Capitolo 4

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Adrian P.O.V.

Dopo che Lucy mi da l'orario, decido di rompere un pò le scatole a Marinette.

"Marinette...sai quando ti ho detto che sai ballare, intendevo che IO so ballare e non di certo tu...tutt' altro, sembri una papera che cammina e anche di faccia" Mi guarda sorridendo ed io divento confuso.

"Pensa ciò che vuoi...anche se fino a prova contraria...sono io la prima della classe" Mi sorride, poi si volta e se ne va negli spogliatoi.

'Ma come!? Prima in pasticceria mi ha assalito e poi qui si comporta bene!?'

Rimango per un pò a pensarci, ma neanche un ipotesi salta dalla mia testa.

Come se potrebbe

Zitto! Vai via!

"Adrian, ancora non vai a cambiarti? Guarda che tra poco la scuola chiude" Marinette mi fa fare un colpo per avermi sorpreso di spalle ed io subito mi volto verso di lei, con sguardo arrabbiato.

"Ma ti pare questo il modo di fare!? Non potevi arrivare d' avanti a me e parlarmi? Invece di farmi venire un colpo!?" La sua faccia è stupita dalla mia reazione, ma poi mi sorride.

"Scusami...non lo farò più..." Mi sorride come una bambina dispiaciuta e poi esce dalla classe in cui abbiamo ballato.

Rimango ancora stupito dalla sua gentilezza, ma poi decido di andare alle docce e cambiarmi.

Dopo essermi cambiato, esco da scuola e mi dirigo di nuovo in pasticceria.

Dopo 5 minuti arrivo in pasticceria e mi dirigo al bancone.

"Buona sera...Signora..." Inizio a chiamare la donna di oggi, ma ad un certo punto mi ritrovo Marinette uscire dalla cucina.

"Oh...Ciao Adrian...cosa desideri avere?" Gentilmente e sorridendo si avvicina a me, sino a ritrovarmela d'avanti.

"Come mai ci sei tu dietro al bancone e non i tuoi genitori nanerottola?" Decido di prenderla leggermente in giro, ma lei in tutta risposta mi fa una risatina.

"Carino il soprannome...dovresti usarlo più spesso se vuoi. I miei genitori non ci sono il pomeriggio. Il pomeriggio lavoro io e quando sono arrivati vado agli allenamenti di pallavolo" Mi sorride dolcemente e poi mi fa la stessa domanda di prima.

"Cosa desideri avere?" Mi fissa con sguardo dolce e rivà dietro a bancone.

"Un cornetto alla crema" Dico con tono basso e lentamente, perché il comportamento di Marinette mi ha spiazzato.

"Okay, arriva subito" Sorride ancora una volta e poi va in cucina.

'Perchè si comporta così? Sorride sempre e non si arrabbia mai. Oggi era davvero infastidita dalla mia presenza e non sopportava neanche il mio sguardo! Invece ora sorride anche se la prendo in giro e il che mi da fastidio, perché se prendo in giro una persona significa che le voglio dare fastidio, ma se lei ride...non c'è gusto!!!'

Appena esce dalla cucina, mi viene un'idea.

Lei mi passa il cornetto ed io do un morso...

"Ma è buonissimo!" Gusto con gran piacere il cornetto, ma poi mi ricordo del piano che avevo adesso creato.

"Davvero!?" Mi chiede con gli occhi che luccicano e così capisco che lo ha fatto lei.

"No...fa veramente schifo in realtà, se lo hai fatto tu beh...mi dispiace, ma in cucina non sei un granché. Io sto coso non te lo pagherei, ma visto che i tuoi genitori mi stanno simpatici e mi hanno accolto come uno di famiglia, pagherò e mi porterò via questo cornetto, che non è degno di stare nel negozio dei tuoi genitori" Le do i soldi e lei non dice nulla...non ha neanche una faccia triste per quello che le ho detto e sembra impassibile.

"Va bene...migliorerò, anche se credo che non faccia schifo come dici tu" Appena la guardo con sguardo duro lei si gira.

