Festeggiamo?

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Entrai in camera e iniziai subito a studiare. Passarono ore senza che mi rendessi conto del tempo. Quando mi resi conto che avevo saltato da un pezzo l'orario del pranzo mi alzai per ingurgitare almeno qualcosa. Presi il telefono ed ebbi un sussulto. Edward mi aveva inviato 4 messaggi. Gli aprii:
"Ciao Giulia sono Edward ci siamo incontrati ieri sera ricordi?"
"Mi chiedevo se ti andasse di vedermi ancora"
"Non prendermi per maniaco ti prego"
"Passa una buona giornata".
"Haaaaaaaa" urlai! Iniziai a ballare.
Minho bussò.
"Gios tutto apposto? Ti ho sentita urlare"
Aprii la porta ballando e continuai a ballare.
"Mi hai fatto prendere un colpo" fece un sospiro di sollievo e poi guardandomi scoppiò in una grande e fragorosa risata "che ti è successo? Hai vinto una borsa di studio?" Rispose.
"Ieri ho incontrato l'uomo dei miei sogni e mi ha appena detto che vorrebbe vedermi ancora" strizzai gli occhi.
"Haaaaaa" urlai di nuovo.
"Non credi sia una notizia degna di nota?" Esultai
"Dovremmo festeggiareeeeee".
"Da quanto tempo non..? Ehm.." chiese un po' imbarazzato.
Dentro di me Risi per il suo imbarazzo.
"Io? Da una vita e mezzo probabilmente. Si vedono tanto i miei ormoni impazziti?" Chiesi preoccupata.
"No amore di papà però ricordati di usare il preservati.." non finì la frase con un bello schiffo sul petto lo zittì immediatamente.
"Idiota" lo guardai di traverso.
"Aii.. mi hai fatto male" disse min
"Te l'ho detto che sarei stata io a prendermi cura di te" gli feci l'occhiolino "e poi smettila di lamentarti, sono alta un metro e un tappo cosa credi ti possa aver fatto? Accarezzato i peli?".
Scoppiò a ridere.
Più rideva per me più capivo che non era abituato al mio modo di scherzare e più capivo che gli piaceva da morire. Mi faceva sentire a mio agio il suo comportamento e forse facevo lo stesso effetto a lui.
"Beh non si festeggia?" Dissi.
"Dobbiamo aprire lo champagne?" Rispose.
"No perchè devo studiare, ma sai cosa potremmo fare?".
"Cosa?" Chiese Min preoccupato.
Sorrisi.
"Una bella chiacchierata da bei coinquilini" risposi.
"Cheee?" Rise
"Eh daiii ti prego! Tu sei un ragazzo e io quasi. Ho bisogno di qualche dritta per poter rivedere il mio principe azzurro".
Mi guardò con le braccia incrociate.
"Non se ne parla" rispose.
"Ma ti pregooo! Dove la trovi una coinquilina che ti fa ridere come me? Te lo aspettavi? No immagino. E devi ringraziare solo me. E poi è come se stessi dando consigli ad un amico gay giusto?".
Rise ovviamente. Sapevo di dover toccare il tasto della simpatia per convincerlo e infatti ci riuscii.
"Va bene".
"Siii" urlai di gioia e lo abbracciai d'istinto.
Attimi di silenzio.
Fu effettivamente imbarazzante.
Ci conoscevamo da poco e lo stavo abbracciando. "Aii grave errore, si vede che non è abituato" rimase per qualche secondo immobile e mi staccai subito.
"Scusami. Ho reagito d'istinto". Dissi
"Non ti preoccupare, andiamo in cucina?" Rispose.
Effettivamente eravamo ancora all'ingresso della mia camera il che rendeva tutto più scomodo.
Ci sedemmo nel tavolo da pranzo.
"Beh? Cosa volevi chiedermi?".
"Ma non so.. tutto?"
"Iniziamo male, non so neanche come funzionino le relazioni da queste parti" si interruppe "e poi è molto personale questo genere di cose".
"Ma dai voi uomini siete bene o male tutti identici" risposi.
Sorrise e sospirò "allora partiamo da questo, cosa non ti rende sicura?".
"La domanda è CHI non mi rende sicura e la risposta è «proprio la qui presente»" mi indicai" in questi pochi giorni hai visto come sono.. un totale disastro. Sbaglio di continuo, non sono tanto femminile, sembro una bambina più che una donna".
"Eh allora non andiamo molto lontano. A me piacciono le ragazze che non hanno paura di essere loro stesse. Mi piace vedere una persona vera che non ha problemi a sbagliare, a ridere che non si preoccupa di essere imperfetta".
Quelle parole mi fecero effetto. Erano davvero belle.
"Ma come faccio io per come sono? Quello è un principe! Io non riesco ad essere me stessa se ce l'ho davanti".
"E allora è semplice. Con me ti trovi a tuo agio?".
"Assolutamente sì ormai sono il tuo amico gay" risposi.
"E allora è perfetto, fai finta di stare con me in quella uscita e vedrai che andrà tutto bene".
"Sei sicuro? Ma non ce la farò mai" risposi malinconica.
"Fidati di me. Ti scriverò qualche messaggio durante la serata".
"Lo farai davvero?" Rimasi stupita
"Certo"
"Ammettilo mi vuoi giá un gran bene"
"Sei la sola persona che conosco e mi trovo davvero bene con te, mi fa piacere aiutarti"
Che tesoro pensai subito! Sono davvero felice di aver trovato un coinquilino come lui. È come avere una migliore amica.
"Anche io mi trovo bene con te. Sento che diventeremo grandi amici".
Sorrisi e tornai a studiare.

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