Capitolo Otto - Marte

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Dannazione cervello, ti chiedo di funzionare, almeno per una volta! Dopo svariate ore di tentativi ora sono nel letto, a rigirarmi, cercando di pensare a qualcuno distante come me che conosco. Una parola... Niente, non mi viene in mente nulla. Anzi, nessuno. Poi un mezzo déjà-vu mi passa in mente...
Una volta avevo un migliore amico a distanza, che mi aveva parlato di questi suoi momenti...
Certo, ero ancora molto piccola, leggevo ancora poco e con molta difficoltà, lui aveva tredici anni, io undici... Ma poi sfumo l'idea. Come faccio a ritrovare il suo numero? Ricordo che l'avevo perso quando avevo cambiato telefono... Lo chiamavo Marte, che nomignolo stupido, cavolo... Però ricordo che gli volevo bene, alla fin dei conti. Ricordo che mi chiamava sempre Yama, invece di Maya. Ho sofferto, quando l'ho perso. Insomma, sono molto timida. Non ho mai avuto tanti amici, e soprattuto mai una bff. So che posso contare su Lisa, Martina, Denise, Sara, ma non le considero migliori amiche. Forse dovrei. Loro per me sono un po' tutto...Voglio loro bene, ma non quanto Marte...ma perché ora ci sto pensando? Comunque, anche se il mio amico sarebbe perfetto, non ho la palla di vetro, e non posso vedere dove sia adesso, né posso prevedere il suo numero di telefono. Sono persa. Poi il buio. E il sonno. E il nulla.

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Si, lo so che mi odiate perché questi capitoli sono coetissimi, maalmeno ne posto di più... Scherzo, la verità è che sono partita con il capitolo breve, e con quello breve finirò. Niente, sono una causa persa anch'io ahaha
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