capitolo 2

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7 Giugno

Una settimana è passata da quando quel ragazzo afferrò il mio polso e mi girò verso di lui, ma non disse una parola. Non una singola parola.

 La cosa strana è che, ogni notte dopo quella, quando torno a casa dal lavoro alle due del mattino, lui è sempre lì. Sempre sulla panchina,a non fare nulla ma fumando e fissandomi (e probabilmente tutte le altre ragazze) quando passo.

 Ma la cosa più strana è che minuti dopo che entro nell'edificio, lui se ne va. Se ne va sempre quando torno a casa. Devo ammettere che lo vedevo dalla mia finestra, ero curiosa. Lo trovo strano, ma non so perchè ogni notte spero segretamente che lui si sarà seduto lì, cosi che possa rubare uno sguardo da lui. I suoi occhi mi hanno fatto venir voglia di stare di fronte a quel ragazzo, a fissarli.

 Oggi una domanda mi tormenta..E se rimanessi fuori invece di precipitarmi nel palazzo, se ne andrà lo stesso?

 Dopo il mio turno, afferro la borsa e chiudo a chiave la porta del ristorante dove lavoro. Questa mattina ho intenzionalmente arricciato i miei capelli e indossato i miei jeans aderenti preferiti, una semplice T-shirt bianca e un paio di tacchi alti.Certamente,dopo una giornata estenuante di lavoro sembrerò una merda.

 Perchè sono cosi infastidita?Non conosco quel ragazzo, e lui non mi conosce. E ho indossato questo per lui. Sono così patetica.

 Lotto per camminare a causa dei tacchi, ma sono quasi le due del mattino e sono quasi un isolato da lui. Da quel ragazzo. Spero sia lì.

 Le mie mani iniziano a sudare,segno che sono nervosa. Ma ho veramente una ragione per essere nervosa?

Guardo la panchina e un sorriso si forma sul mio viso. E lì,concentrato sulla sua sigaretta.

Mi faccio strada verso di lui e maldestamente mi fermo davanti alla panchina, indecisa se dovrei sedermi accanto a lui o nella panchina di fronte a questa. Alza lo sguardo su di me con un'illegibile espressione,piena di mistero.

 Apro la bocca per una ragione sconosciuta, fissandolo e ammirandolo. Ha lo sguardo sulla panchina ora, e lo prendo come un invito a sedermi.

 Lo faccio e metto la mia borsa tra di noi.

 Lui non dice nulla, io non dico nulla. Dieci minuti passano e lui ancora non se ne e'andato.

Il pensiero mi fa ridacchiare, vorrebbe stare tutta la notte qui solo per fissarmi?

 Finalmente si gira,un piccolo sorriso tra le sue labbra. Non ricambio,lo fisso e lui fa lo stesso con me.

 Mi sento così sicura e sorprendentemente felice seduta accanto a lui, ascoltando il suono del battito del suo cuore nel buio.

 Potreste pensare che stare seduti con uno sconosciuto nel silenzio assoluto sia inopportuno, ma non è cosi.Come ho detto, mi sento cosi dannatamente felice guardarlo e stare con lui qui, mi sorprendo di me stessa.

 Voglio quasi appoggiare la mia testa sulla sua spalla e prendere la sua mano, mentre guardiamo le stelle. Che pensiero stupido!

Silenzio. Silenzio.

Non ho ancora realizzato che abbiamo trascorso due ore non facendo praticamente nulla. Perchè non me ne vado? Perchè non se ne va? Perchè non parliamo?

Muoio dalla voglia di sentire la sua voce,ma non lo capisco. Perchè avrebbe voluto venire qui per trascorrere del tempo con me, ma non vorrebbe parlare? Mi aspettavo che lui chiedesse qualche domanda o qualcosa,ma tutto quello che fa è fissarmi. Mi sento a mio agio,ma allo stesso tempo a disagio, felice ma triste,ma più di tutto sono confusa.

Alle 4:03 mi alzai e lui fece lo stesso, fissandomi. Un'altra volta ci guardiamo negl'occhi. Sogghignò e mi fece l'occhiolino e mi lasciò con la bocca aperta come un'idiota.

61 DAYS (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora