4 Capitolo

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Dylan

In 2 anni credo che questa sia la prima volta che faccio la spesa, e che sono a casa prima delle 2 di notte senza nessuna ragazza da dover scopare. Entro in casa e la trovo splendente, sembra nuova, come la prima volta che sono entrato.
"Ottimo lavoro" Non credevo potesse pulire la casa così bene.
"Ho fatto la spesa vuoi mangiare qui?"
"Certo"
"Okay aspetta qui cucino io"
"Sicuro, non ti serve una mano?" Mi chiede.
Non vorrei far esplodere la cucina, un aiutino mi servirà. Ho comprato dell'acqua, pollo, carne, uova. Insomma le cose che dovrebbero esserci in un frigo, e che servono tutti i giorni per mangiare, invece della pizza.
"Si"
Mi segue in cucina, prende una pentola e ci versa dell'olio. Mette tre fettine e un po' di sale sopra di esse.
"Le mangi due fettine vero?" chiede
"Si, mangerei anche te sinceramente" chissà com'è questa ragazzina a letto, avendo 17 anni suppongo l'abbia già fatto, non può essere vergine. Senza rendermene conto gli guardo il culo e sono ancora più convinto che la ragazza che ho davanti non sia vergine. Si gira verso di me ed alzo lo sguardo più in fretta possibile. Mi sta fulminando.

Alice

Mi giro e vedo Dylan che guarda il mio sedere, lo guardo malissimo. Metto le fettine nei rispettivi piatti e li appoggio sul tavolo
"Cosa stavi guardando?" dico mentre prendo due bicchieri e l'acqua fresca dal frigo "Niente, pensavo" sono certa che mi abbia guardato il sedere. Iniziamo a mangiare, parliamo della scuola e dei ragazzi che ho conosciuto, li ha chiamati tutti "sfigati".
Dopo aver finito di mangiare lavo i piatti, la pentola, le posate e i bicchieri mentre lui guarda la tv. Appena ho terminato mi asciugo le mani fradice, dopodicchè vado in salotto e lo vedo a petto nudo sul divano, questo ragazzo è pazzo.
"Dovrei tornare a casa, puoi accompagnarmi?"
"Si certo, metto la maglietta e andiamo" Va in camera sua e dopo neanche cinque minuti arriva, dopo aver preso le chiavi di casa e il cellulare, usciamo.
Scendo dall'auto e lui mi saluta, mi dirigo verso il cancello e noto che attende che io entri per andarsene, credo per guardarmi ancora il culo.

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