"Solo...uccidimi." Finalmente rompesti il silenzio, la tua voce lasciava trapelare la tensione, restando comunque ferma. Eraserhead non si mosse dalla sua posizione. Incrociò le braccia e si appoggiò al muro dietro di lui.
"Di cosa stai parlando? Perché dici questo?" sospirò l'uomo.
"Perché se pensate di poter ricavare qualche informazione da me, state sbagliando. Quindi perché non salvi entrambi da una probabile emicrania ?"
Inizialmente, non ci fu molto da dire. Tu eri sicura della tua dichiarazione e lui stesso poteva confermarlo. L'hero però era ancora perplesso di questa tua riluttanza a parlare.
"Ho avuto l'impressione che ci conoscessimo. Lo hai pensato anche tu?" Iniziò. Questa idea ti agitò, perché, in realtà, anche tu avevi percepito la stessa cosa.
"Non ci conosciamo." Controbattesti. L'hero alzò le sopracciglia.
"La tua reazione di prima afferma il contrario."
"È importante?" Risposi beffandoti di lui. "Risparmia il fiato e smettila di cercare di essere gentile con me."
"Ti sto parlando come un essere umano in questo momento e non come un eroe." La sua voce era sincera, e per la prima volta non percepisti secondi fini.
Allora perché.
Perché non potevi semplicemente fidarti del tuo istinto?
"Fottiti." Risposi con astio."Noi non ci conosciamo-"
"(T/n)," ti interruppe Eraser. "Hai detto abbastanza."
Smettesti per un attimo di respirare, incapace di proferire parola.
"Tu come..." dicesti con voce tremante.
Dentro di te iniziava a farsi strada il panico."Non agitarti troppo, la polizia lo avrebbe scoperto comunque."
Ha ragione.
"EHI ERASER!" Il poliziotto irruppe nella stanza. "TU SAPEVI CHI FOSSE E NON CE L'HAI DETTO?!"
"All'inizio non ero sicuro. Ora fai silenzio però." Disse stizzito il diretto interessato.
L'agente borbottò qualche parola arrabbiato prima di uscire dalla stanza, lasciandoti di nuovo sola con l'hero. Eraserhead si staccò dal muro e si sedette sulla sedia davanti a te che era stata trascurata fino a quel momento.
"Non prendertela comoda. Noi non siamo amici, anche se conosci il mio nome." Ringhiasti a denti stretti.
"Di sicuro parli tanto per essere una che è ammanettata." Ribatté l'uomo.
"Oh? Mi preferisci senza manette?" Lo prendesti in giro. "Sarebbe una situazione alla pari."
"Asseconderei volentieri questa tua proposta, ma le persone qui fuori mi fermerebbero subito." Rispose l'hero, accennando alla grossa finestra sulla parete.
"Se lo facessi ti spezzerei il collo in un istante."
"Davvero?" Sogghignò Eraser. "Secondo le nostre registrazioni avresti già dovuto ucciderci tutti."
Maledizione... Questo bastardo mi legge come un libro aperto.
Quel breve momento di conversazione 'casuale' aveva però dato un po' di sollievo ai tuoi nervi.
"Capisco." Continuò, poggiando il gomito sul tavolo davanti a te. "Ti senti messa all'angolo e ti tieni sulla difensiva. Questo tuo comportamento insolente però non farà che peggiorare la situazione."
"E come vorresti che mi comportassi? Non sono un cane della società come te."
"Allora cosa sei? Sei comunque al guinzaglio di qualcuno."
Che pezzo di...
Serrasti la mascella e abbassasti la testa. Cadde di nuovo il silenzio, anche se per poco.
"(T/n),"la sua voce era noncurante. "Continueranno ad interrogarti fino a quando non ti deciderai a parlare."
"Non dire il mio nome." Ringhiasti. "Tu mi hai catturata, ma ora sono sotto la custodia della polizia. Non ha senso che tu rimanga per infastidirmi ancora di più."
"Hai ragione. Magari però non sono qui per te." Confessò. "Magari sono qui per soddisfare la mia curiosità riguardo a quel che ti è successo."
"Non mi è successo niente. Sono sempre stata così-"
"No, non è vero."
Strattonasti le manette, spostando anche di poco la sedia che causò uno stridio fastidioso.
"TU MI STAI FACENDO FOTTUTAMENTE INCAZZARE." Sbraitasti. Eraserhead strinse gli occhi, chiaramente non intimidito dalle tue urla.
"Direi che è abbastanza Eraser." Disse una voce attraverso il microfono. "Per favore esci dalla stanza."
L'hero sospirò pesantemente e sbirciò ancora una volta nella tua direzione, fotografando mentalmente la tua figura. Tremavi forse per la paura, ma l'uomo era quasi sicuro fosse per la frustrazione.
"Bene, direi che posso congedarmi ora." Proclamò stizzito Eraserhead, alzandosi dalla sedia.
"Che liberazione..." borbottasti in risposta.
"Sappi..." Iniziò a dire l'hero guardando verso di te. "Che sono dalla tua parte."
Sono dalla tua parte.
Avevi già sentito quella frase.
Nei secondi dopo quell'affermazione ti tornò alla mente l'immagine di un ragazzo del tuo passato. Aveva una mano tesa verso di te, come per convincerti ad andare da qualche parte. La sua voce era delicata, niente a che vedere con quella rauca dell'uomo davanti a te. Si trattava però del passato. Quelle parole continuavano ad eccheggiarti in mente. Tentasti di mandare giù il groppo che avevi in gola prima di dire una sola, flebile parola.
"... Aizawa?"
"Ce ne hai messo di tempo." Si lamentò l'hero. Non disse altro, semplicemente uscì dalla porta.
"Aspetta!" Urlasti senza pensare.
"Oh? Vuoi che rimanga ora?" Rispose con tono irritato Aizawa.
"Tch." Dissi beffarda, pentendoti subito di aver parlato. "Volevo solo ricordarti di andare a fanculo..."
"È tutto? Ti lascerò sola allora."
Eraserhead uscì dalla porta dopo queste parole, lasciando soltanto te in quella stanza vuota. Avevi ancora la mente scombussolata, e l'idea di non avere più speranza di fuggire si faceva spazio nel tuo cuore. Sentisti un lieve chiacchiericcio dall'altra parte del muro. Stavano parlando di te, o meglio, di cosa farne di te. E lui era con loro, il ragazzo che una volta conoscevi.
A quel tempo ti eri affidata così tanto a lui.
Ma adesso era diverso. Questo era il mondo degli adulti, e tu eri una criminale. Ormai il passato non aveva più importanza.
Non importava cosa fosse successo, non eravate più dalla stessa parte.
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Discord [Shouta Aizawa x Reader] ||TRADOTTA|| (sospesa)
Fiksi Penggemar"Noi siamo, senza ombra di dubbio, nemici" *Attenzione* -Linguaggio forte -Violenza -Tristezza -Sexy Time ;) -Momenti dolci Questa Fanfiction seguirà la trama dell'anime/manga fino ad un certo punto. Ovviamente alcune cose saranno diverse dal moment...