"Scusa piccola ma devo andare a lavoro" sospirò Ian dandomi un dolce ma veloce bacio prima di scendere dal letto dove era steso con me pochi istanti fa, andando nell'enorme cabina armadio per prendere il solito completo di lavoro composto da un pantalone elegante blu scuro, giacca dello stesso colore e una camicia bianca.
"Non voglio tornare in quella gabbia di matti. Mia sorella ne approfitterebbe per essere di nuovo la sorella migliore. Gli sto cedendo troppo facilmente il posto da 'sorella modello'" sorrisi girandomi sul letto in modo da guardare il soffitto.
"Puoi sempre rimanere qua, oppure puoi venire con me" ridacchiò sdraiandosi vicino a me sul letto per lasciarmi un bacio sul ventre coperto della canotta.
"Vuoi far venire un infarto a tuo padre prima di domani?" chiesi ridendo facendolo sorridere. Quel meraviglioso sorriso che mi fece innamorare di lui più del dovuto.
"Fai come vuoi. Io devo andare a lavoro, se vuoi venire con me alzati, se no rimani stesa e questa sera ti accompagno a casa" si allungò dando un dolce bacio che subito divenne pieno di passione e di desiderio.
"Devi andare a lavoro" gli ricordai tra le sue labbra mentre lui abbassò le mani fino al bordo del tessuto bianco tirandomelo su per la testa e buttandolo sul pavimemto lontano dal letto.
"Ti ricordo che io sono il capo" ridacchiò alzandosi leggermente per sbottonarmi il bottone dei jeans e abbassandolo lungo le mie piccole gambe per poi fargli fare la stessa fine della maglietta.
"Sei troppo vestito per i miei gusti" sorrisi capovolgendo la situazione mettendomi a cavalcioni su di lui.
Gli tolsi la giacca che mise poco fa lanciandola vicino ai miei vestiti in mezzo al pavimemto chiaro della stanza.
Lentamente gli sbottonai la camicia bianca facendo intravedere il piccolo tatuaggio alla sua sinistra.
Proprio quando gli stavo togliendo i pantaloni ormai troppo piccoli per il suo membro rigonfiato il suo telefono squillò.
"Non fermarti" la voce affannata per l'ecitazione e per il piacere.
"Rispondi" sorrisi rimanendo a cavalcioni su di lui.
"Dopo, piccola" travolse la situazione mettendomi sotto di lui. Lasciai un piccolo grido per la sorpresa.
Ritornò a baciarmi il collo per salire verso la mascella quando il telefono smise di squillare.
"Visto?" sorrise ritornando a baciarmi.
"Magari è qualcosa di importante" non riuscì a finire la frase che il telefono riprese a squillare facendomi ridere di gusto.
"Tieni" gli passai il telefono nero che era posto sul comodino vicino al letto sentendolo respirare profondamente chiudendo gli occhi.
"Pronto" rispose con voce decisa e infastidita per la nostra interruzione.
"Sei un' incapace. Arrivo subito" i suoi lineamenti precedentemente rilassati, ora erano tesi e dure.
"Che succede?" gli chiese appena chiuse la telefonata passandogli una mano lungo la guancia, il collo e il petto mozzo scoperto dalle nostre attività.
"Devo andare a lavoro urgentemente" chiuse gli occhi beandosi del mio dolce tocco aspettando qualche secondo prima di alzarsi, raccogliere i suoi vestiti ed andare in bagno.
Lo imitai mettendomi anch'io i vestiti e sedendomi sul letto aspettando che esca dal bagno.
Mi stava salendo la nausea e appena Ian aprì la porta mi precipitati sul water buttando l'amina.
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Wherever you fall
Любовные романыLa vita di Emily cambierà quando scoprirà di essere incinta del ragazzo che ama. Lui il più grande capo d'impresa, lei una ragazza normale con una famiglia che riesce a mala pena ad arrivare alla fine del mese. Dopo la morte del padre e il tradi...