Twentyeight

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I miei genitori si arrabbiarono molto per il fatto che ero uscita da scuola senza permesso e, a causa di ciò, mi tolsero il telefono, come se, effettivamente, usassi davvero quell'aggeggio. Mio padre, la sera, era tornato in camera mia e mi aveva detto che, se avessi voluto, avrei potuto stare per un po' dalla nonna. Certo, sarei comunque dovuta andare a scuola ma non avrei abitato difronte alla causa dei miei mali. Gli dissi sì senza pensarci, sicura che fosse ciò di cui avevo realmente bisogno. La sera, stavo coccolando il gatto sulla finestra, quando vidi Nora e Blake uscire da casa di quest'ultimo e prendere la macchina di lei, parcheggiata poco più avanti. Sembravano felici insieme, lui se lo meritava, in fondo. E poi, se non ero io la ragazza per lui, che colpa ne aveva? Le promesse non le mantiene mai nessuno, non c'è da meravigliarsi. Alzai gli occhi al cielo e vidi la stella di Peter: mi mancava così tanto. Avrei tanto voluto che mi abbracciasse in questo momento, che mi lasciasse un bacio sulla testa e che mi dicesse che non aveva senso stare male per un ragazzo se avevo un migliore amico come lui. Era sempre stato capace di farmi sorridere, si era sempre preso cura di me e mi sentivo così sola al mondo senza la sua mano sulla mia spalla. Non mi bastava più vederlo splendere in cielo, lo volevo accanto a me, fisicamente. Mi misi a letto, contenta che domani fosse sabato e consapevole che avrei dovuto portare un po' di roba da mia nonna.

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