abbiamo davanti più di sei ore di viaggio e non ho intenzione di occuparle parlando con lei di stupidaggini. Stiamo entrambe zitte e andremo d'accordo"

"Quanti anni hai, tesoro?" Edith la guarda, questa ragazza le ricorda molto sua figlia Mirren, anche se quest'ultima molto probabilmente è più grande.

"Diciannove" dice Grace dopo aver lanciato la sigaretta dal finestrino.

Edith aveva ragione, Grace ha quasi 10 anni in meno di sua figlia, eppure sembra aver vissuto troppe cose per la sua età.

"Cosa può essere successo a una ragazza così giovane per odiare così tanto il mondo?"

Grace non risponde ed Edith continua a parlare.

"Anch'io odio il mondo. Sto andando a Phoenix per il matrimonio di mia figlia Mirren.
Sta sposando un bastardo maschilista che io non approvo per niente, eppure ci teneva tanto che ci andassi. Ed io, essendo sua madre non ho avuto le forze di rifiutare. Non ci vediamo da quasi tre anni. Tu che vai a fare a Phoenix, tesoro?"

"È una storia così lunga", dice Grace senza neppure alzare lo sguardo.

"Mi piacciono le storie lunghe"

"Signora jefferson, non ho nessuna voglia di raccontare questa storia, penso anche che la annoierebbe" Risponde la ragazza.
"Come ho già detto, mi sembra di averti già visto, lavoravi in televisione?"
Grace scuote la testa.
"Comunque" continua Edith, "Nessuna storia ha il potere di annoiarmi, mi piacciono tutte. E poi abbiamo più di sei ore di viaggio, possiamo passarle guardando questo paesaggio sempre uguale e deprimendoci, oppure puoi raccontarmi la tua storia."

"Va bene" si arrese Grace.
"È iniziato tutto circa un anno fa"

Perfectly WrongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora