"Scusa." Ridesti nervosa. "Non dovrei essere così diffidente verso di te. Anche tu sei da questa parte della cella."
"Va tutto bene, non te ne faccio una colpa." Rispose il ragazzo. "Io sono Shouta Aizawa. Tu come ti chiami?"
Tentasti di allungare il braccio tremante verso il ragazzo. Aizawa lo notò e ti venne incontro prendendoti la mano.
"Io sono (T/n), è un piacere conoscerti."
Lui ti lasciò la mano per poi sedersi di fronte a te. Gli altri bambini si riunirono intorno a voi, incuriositi dal nuovo arrivato.
"Da quanto tempo è che sei qua (T/n)?" Chiese Aizawa.
"Uhmmm... Vediamo un po'..." Riflettesti. "Quattro anni? Non ne sono sicura... Onestamente ho perso la cognizione del tempo."
"Così tanto?"
"La sorellona è qui da un sacco di tempo." Disse uno dei bambini più piccoli sorridendo. "Lei è super forte e conosce tutte le cose!"
"Hai ragione." Sorridesti gentilmente al bambino. "Super forte!"
"Hey..." Chiamò Aizawa.
Ma tu eri troppo occupata a raccontare ai bambini tutte le tue conquiste sul ring, mettendo tutto sotto una luce non troppo violenta. Era una sorta di meccanismo di difesa, sia per te che per loro.
"Hey!" Disse Aizawa afferrandoti la spalla, costringendoti a prestargli attenzione "Stai bene?" Lasciasti cadere la mascella per qualche istante.
"Sì, certamente" Risposi velocemente.
Aizawa rimase in silenzio, permettendoti di calmare gli altri bambini. Quando scese la notte, i bimbi si addormentarono sdraiati uno accanto all'altro, ma solo dopo aver ascoltato la storia delle tue 'avventure' fuori dalla cella.
"Perché lo fai?" Chiese finalmente Aizawa. Stavano tutti dormendo, gli unici ancora svegli eravate voi due.
"Fare cosa?" Dicesti, accarezzando la schiena del bambino che si era addormentato sulle tue gambe.
"Perché gli menti così?"
Lanciasti prima un'occhiata al bimbo dormiente appoggiato sulle tue gambe, controllando poi che anche tutti gli altri fossero immersi nei loro sogni.
"Per mantenere viva la speranza." Rispondesti semplicemente. "Questi bambini sono spaventati. Hanno bisogno di un pilastro che non li faccia cadere nella disperazione."
"E tu sei quel pilastro?" Alzò un sopracciglio.
"Penso di sì..." Sorridesti debolmente.
"Non devi fare così con me."
Aggrottasti le sopracciglia, mentre il sorriso ti scivolava via dalle labbra. Le parole del nuovo arrivato ti avevano davvero sorpresa.
"Aizawa, vieni qui." Sussurrasti. Lui si avvicinò porgendoti un orecchio. "Dimmi se la guardia è vicina."
Egli annuì dopodiché si alzò e si mise davanti alla porta della cella, poi sporse il più possibile la testa attraverso le sbarre in modo da poter vedere quasi tutto il corridoio.
"In questo momento non c'è nessuno." Disse. "Sei sicura non ci sia nessun registratore o telecamera qui?"
"Non c'è niente."
"Come fai ad esserne sicura ?" Disse girando la testa per guardarti.
"Cosa pensi che abbia fatto durante i miei giri fuori dalla cella?" Sogghignasti. "Raccoglievo informazioni su questo posto." Aizawa si avvicinò di nuovo e si sedette di fianco a te.
"È per questo che rispondi alle guardie?"
"In parte sì. Anche perché così lasciano stare gli altri bambini."
"... Vieni sempre picchiata così di solito?" Borbottò l'hero amaramente, mentre i suoi occhi seguivano la linea di lividi e tagli sul tuo corpo.
"Dipende dalle volte." Ribattesti con casualità, spostando la testa di un bambino per farlo dormire comodamente sul tuo grembo. "Direi che abbiamo parlato abbastanza di me. Tu invece? Sicuramente non sei stato rapito."
"Come fai a dirlo?"
"Sei troppo calmo. Quando qualcuno arriva qua è sempre spaventato a morte."
"Questo però non vale per tutti. Sono un po' più grande dei bambini che sono qui." Disse con calma il corvino.
"Questo conferma solo la mia teoria." Sogghignasti. "Difenderti come hai appena fatto."
"Tu invece sei stranamente calma per qualcuno che è stato preso a pugni da un tipo lì fuori." Sbottò Aziawa chiaramente infastidito dalla tua insistenza.
"Beh, dovresti vedere in che condizioni è l'altro." Ti vantasti.
"Ti piace così tanto combattere?"
"No." Dissi. "Ma a volte è necessario."
"E per te, quando sarebbe necessario combattere?"
"Quando? Beh..." Riflettesti ad alta voce. "Penso quando c'è una posta in gioco."
Lo sguardo di Aizawa, che prima vagava per la cella, ora era puntato su di te. Nonostante l'oscurità della cella, nonostante la secchezza dell'aria, nel tuo sguardo brillava ancora una luce di speranza.
"I tuoi modi di fare, sembrano quelli di un hero."
Ti si strinse il cuore sentendo quelle parole.
"Che ironia della sorte." Sorridesti amaramente. "Ho sempre sognato di andare alla scuola per hero quando ero più piccola."
"Puoi ancora andarci quando uscirai di qua." Insisté il ragazzo.
"Sono un po' troppo grande adesso." Sospirasti. "Ma non importa... Non sarei comunque in grado di diventare un hero, non con il mio quirk."
"Perché dici questo?"
"Beh..." Appoggiasti le mani sul petto. "I miei genitori pensavano non avessi un quirk. Non posso biasimarli, non è esattamente una cosa che puoi vedere. Io posso percepire quando sta per accadere qualcosa di brutto, una sorta di premonizione."
"Ma cosa dici, sembra una cosa molto utile." Disse l'hero sorridendo leggermente.
"Lo è, non posso darti torto. Però... non so come farlo smettere. E' come se fossi in uno stato di terrore costante. Oh cavolo... non lo so Aizawa!" Boccheggiasti passando una mano per spettinare ancora di più i capelli già arruffati. "Solo che non mi sembra un potere dietro al quale accorrerebbero le persone."
"Non tratta del potere in sé, ma di come lo usi." Ribatté Aizawa. "Così la penso io almeno."
Eri stata presa alla sprovvista dalle sue parole. Così come tu eri stata una luce di speranza per le altre persone, ora lui era diventata la tua. Per te era una speranza pericolosa.
"Ho capito. Però parli come se potessi uscire da qui un giorno o l'altro."
"Non credi che ci riuscirai?"
"Lo vorrei. Però ogni giorno che passa questo posto diventa ancora più impenetrabile, e noi diventiamo sempre più disperati." Brontolasti. "Anche adesso, l'unica cosa che posso fare è proteggere chi è ancora qui. Prima o poi, non riuscendomi a vendere si stancheranno di me, si stancheranno di vedermi combattere, non varrà neanche più la pena di darmi da mangiare. Magari mi uccideranno, e saprò quando sarà ora. Quando lo vedrò, passerò tutte le mie conoscenze a qualcun altro. Magari troverà un modo per scappare. Questa è l'unica cosa che desidero."
Aizawa non disse niente. E come avrebbe potuto? Ormai ti eri rassegnata a morire così giovane. E anche se voleva urlarti di continuare a sperare, capì perché avessi smesso.
Voleva dirtelo.
Voleva dirti che stavano arrivando gli hero. Voleva dirti che presto ti saresti liberata da quell'inferno. Ma sarebbe andato contro tutti gli ordini, rischiando di mandare a monte tutto il piano.
Così, contro la sua volontà, Aizawa si rassegnò a rimanere in silenzio.
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Discord [Shouta Aizawa x Reader] ||TRADOTTA|| (sospesa)
Fanfic"Noi siamo, senza ombra di dubbio, nemici" *Attenzione* -Linguaggio forte -Violenza -Tristezza -Sexy Time ;) -Momenti dolci Questa Fanfiction seguirà la trama dell'anime/manga fino ad un certo punto. Ovviamente alcune cose saranno diverse dal moment...