"Scusa...non v-volevo contraddirti" Fa per andare in cucina ed io d'untratto mi sento un colpa per quello che ho appena fatto...

'Beh...il cornetto che ha fatto è squisito, da leccarsi i baffi. Non dovevo guardarla così...forse ho esagerato, ma ormai è fatta ed io non chiedo scusa'

esco dal negozio e mi dirigo verso la metro.

'Strano...non c'è nessuno in treno'

Salgo sul treno e mi siedo.

Plagg esce dalla mia tasca con uno sguardo severo.

"Ma come ti salta in mente di trattare così male quella povera ragazza!?! Sono davvero deluso da te, Adrian Agreste."Plagg mi fissa in modo severo, ma io non proferisco parola, mi limito a fissarlo con indifferenza.

"Ma non immagini quanto si possa essere sentita male dalle tue parole!?! ADRIAN! ASCOLTAMI QUANDO PARLO! NON GUARDARMI COSÍ!" Plagg continua a gridarmi contro, ma a me non interessa per niente. Più che altro, mi limito a girare la testa e guardare fuori dal finestrino.

Di colpo mi viene un ricordo davvero lontano...quando avevo più o meno 3-4 anni.

'Erano le vacanze di Halloween ed io, mamma e papà, andammo in vacanza per quei 3-4 giorni. Andammo a Nanterre ed il giorno di Halloween, mamma e papà mi accompagnarono a fare 'dolcetto o scherzetto'.  Mi armai del mio secchiello e di farina che nascosi furbamente nel secchiello. D'un tratto vidi una bambina che stava guardando nel suo secchiello, per vedere quante caramelle aveva. Mi avvicinai a lei e le chiesi...'

14 anni prima...

"Bimba...quante caramelle hai?" Le chiesi curioso, ma lei mi guardò triste e scoppiò a piangere.

"NESSUNAAA!" Pianse per molto tempo, ma a me venne un'idea.

Presi alcune delle mie caramelle e le misi nel suo secchiello.

Io avevo molte caramelle e anche se ci ero molto affezionato, volevo in un certo senso che quella bambina fosse felice.

Appena misi alcune caramelle nel suo secchiello, mi guardò stranita.

"Che stai facendo?" Mi guardò stranita ed io le sorrisi.

"Ti regalo alcune caramelle, così sei felice. La mia mamma mi dice sempre di essere gentile con tutti, anche se loro sono cattivi" Sorrisi alla bambina, per poi metterci d'accordo che dopo altre 2 case, ci saremmo dovuti rivedere lì.

Così fu e lei tutta felice, mi disse che aveva preso altre 5 caramelle, di cui 2 lecca lecca e 3 caramelle al gusto fragola, limone e anguria.

"Anche io ho preso altre 5 caramelle!" Dissi sorridendo e facendole vedere quali.

Dopo un pò che avevamo fatto amicizia...i nostri genitori ci rivennero a prendere.

"OH MIO DIO PLAGG!" Urlo tutto ad un tratto.

"Adrian ma che diamine ti prende!!!" Mi guarda ancora spaventato dal colpo e con una mano sul cuore, respira in modo irregolare.

Gli racconto cosa ho appena scoperto e lui ne rimane basito.

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Sono ritornataaa! Ma solo per poco, e già. Sto usando il computer e non il cellulare, ma domani papà deve andare a lavoro e lui rimane fuori casa per almeno una settimana, quindi contando che devo scrivere 2 capitoli, una di una storia e uno di un' altra, di almeno 1000 o 2000 parole. In pratica devo spremere i neuroni a più non posso per cercare le parole giuste e, se posso, correggerli. Vi lascio con la suspans perché sono cattivaaa!!! Non uccidetemi se vi dico che non lo scoprirete neanche nel prossimo capitolo, ma più avanti...molto...ma molto avanti.

COMUNQUE! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, lasciate una stellina...

un saluto da...

Viano Miriam 💙

Mi hai cambiato la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora