Capitolo 13

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Lisandra la fissò senza capire cosa ci facesse questa donna qui. Come faceva a sapere di David?

- "Sono la fidanzata di David, mi chiamo Lisandra"

Non sapeva perché lo avesse detto, ma fu la prima cosa che le era venuta in mente e l'unica frase con cui poteva proteggersi.

- "Oh, sei tu .."

Lo disse in un tono disgustato, come se fosse inutile ai suoi occhi. Lisandra voleva rispondere a quella sua osservazione.

- "Mi chiamo Regina"

Subito dopo, David entrò nella stanza senza guardare Regina. Non l'aveva nemmeno notata. Fissò solo Lisandra che teneva ancora in mano un file che aveva trovato e lo prese intenzionalmente.

"David, non mi hai presentato Lisandra" disse Regina, avvicinandosi a David, che non era interessato a nulla di ciò che diceva lei.

- "Regina fuori!" Urlò arrabbiato per il suo comportamento. Ha un comportamento infantile, che David odiava.

Era venuta qui solo per vederlo. Guardò Lisandra con un'espressione di odio. Prima di partire spinse Lisandra che non si spostò dal suo posto. Non la sentì nemmeno, fissò solamente David. Regina sbatté la porta con rabbia. C'erano solo David e Lisandra adesso.

- "Cos'hai in mano?"

- "Niente .."

In questi momento la ragazza prova pentimento per aver preso questo file. Le si avvicinò ancora e ancora finché non fu di nuovo contro la porta.

- "Non mi piacciono le bugie"
Era così vicino a lei che sentiva il suo respiro caldo. Il suo corpo emanava un calore piacevole. Era così vicino alla ragazza. Fissò i suoi occhi verdi, erano il miglior paesaggio.

- "Stavo cercando qualcosa e ho preso questa cartella senza volerlo" la sua voce tremava. Non aveva paura di lui, era qualcos'altro. Ma cosa? Lei non conosceva quella sensazione.

- "Cosa stavi facendo al piano di sotto nascosta?" Non voleva rispondergli. Ma questa vicinanza la destabilizzò. L'uomo aveva trovato il suo punto debole.

- "Non sapevo che fosse anche casa tua, volevo solo vedere com'era"

Lisandra vide la rabbia nei suoi occhi aumentare. Non sapeva se ucciderla per non aver rispettato le regole, o baciarla senza motivo. Era così innocente. Diede un pugno alla porta per sfogare la sua rabbia. Lisandra lo guardò. Aveva paura di essere colpita come fece Jacob. Chiuse gli occhi mentre aspettava che ciò succedesse. Era pronta a provare di nuovo lo stesso dolore.

David non capì il suo comportamento, molto strano ai suoi occhi. Non poteva colpirla, mai nella vita avrebbe alzato le mani su di lei.

- "Guardami, non ti colpirò, smettila!" Disse con rabbia.

Alla fine si rese conto che era Jacob a provocarle così tanta paura. Voleva trovarlo e ucciderlo per aver osato toccarla.

Si prese il viso tra le mani senza riuscire ad immaginare cosa le avesse fatto. Senza pensare, i suoi occhi divorarono le sue labbra. Voleva baciarla ma non poteva. Lisandra aprì gli occhi e lo fissò. Lui stava ancora guardando le sue labbra. Voleva baciarla ma aveva paura di fare un altro passo sbagliato.

- "Voglio baciarti così tanto"
Confessò David inconsciamente.

- "Perché non lo fai?"

- "Non posso"

Si allontanò da lei il più rapidamente possibile per evitare di perdere il controllo delle sue emozioni. Diventava debole accanto a lei. Lisandra stava diventando il suo punto debole. E non poteva permettere che ciò accadesse.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 13, 2018 ⏰

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