4.Il Secondo Girone

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Ho gli occhi rossi.
Sento le sirene.
Non vedo più.

<Per ordine dello Sceriffo da stasera sarà previsto un coprifuoco, chiunque uscirà di casa dopo le ore 21 sarà ucciso a vista>
Gli altoparlanti riecheggiano per minuti con queste parole registrate, messe in loop come un mantra sinistro. I Miliziani vogliono tenere la situazione sotto controllo.

Sono sulle spalle di Jacob, sta correndo. Sento molta confusione intorno a me. L'attacco missilistico dei Centurioni. Forse c'è un modo per uscire da questa città. Per la verità, spero la radano al suolo del tutto. Che Jacob mi stia portando in un rifugio sicuro? Casa sua? Non lo avrebbe mai fatto se non fosse per l'attacco, un pusher di Ouro sa bene che una tossica in astinenza potrebbe ucciderlo per una cazzata.

Mi sento affondare la testa su un morbido cuscino. Rantolo e riapro gli occhi. Vedo di nuovo. La sagoma di Jacob si fa più viva. Siamo a casa sua. La ricordo, quando abbiamo scopato la prima volta ero proprio dove sono sdraiata ora. Jacob si avvicina e mi guarda <<Oh merda...>> Dice spaventato. Provo a rispondergli ma non riesco. Non riesco a parlare.
<<Hai gli occhi neri... sei al secondo Girone>> È terrorizzato. Si sta rendendo conto che non è stata una grande idea portarsi una drogata quasi posseduta in casa. Lo vedo prendere le due dosi che mi doveva e calarsele entrambe. In questo modo spera che io non gli faccia niente. Gli altoparlanti non smettono di trasmettere il messaggio registrato.
Jacob si mette le mani nei capelli e cammina nervoso per la stanza, ha capito che è meglio uccidermi comunque. E che deve farlo in fretta. Mi sento meglio, la stanchezza sta svanendo. Il secondo Girone. Ho fame. Da quanto non mangio? Mi alzo lentamente dal letto. Jacob si gira sorpreso di vedermi in forze. <<Ma che diavol->> Non fa in tempo a finire la frase che si ritrova i miei denti nel collo. Si dimena. Zampilla sangue. Lo attacco di nuovo nello stesso punto. Perde i sensi.

L'ho mangiato. Avevo fame. Non avevo mai mangiato una persona. Sa di pollo e morte. La testa di Jacob è appoggiata sul letto in una smorfia orrenda. È stato difficile tagliarla con un coltello. Mi fissa mentre, seduta sul pavimento, do l'ultimo morso al polpaccio. Non potevo non farlo. Sono come guidata da una forza soprannaturale. Che mi guida.

*toc toc*
Bussano alla porta.
<<Jey Jey sono io apri!>>
Cazzo è Paula, la sua fidanzata Sudamericana. Non sapevo vivessero insieme ora. Mangio anche lei? No, sono sazia. Per lei ho un altro piano. Mi scappa un sorriso. L'adrenalina sale, o forse è l'Ouroboros che ho ingerito dalle membra di Jacob.

Dopo averle aperto la porta, rimane immobile nel vedere la scena che le si presenta.
Mi chiamano Apocalisse. Che ti aspettavi?

Do un colpo forte e deciso all'ultimo chiodo. Lei urla di dolore ma sembra ormai senza voce. La mia forza fisica è decisamente aumentata. Ora Paula è appesa al muro. Crocifissa. Belle tette. Fossi lesbica un pensierino l'avrei fatto. <<Per..chè.. mi.. fai..questo?>>
La fisso con gli occhi neri. <<Devo. È il potere dell'Ouroboros>>

Esco da quell'appartamento. Sono almeno le 23. L'Ouro che ora è in circolo e quello nuovo. La mutazione che ha subito che effetti avrà su di me? Continua a piovere. Vedo in lontananza dei fari. Sono i miliziani che pattugliano per il coprifuoco. Ho una borsa. Dove l'ho presa? La apro e dentro c'è la mano sinistra di Paula. Non ricordo di avergliela tagliata. Devo andare via da qui, tornare a casa. Le fiamme dovute al bombardamento di qualche ora prima sono ancora alte e illuminano a giorno alcune zone della città. Sono uscita dal secondo Girone?
Mangiando Jacob l'astinenza dovrebbe calare... ma mi sento uguale a prima. Sono sicura di avere ancora gli occhi neri.

Continuo a correre al buio sotto la pioggia cercando di tornare a casa. Svolto l'angolo e urto qualcosa, cado a terra. È un uomo. <<Mi perdoni Signorina..>> Sussurra a bassa voce. Mi aiuta a rialzarmi. <<Non l'avevo vista ma faremmo meglio ad andarcene. Se ci vedono in giro ora è la fine>> Sono sicura che è in astinenza. Ha gli occhi strani.
Proprio mentre sto per salutarlo una pattuglia di Miliziani si immette sulla nostra via. Panico. Cominciamo a correre più veloce che possiamo. Sentiamo degli spari di mitragliatore che ci sfiorano le tempie, saettando sopra le nostre teste. L'uomo nella corsa mi fa cenno di seguirlo, mi prende per mano e mi trascina all'interno di un portone. Lo chiude. Speriamo entrambi di aver seminato i Miliziani. Ho il fiatone e gli chiedo <<Chi..chi diavolo sei?>>
Mi guarda <<Mi chiamo Stan, sono il capo della Ismail Society. Benvenuta fra noi, Eva.>>

Lei è Apocalisse [Storia Horror Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora