Capitolo 3

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Mi sembrava gentile e molto disponibile, considerando il fatto che Ryan ed Helene erano già spariti tra la folla e anche i suoi amici, quindi non mi lasciò sola.
Decidemmo di uscire lì fuori e fare una piccola passeggiata. Non avevo voglia di bere, quella sera. Glielo avevo detto.
Lui si accese una sigaretta, io invece non fumavo ancora.

"Quindi hai lasciato il Canada per venire qui?! Io non ci riuscirei mai, qui ho tutti i miei amici", mi disse, stupito.
Gli dissi che trasferirmi in California era stato, da sempre, il mio sogno, e che continuavo a sentire i miei amici italiani, che mi mancavano tanto, e anche la mia famiglia. Avevo lasciato un pezzo di cuore in Canada, ma non mi ero pentita. Amavo gli Stati Uniti, amavo la California, il college che frequentavo, le persone che ogni giorno incrociavo per strada, i corsi che frequentavo. Amavo tutto della mia nuova vita, anche l'indipendenza.

"E tu cosa fai nella vita?"
Mi raccontò che aveva ventuno anni, giusto un anno in più a me e ad Helene, e che studiava ingegneria in un college non molto lontano da quello che frequentavo io, e che, avendo come noi finito la sessione estiva, si stava godendo i mesi di vacanza.

Trascorremmo il resto della serata all'esterno del locale, passeggiando e chiacchierando. Gli avevo parlato di Sophia, la mia migliore amica storica, canadese. Di mia sorella, Martina, e dei miei vecchi amici. Lui invece mi raccontò che aveva conosciuto Ryan e i ragazzi (di cui avevo già dimenticato i nomi) al primo anno delle superiori, e che quindi erano amici di vecchia data. Mi disse che del loro gruppo facevano parte anche altri due ragazzi che condividevano con lui un appartamento, e che però quella sera non erano potuti venire. Uno di loro, moro e con occhi castani, così me lo descrisse, era a casa dei genitori che non vedeva da tempo, mentre l'altro, biondo e con gli occhi altrettanto castani, aveva un appuntamento con una ragazza. Mi disse che era il solito tipo che trascorreva non più di una serata con ogni ragazza, "a fare le loro cose", così mi disse, e poi se ne sbarazzava dicendo sempre che non provava più che una semplice attrazione fisica. Quindi, mi spiegò Patrick, erano usciti tutti quella sera così quel ragazzo avrebbe avuto casa libera con la sua... amica. Disgustoso.

Erano circa le due quando ritornammo nel locale per cercare Helene e gli altri. Volevo solo tornare a casa perché ero davvero stanca, anche Patrick lo era e andò a cercare i suoi amici solo dopo che il ragazzo che aveva avuto un appuntamento a casa lo avvisò che la sua amica era andata via, e che dunque potevano ritornare tranquillamente.

"Spero di rivederti, Meredith", mi disse Patrick mentre ci salutavamo.
"Lo spero anch'io, Patrick", risposi.
"Perché sperare quando potete organizzarvi?" disse Ryan, divertito.
Ci stava proponendo di uscire?
"Voglio dire, tra un paio di giorni ci sarà una festa all'aperto qui vicino, potremmo di nuovo venire tutto insieme, e magari ci conoscerete anche Luke e Caleb."
Helene annuí e cominciò a parlare. "Credo sia una splendida idea", disse. Guardandola di sfuggita mentre parlava, mi era sembrato di notare una piccola voglia violacea sul collo, poi però, riflettendoci, mi ero ricordata che Helene non aveva voglie sul collo, quindi mi rigirai velocemente verso di lei e, guardando attentamente, capii che era un succhiotto. Lei, quando incrociò il mio sguardo, arrossì e guardò Ryan, io invece trattenni una risata.
"Perfetto, allora ci vediamo domenica, va bene?" chiese Ryan.
Helene ed io annuimmo.
"Aspetta, devi dirmi l'indirizzo", gli dissi. Era una festa di paese ma non del nostro, anzi, era a più di mezz'ora di distanza da noi.
"Oh tranquilla Meredith, vi verremo a prendere noi, siamo in sette più voi due nove, quindi con due macchine ce la faremo. Ci vediamo alle 21 allora", disse velocemente Ryan.
Per fortuna ci avrebbero portate e riaccompagnate loro, odiavo guidare la sera tardi.
Salutai tutti i ragazzi e, dopo aver sentito ancora una volta gli occhi di Patrick puntati addosso, mi precipitai nella mia macchina insieme a Meredith e tornammo a casa. Mi chiese cosa pensassi degli amici di Ryan, in particolare di Patrick, e le risposi che mi era sembrato gentile e anche piuttosto carino, lei ne sembrò contenta.

spazio autrice
ciao!! volevo ringraziare le persone che mi stanno scrivendo, sia nei messaggi che nei commenti, dicendomi che la storia sembra bella e scritta bene.🙏🏻
Volevo anche dire che siamo solo all'inizio, poi andando avanti questa storia prenderà forma però non voglio spoilerare.
Un abbraccio!♥️

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