2.Candytown

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La pozza di sangue è grande almeno il doppio del suo cadavere. Stella era piccolina e, un tempo, anche graziosa. Non avrebbe comunque potuto diventarlo di nuovo. Ho dovuto ucciderla.

Dicono che l'omicidio è molto comune per chi come me è al primo Girone. Uno stato di astinenza tale da sprofondare in un abisso nero di pensieri e irrazionalità. La mia vicina, la Signora Curtis, arrivò fino al terzo Girone poi la ritrovarono morta che sorrideva, seduta con la testa appoggiata sul tavolo della cucina.

L'Ouroboros è morte e vita, tutto ciò che serve davvero per sopravvivere in questa città: Candytown.
Siamo circa un migliaio di persone e a nessuno è dato il permesso di uscire. Le milizie e lo Sceriffo dicono che i Centurioni hanno localizzato la città e potrebbero attaccare da Nord da un momento all'altro. Si vede che se la passano davvero di merda, perfino peggio di noi. Il cibo scarseggia e a noi della zona Ovest non rimane che drogarci e prostituirci.

La pozza di sangue smette di allargarsi e il suo appartamento è completamente sottosopra. Ci ho messo un pó ma alla fine ho trovato la sua dose di Ouro, non me l'avrebbe mai data di sua volontà. Ora devo ingoiarla e starò meglio.

La lama del coltello ha reciso la gola. Neanche me ne sono accorta mentre la uccidevo. È stato troppo veloce e troppo... banale. Rantolava, sbavava sangue con gli occhi sgranati. Sembrava tarantolata. È morta male. Morire soffocati dal proprio sangue è tra le morti peggiori. Il panico quando manca il respiro manda fuori di testa, in un dolore feroce e impossibile da descrivere. L'Ouroboros non ha pietà ma è così che deve andare. Vista la situazione non voglio più rischiare di tornare al primo Girone. Per ora me la cavo con la dose di Stella ma devo comunque trovare Jacob al più presto.

L'effetto della droga si fa più intenso, dopo 9 ore di agonia finalmente mi sento meglio. I colori hanno la luce che ricordavo e l'aria sembra più respirabile. Copro il cadavere supino di Stella con le lenzuola del letto che si tingono di rosso. Non mi dispiace che sia morta ma la sua vista mi disturba. Tra non molto sarà in rigor mortis, chissà quando la troveranno. Qui in periferia le milizie non arrivano quasi mai, siamo davvero abbandonati a noi stessi.
Esco dalla porta lasciandola lì, morta come una cretina per motivi di droga.

Continuo a camminare, la mia felpa ha delle piccole macchie di sangue ma piove ed è quasi buio. Nessuno mi noterà e all'imbrunire il consumo di Ouro aumenta, facendo apparire la città come invasa dagli zombie. Aumento il passo e mi dirigo verso il mio appartamento dall'altra parte del fiume. Il ponte che collega la zona del Casinó alla mia è costantemente controllato da alcuni membri della Ismail Society. Un gruppo pseudo-religioso di militari fanatici legati allo Sceriffo e devoti al Dio Ismail. Voci in città raccontano che il loro Capo sia riuscito a tornare indietro sano e salvo dal settimo Girone. Non so se credere o no a queste storie ma che siano pericolosi è fuori discussione. Quelli che controllano il ponte ormai mi conoscono e per passare devo spesso fare prestazioni orali complete a uno di loro.

Arrivo a casa e mi guardo allo specchio. Uccidere non mi ha cambiato i connotati, sono la solita cessa con gli occhi azzurri. Se avessi tinto meno i capelli ora non sarebbero così rovinati. O forse è il sangue di Stella. E' l'apatia che regna in questa città e che ormai ha pervaso ogni cosa. "Apatia e morte a Candytown". Sarebbe un bel titolo di un film o di un libro.

Sono euforica avrei voglia di sbronzarmi ma l'effetto della droga è nella sua fase più importante: quella delle visioni.

L'Ouroboros permette di vedere la vera apparenza delle cose, come se non fossero filtrate dall'occhio umano. La nitidezza delle particelle che compongono la materia diventa straordinaria e, di fronte a tanta meraviglia, è quasi impossibile fare altro se non... ammirare. Tutto sembra più vero. La mia faccia allo specchio la guardo come se non fosse la mia e mi sembra di capirmi meglio, vedendo chi sono realmente. Cos'è uccidere? La vita cos'è?
Queste domande trovano una risposta che non è descrivibile in un linguaggio umano. La domanda allora è: le risposte sono reali anche se non sono risposte umane?

Mio Dio. Comincio a intripparmi talmente tanto da credere quasi che Ismail esista davvero e che quei fanatici prima o poi lo evocheranno dalle viscere della Terra.

*Squilla il telefono*

Sono le 23 passate chi può essere? Alzo la cornetta <<...Pronto?>>

<<Stella mi sta sorridendo>>

Lei è Apocalisse [Storia Horror Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora