capitolo 13

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Heilaa,scusate per la tanta attesa e scusate per gli errori non li ho controllati.Inoltre ho iniziato per la 39890432 volta una storia,adesso ho intezione di scriverla davvero,dateci un'occhiata.Byee.

Non appena l'autista ferma l'auto davanti al palazzo del mio appartamento,prendo velocemente la borsa e apro il portafogli e praticamente gli do i soldi in faccia,non importandomene di rispondere alla sua semplice domanda che mi ha chiesto con un tono incomprensibile."E' tutto okay?"

Esco dal taxi e instantaneamente mi sento in colpa per non avergli risposto,ma ora è l'ultima persona di cui mi preoccupo,lui starà bene con o senza la mia risposta.

Mi sbrigo ad entrare nell'appartamento e,anche se il mio corpo mi dice di aspettare l'ascensore,ascolto il mio cuore che mi suggerisce di arrivare quanto è più in fretta possibile all'appartamento. Faccio più scalini alla volta e poi respiro,per essere calma quando arriverò da lui.So che sarà ubriaco,sarà un disastro e mi dirà cose terribili in faccia,quindi devo calmarmi.So che comunque scoppierà di fronte a me.

Nel momento in cui mi trovo davanti alla porta di legno numero 37,le mie mani iniziano a tremare e le chiavi nella mia mano emettono un suono che  irrita le mie orecchie e non posso farci niente e lascio un gemito di frustrazione perché semplicemente non riesco a calmarmi.

Il mio palmo a mala pena tocca la manopola della porta e la presso gentilmente notando che è sbloccata.Dio,spero solo che Zayn sia a casa e non in qualche bar con i suoi amici drogati.

Attraverso la piccola cucina e noto che due bottiglie sono posate a terra,vicino a dei pezzi di bicchieri rotti."Zayn?"quasi grido,assicurandomi che la mia voce non sia troppo alta,non ho bisogno di causare altre scenate con i nostri vicini.

Chiamo il suo nome di nuovo e vado verso il bagno,i miei occhi ispezionano la buia stanza.Il sole non ha mai avuto la possibilità di esplorarla,non c'è nessuna finestra.Il lavello,la doccia,la toilette,la vasca,ma Zayn non è qui.Passo una mano nei capelli frustrata e incrocio le braccia,lasciando il bagno.

"Ghh.."sento tossire e il mio sguardo si posa sul piccolo tavolino in vetro accanto alla finestra,assottigliando gli occhi sul corpo seduto sulla sedia,tra il tavolo e la schiena contro il muro dietro di lui.

Il mio battito cardiaco accelera più del normale e sento il sangue lasciare il mio viso e un freddo brivido percorre la mia spina dorsale.

Ho visto questa scena così tante volte,ho visto questo uomo in questo vulnerabile e miserabile stato  che ho perso il conto tanto tempo fa e l'unica cosa che so è che non è mai finito in un bel modo,uno di noi si farà sempre male.E sarò sicuramente io.

Inalo l'odore del fumo e dell'alcol e prendo tutto il coraggio che ho in me per andare davanti a Zayn,salta dalla sedia,colto alla sprovvista e maledicendo sottovoce,mandandomi uno sguardo omicida.

I miei occhi lo guardano con simpatia e cerco di mostrargli che sono qui quando ne ha bisogno,anche se molto probabilmente è la ragione per cui è ubriaco adesso.Duramente mi spinge via,dandomi un colpo nello stomaco..Serro la mascella nel tentavio di non fare nessun rumore,ho avuto altri colpi che erano peggiori di questo.

"Stai bene?"La mia voce è calma e bassa,incoraggiandolo a parlare.La sua espressione è impossibile da leggere,mi guarda ancora,fissa attraverso di me come se fossi un pezzo di un bicchiere."Zayn?" mi inginocchio e gli prendo la mano nella sua,strofinando leggermente il materiale dei suoi jeans.

"Perché cazzo sei qui?"scatta e gira la faccia via da me,guardando  fuori dalla finestra solamente per evitare il mio  persistente sguardo.

"Certamente sono qui.Sei mio marito."Gli ricordo goffamente e rilasso  il corpo,devo calmarmi.

61 DAYS (Italian translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora