Capitolo 9

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Da ora in poi, il dialogo inizierà così (<<) e finirà così (>>) invece i pensieri inizieranno così (") e finiranno allo stesso modo. Detto questo...buona lettura.

LEGGETE LA PARTE AUTORE! IMPORTANTISSIMO!


Marinette P.O.V.

Dopo essere uscita dalla vasca e aver abbandonato il rilassamento che si provava nell'acqua calda, mi vesto e scendo giù in pasticceria.

<<Mamma, papà è il mio turno, andate a rilassarvi>> I miei genitori mi sorridono e si incamminano verso casa, che si trova proprio un piano sopra la pasticcera. Mamma però, si ferma verso di me.

<<Tesoro...sicura di stare bene? Ti vedo un pò...come dire...scossa(?)>> Mia madre mi guarda preoccupata. come se mi fosse successo chissà cosa, quando invece non è successo nulla, a parte le dure parole che sono uscite dalla bocca di Adrian.

<<No mamma...non mi è successo niente di preoccupante>>Cerco di rassicurarla, ma con scarsi risultati.

'Non so se avere una mamma che si preoccupa così esageratamente per me, sia una cosa positiva o meno, ma credo che sia più una cosa positiva'

<<Quindi è successo qualcosa. COSA?!>> Mi scuote per le braccia, cercando di farmi cacciare il rospo che non c' è.

<<Mamma niente!>>La mia faccia in questo momento ha la stessa espressione delle persone negli anime quando hanno tipo quelle rotelline viola al posto degli occhi e la lingua fuori, in segno che sono storditi.

<<Va bene...ma se succede qualcosa, non esitare a dirmelo capito?>> Mi indica con il dito indice. Annuisco e poi mi dirigo dietro al bancone.

Mia madre finalmente si decide ad andare a casa a riposarsi dopo aver lavorato, mentre io mi dedico al mio lavoro.

Adrian P.O.V.

Dopo le ragazze hanno finito le prove di pallavolo, io ho fatto i provini di calcio. Sono bravo, almeno è quello che mi hanno detto, ma questo sport non è che mi interessi davvero tanto a farlo. Lo faccio solo per un motivo :la borsa di studio.

"Voglio prendere una borsa di studio che mi garantisce di aprire una scuola. Di aprire una scuola di ballo. Sembra un desiderio strano per una persona dura, ma era il desiderio di mia madre aprire una scuola di danza, nonostante facesse l'attrice"

Una lacrima scende solitaria sul mio viso. Mi appresto ad asciugarla e poi mi riconcentro sul mio cellulare, mentre cammino per le strade di Parigi.

Decido finalmente di arrivare a casa e con mia grande sorpresa, ci arrivo prima del dovuto.

Appena metto piede in casa, Nathalie mi viene in contro e inizia a parlare a manetta, senza fermarsi un secondo.

<<Nathalie...vai piano e ripeti>> Ricomincio a camminare verso la cucina, con Nathalie che mi segue e mi spiega ciò che voleva dirmi prima.

<<Signo->> Fa una finta tosse e poi si corregge.

<<Adrian, su- tuo padre ha deciso che vi trasferirete tra 2 giorni...la villa è stata lasciata oggi, quindi il tempo di preparare gi scatoloni e tutto quello che serve a vo-, a te e al Signor Agreste.>> Mi fa un sorriso per la mia reazione.

Infatti mi metto a correre per casa, gridando "Finalmente cazzo!"

Corro verso lo studio di mio padre e apro senza neanche bussare, mi avvicino a lui a grande calcare, fino ad arrivare dietro la scrivania, e mentre lui mi guarda confuso, io lo a braccio.

<<Grazie. Non è da me dirtelo, ma se non te lo dico ora, credo che non lo farò mai. Ti voglio bene PAPÁ >> Noto, con mio grande piacere, che mio padre è sorpreso dalle mie parole e appena mi stacco, mi fa un lievissimo sorriso,  che si nota a pena, ma è pur sempre un sorriso.

Soddisfatto di quello che ho fatto, vado in camera mia e mi fiondo sul letto.

Plagg esce dalla mia giacca e poi mi "abbraccia". Una specie di abbraccio, che include la mia guancia e le sue mini braccia.

<<Ecco perchè il Maestro ti ha scelto.>> Il suo tono mi suona soddisfatto e sincero, ma invece io corrugo la fronte.

<<Chi è questo maestro?>> Il mio tono si fa curioso, quindi mi siedo a mo di Indiano e poi fisso Plagg con occhi curiosi.

Plagg sospira, e poi parla.
<< È la persona che mi ha mandato da te, per farti diventare Chat Noir. Quando ai aiutato quel vecchietto ad alzarsi, mentre tutti se ne fregavano, hai fatto un atto di bene, quindi lui con questo gesto ha capito che tu...potevi intraprendere il ruolo di Chat Noir.>> Plagg gli sorride ancora una volta, mentre Adrian ripercorre con la sua mente tutti i passaggi del suo atto di bene.

"In effetti mi sono sorpreso anche io di aver aiutato quel vecchietto, ma appena ľ ho visto agitarsi perchè non riusciva a prendere il suo bastone da passeggio, mi è venuto un qualcosa nello stomaco, tipo un peso. Quel peso mi diceva 'Se non vai ad aiutare quella persona, io rimango qui' Quindi sono andato ad aiutarlo. È stata una soddisfazione per me."

<<Quindi, grazie a quel gesto io sono Chat Noir>> Plagg conferma le mie parole e poi va nel suo solito posto.

"Lui lo chiama...IL SANTUARIO. In pratica è una scatolina, con dentro la foto della Kuami di cui è innamorato."

Mi avvicino al computer e mi svago un pò con la testa, ma ripenso sempre a come ho trattato Marinette.

"Non smetterò finchè non arriva al suo limite...voglio farla arrabbiare così tanto che deve avere voglia di uccidermi quasi."

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Ragazzi...Non sto aggiornando perchè...I'M IN HOLIDAY! Si...sono ancora in vacanza e la linea è scarsa, ma non vi preoccupate, cercherò di portarvi capitoli lunghi, anche se questo non lo è molto.

Detto questo...mettete una stellina e, se volete, commentate.

(Scusate se ci sono errori di punteggiatura o grammaticali, ma ora non ho proprio tempo di correggerli)

Un saluto da...

Viano Miriam💙

Mi hai cambiato la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora