Capitolo 11

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Adrian P.O.V.

<<Bene. Questa è tutta la scuola, spero che ti troverai bene Adrian>> Mi fa un sorriso sincero e raggiante, come se qualcosa non la facesse smettere di sorridere.

"Perché?" Questa è l'unica domanda che mi viene in mente, non so minimamente cos'altro pensare. Penso solo alla sua storia e tutto quello che ha passato, o almeno, quello che mi ha fatto capire.

<<Dov'è la mia classe?>> Gli domando un po' distaccato. Questo mio allontanamento, fa cambiare il suo umore, ma sorride sempre.

<<Sei capitato nella classe di Nino?>> Inizia a camminare per uscire dall'aula di scienze, mentre io la seguo.

<<Si>> Dico solamente, per poi chiudere la porta dietro di me.

<<Allora sei con me>> Sorrido a quell'affermazione, ma più che sorridere, ghigno.

"Sarà ancora più facile farle degli scherzi allora...bene bene."

D'un tratto mi prende per mano e inizia a correre verso una meta, a me sconosciuta.

<<Perché corri?!>> Cerco di fermarla, ma appena ci provo, perdo l'equilibrio. Fortunatamente non cado e continuo continuo a correre.

<<Manca un minuto alla campanella è dobbiamo muoverci!>> Appena arrivati alla porta entriamo. Sentiamo la campanella suonare è facciamo un sospiro entrambi.

<<Siamo arrivati giusto in tempo>> Annuisco alla sua affermazione, per poi avvicinarmi al posto vuoto, di fianco a Nino.

Marinette si siede al posto dietro di me, affianco ad una ragazza scura, come Nino, e dai capelli ricci e mori. Ha degli occhiali che le stanno apparentemente bene.

"Le curve non le mancano affatto, ma non è il mio tipo."

Guardo verso Nino che si gira ogni 3 secondi verso la riccia dietro di lui.

Gli do una leggera gomitata e lui si gira arrostito verso di me.

<<È lei? Intendo. È lei la tua fiamma?>> Gli faccio un occhiolino di intesa e Nino si nasconde dietro ad un quaderno.

<<Dai amico! Parla>> Cerco di parlare a bassa voce per non farmi sentire dalla prof. e continuando a tartassare Nino per farmi dire tutto.

<<Ok...ok...è lei>> Esulto interiormente, poiché non posso gridare di aver avuto ragione. Colpisco con il gomito Nino, facendolo voltare di poco e fargli notare la mia faccia da ebete, muovendo su e giù le sopracciglia. Quasi scoppia dalle risate, ma cerca di contenersi. Continuo a fare l'ebete e facce strane da circa tutto il tempo, solo per far ridere Nino, ma qualcosa va storto.

<<Agreste! La smetta di fare smorfie e segua la lezione!>> Annuisco in imbarazzo, per poi stare attento alla lezione, almeno per i primi 10 secondi, poi ritorno a quello che stavo facendo prima.

40 minuti dopo...

Ormai sono 40 minuti che cerco di non farmi scoprire mentre disegno facce sceme e le ricreo, cercando di farle più uguale possibile.

<<Adrian Agreste! Adesso mi ha stancata! Posso essere bella e cara, ma fino ad un certo punto!>> La prof. si incavola con me, mentre io abbasso lo sguardo.

<<Vediamo dove ti posso spostare. Mmm...vicino a lui...nono...forse vicino a...nono neanche lì>> Inizia a sussurrare cose incomprensibili, finchè non prende la sua decisione definitiva.

<<Vicino a Marinette starai bene. Forza Alya, spostati vicino a Nino e Adrian mettiti al posto di Alya.>> Cerco di contrabbattere, ma lei mi precede.

<<SENZA...fiatare>> Sbuffando, prendo le mie cose e aspetto che Alya si sposti. Metto le mie cose sul banco e appoggio a terra, vicino al banco, il mio zaino.

<<Non c'è motivo di sbuffare, vedrai che ti troverai  bene vicino a Marinette. È la ragazza modello. Sono sicura che ti verrà voglia di studiare vicino a lei>> La prof. sorride. Mi volto verso Marinette che mi sorride, ma con sguardo triste.

"Forse ha notato che non sono poi così tanto felice di stare vicino a lei."

Alzo gli occhi al cielo, distogliendo lo sguardo.

Inizio a dare ascolto alla professoressa, che ci assegna un esercizio da fare in questo momento, per testare se abbiamo capito o meno.

Copio quello che la prof. ha scritto alla lavagna digitale, pensando che non ci riuscirò mai!

Marinette si volta verso di me ridacchiando, cercando poi di avvicinarsi.

<<Che diamine ti ridi?!>> Cerco di non farmi sentire dalla prof.

La guardo diritta negli occhi con gli occhi infiammati dalla rabbia

<<Hai bisogno di aiuto?>> Il suo tono non sembra essere turbato dopo la mia reazione.

<<Se vuoi proprio...Va bene>> Faccio tanto il sostenuto, cercando di non dare a cedere che ho un disperato bisogno di aiuto.

<<Allora...>> Si avvicina di più a me, mostrandomi tutti i procedimenti per risolvere quella operazione.

<<Sottrai questo e poi avrai il risultato, che in questo caso è 32>> Si allontana da me sorridendomi ed io faccio lo stesso. Dopo aver capito come si risolvono queste operazioni, noto che la Prof. ne ha scritto un'altra alla lavagna. Copio ciò che ha scritto ed inizio a cervellarmi su come fare, eseguendo alla perfezione, tutti i procedimenti.

<<Mocciosa...ti trovi con risultato 58?>> Marinette, che aveva finito già da un pezzo, si gira ed annuisce sorridendomi.

<<Vedo che hai capito>> Mi sorride ancora una volta, fiera di se stessa, che è riuscita a ficcarmi nella testa come si fanno queste cose, per me, di lingua araba. Senza offesa per gli arabi ovviamente.

Annuisco e mi volto verso la Prof. che guarda soddisfatta Marinette. Abbasso la testa, notando Nino, che è in imbarazzo, e Alya che non è da meno.

Muovo il gomito verso Marinette, per poi spingerla leggermente. Si volta verso di me con sguardo confuso. Indico con la testa Alya e Nino, facendole accorgere della situazione.

Ride sotto i baffi, non facendosi beccare da nessuno.

<<Adrian, vedo che ti sei trovato bene vicino a Marinette. Credo che faremo un cambio di posti>> Sorride ad entrambi. Suona la campanella, che da inizio alla seconda ora.

"Speriamo che passino in fretta queste altre 4 ore, così che io possa tornare a casa e andare a giocare a Fortnite!"

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Mi hai cambiato la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora