Capitolo 17

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"La vita è come il sufr, quando finisci nella zona d'impatto bisogna rialzarsi perchè non si sa mai cosa c'è dietro alla prossima onda, e se hai fede tutto è possibile.." 

"Amore mi spieghi ancora una volta perchè stiamo guardando questo film?" mi giro verso Ian che sdraiato vicino a me, mi teneva stretta con le sopracciglia alzate.

"Perché ha un fantastico significato e perché è una storia vera" sbuffai alzando gli occhi al cielo.
Sarà stata la quarta volta che gli e lo spiego dall'inizio del film.

"Va bene, va bene. Non ti scaldare, piccola" mi bació la punta del naso facendomi sbollire dalla mia infantile rabbia. "Lo sai che assomigli molto all'attrice?" analizzai bene la protagonista. In effetti aveva ragione, eravamo molto simili.

"Mmh, hai ragione, ma adesso sta zitto che è la parte finale del film" si zittì e io potei vedere, finalmente, il resto del film in santa pace. 

"Finalmente è finito!" quasi urlò dall'eccitazione mio marito. Il mio ottuso  marito.

"Stà zitto Ian" gli diedi una spinta prima di alzarmi dal lettino per guardare fuori dalla finestra.

Il sole sta lasciando anche questa parte del mondo, lasciando spazio alla luna Bianca come la neve.

"C'è la luna piena oggi, ti trasformerai in un lupo cattivo?" mi giro verso il ragazzo steso sul letto con le braccia incrociate sotto la testa e gli occhi chiusi.

"Ovviamente, e ti mangerò come mio ultimo pasto" apre gli occhi ringhiando.

"Non fai paura nemmeno ai cammelli, vuoi fare paura a me?" lo derisi avvicinandomi a lui.

"Cosa centrano i cammelli adesso?" rise per la parola che usai prima.

"Non lo so, mi sono venuti in mente i cammelli e quindi ho detto cammelli. Hai qualche problema con i cammelli?" ripetei la parola 'cammelli' quante più volte possibili per infastidirlo.

"Smettila di nominare i cammelli" marcò l'ultima parola facendomi ridacchiare. "Ma il tuo animale preferito non era mica il volpino di Pomerania?"

"Io amo quella razza di cane! E' un'amore. Vero che me lo comprerai, amore?" battei le mani emozionata. Ho sempre amato avere un cuccioli di volpino di Pomerania che assomigli a Boo.

"Ne riparleremo una volta usciti di qui con due bambini a cui badare" rise per la mia eccitazione.

Sbuffai incrociando le braccia al petto. Il ragazzo seduto vicino a me mi lascia un dolce bacio sulla fronte, poi sul naso e infine sulla bocca dove approfondisce. Ma come sempre l'infermiera ci interrompe portando la 'cena'. Mangiai quello che per loro era cibo dividendolo con Ian, anche lui poco entusiasto di mangiare quella roba.

"Mangia" mi rimprovera il moro vedendo il piatto davanti a me ancora pieno.

"Non ho fame" sbuffai passando una mano sui ricci biondi.

"Ricordi cosa ti è successo l'ultima volta che sei andata a dormire con lo stomaco vuoto?" mi ricordò mio marito facendomi alzare gli occhi al cielo. 

"Correrò il rischio" alzai le spalle sfidandolo.

Sospirando si alzò dalla sedia venendo dietro di me e poggiando le sue mani sulle mie spalle.

"Fa come vuoi, non posso costringerti a mangiare" mi lasciò un bacio sul collo prima di dirigersi verso il bagno.

Riporto lo sguardo verso la finestra. Una'altro giorno sprecato in questo triste ospedale. L'altro giorno, sono andata nel reparto di pediatria e ho visto un bambini calvo; mi si è avvicinato e mi ha toccato la pancia.

"E' gigante" mi ha confessato mettendo anche l'altra mano sulla mia grossa pancia.

"Lo sai perchè è così grossa?" gli chiesi dolcemente accarezzandogli le piccole mani poste su vari parti sopra il mio ventre. Il piccolo scuotè la testa incitando a spiegarlielo con lo sguardo. "Perchè ci sono dentro due bambini" la sua bocca si spalancò dallo stupore.

"Davvero?" mi chiese con voce sorpresa. Annuì sorridendo per la dolcezza di questa piccola creatura. "E come si chiameranno?"

"Non lo so. Hai qualche nome da consigliarmi?" gli accarezzai l'amorevole guancia.

"Theodore e Christian perchè sono i miei nomi" le guance gli si colorano leggermente di rosso.

"Li chiamerò così, te lo prometto" mi tese il mignolo che lo strinsi con il mio più grande.

"Tu come ti chiami?"  lasciò stare la mia pancia per darmi tutta la sua attenzione.

"Emily" sorrisi al piccolo curiosone. Ma chi da bambini non lo era?

"Tu sei qui per i bambini?" mi indicò la pancia. Annuì alla sua domanda. "Io sono qua perchè il dottore ha detto che ho la leucemia, ma non so cosa vuol dire. Tu lo sai?"  così piccolo e così innocente.

"No, piccolo, non lo so"

"Emy, piccola. Stai bene?" non mi ero accorta che era uscito dal bagno.

"Sì, stavo solo pensando. Hai finito di usare il bagno che mi serve?" lo vidi entrare di corsa nella stanza da cui era uscito prima e ritornando verso il piccolo armadio che l'ospedale offriva con la sua borsa da bagno.

Scuotei la testa per la sua intelligenza prima di entrare in bagno.

"Perchè mi chiami? Ti avevo detto di non chiamarmi mai più! Sono in ospedale con mia moglie" con chi diavolo sta parlando a quest'ora della notte?

"Non farlo mai più o ti ritroverai senza lavoro. Oh si che posso" sento alcuni frammenti di ciò che dice Ian, a volte abbassa la voce per non farsi sentire più del dovuto. Con chi sta parlando? Perchè sta ricattando qualcuno con il lavoro? Pechè abbassa la voce per non farsi sentire? E perchè è così teso?

Esco dal bagno trovandolo steso sul suo lettino che usa il telefono. Forse sta messaggiando con la persona di prima. Sono così confusa.

"Ian" lo richiamo appena mi siedo vicino a lui.

"Dimmi piccola" continua a guardare il telefono.

"E' tutto apposto? Nel senso che.. non mi stai nascondendo niente, vero?" appena sente l'ultima frase si irrigidisce e posa il telefono sul comodino.

"Certo che non ti nascondo niente. Perchè pensi a una cosa simile?" mi accarezza i capelli portando la mia testa sul suo petto scolpito.

"Io- non farci caso, sto impazzendo dentro queste mura. Scusami" sospiro frustrata perchè sto realmente impazzendo, e non so nemmeno il perchè sto dicendo queste cose a Ian.

"Non ti scusare, sei solo stanca. Dormi piccola" mi stento bene sul letto e con mille pensieri e la testa appoggiata sul petto di mio marito, Morfeo mi trascina con lui nel mondo dei sogni tranquilli.

Sento la porta aprirsi di scatto e persone vestite con un camice bianco entrano di corsa nella stanza.? Non riesco a capire niente di ciò che succede fin quando non giro la testa e vedo un Ian agitato urlare qualcosa indicandomi, ma non riesco a sentire niente, la calma regna nelle mie orecchie e nella mia testa senza lasciarmi speranze di capire ciò che succede.
Abbasso lo sguardo e mi trovo due piccoli bambini ricoperti di sangue tra le mie gambe. Continuo a non capire chi fossero quei bambini e perchè si trovassero lì finchè un'infermiera, credo, mi iniettò qualcosa sul braccio che mi fece chiudere gli occhi e dimenticare cos'è il mondo.

Spazio Autrice:

Mi scuso, nuovamente, per il ritardo ma con la fine del trimestre ho dovuto recuperare molte lezioni. 
Per fortuna abbiamo due settimane di vacanze per staccare un pò dalla solita routine.

Comunque, volevo chiedervi se vi andrebbe di leggere un capitolo extra sul natale di Emily ed Ian. Riferitemelo così posso regolarmi. 

Come sempre, ringrazio chi segue, vota e commenta la mia storia ♥♥

 Auguri di buon natale a voi e alle vostre famiglie ♥♥

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