Thirteenth

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Quando uscii di casa, Blake era davanti alla sua e mi venne incontro. «Pronta per il primo giorno?» mi chiese ed io annuii. Per me non c'erano novità, avrei continuato a respingere tutti, ma avevo paura che si buttassero su di lui. Camminammo fino all'edificio scolastico, dove tutti gli studenti si lamentavano dell'inizio di questi 9 mesi d'inferno. Blake aveva una cuffia nell'orecchio e l'altra la avevo presa io: era musica classica. Quando la campanella suonò, ci dirigemmo nella nostra classe, prendendo posto vicini in uno dei banchi in fondo. Cecile, una delle ragazze che aveva provato più volte ad essermi amica, si sedette davanti a noi e si voltò, sorridente. «Ciao, Alyssa, è bello vederti dopo tanto» disse ed io annuii. Guardò Blake e gli porse la mano. «Cecile Cecowski» si presentò. Blake le strinse la mano, insicuro; lui era un tipo molto riservato e Cecile decisamente troppo invadente. «Blake Davis» disse, lasciando la sua mano. «Da dove vieni?» iniziò a chiedere lei, ma per fortuna entrò in classe la professoressa. Blake aveva due anni in più di me, ma aveva smesso di andare a scuola per due anni e quindi si trovava a dover recuperare. Squadrai tutti i nostri compagni, uno ad uno, individuando chi sarebbe stato una minaccia per la mia amicizia con Blake. Forse stavo diventando ossessiva nei suoi confronti, ma ero seriamente terrorizzata all'idea di perderlo. I miei compagni erano tutti abbastanza riservati o troppo espansivi, ero sicura che Blake sarebbe scappato a gambe levate se li avesse conosciuti. C'erano però delle persone che mi preoccupavano: Lucy, Harry e Nora. Lucy era una ragazza molto intelligente e bella, tranquilla e gentile con tutti, era come una calamita per le persone ed era adorata da tutti. Harry e Nora erano migliori amici ed erano davvero simpatici, solari e dolci, ma a dosi giuste, adatte a Blake. Sbuffai e iniziai a mordicchiare il tappo della penna che avevo in mano: l'anno era appena iniziato e già avevo mille preoccupazioni.

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