Non appena vide Ryan, Helene sorrise e andò velocemente verso di lui, il quale la strinse a sé, per poi baciarla. Davvero carini.
Mi sentii un po' in imbarazzo poiché ero da sola, di fronte a loro, ad osservarli mentre quel semplice bacio a stampo si stava trasformando in qualcosa di molto meno casto. Feci finta di niente e mi guardai intorno con la speranza di trovare quelli che dovevano essere gli amici di Ryan, ma non c'erano persone. Erano tutti all'interno del locale."Tu dovresti essere Meredith, Helene mi ha parlato molto di te", mi girai verso Ryan quando fece il mio nome e, dunque, capii che stava parlando con me.
"Sì, e tu invece sei Ryan", sorrisi e allungai la mano che lui, prontamente, strinse.
Era un bel ragazzo, aveva gli occhi verdi e i capelli molto molto scuri, un bel contrasto. Era alto più o meno come Helene ed era vestito con una camicia scura e dei jeans bianchi.
"Entriamo, vi faccio conoscere i miei amici", disse Ryan circondando con il braccio le spalle della mia amica.
Mi sentii più sollevata quando anche Ryan mi diede la conferma che c'erano, effettivamente, anche altre persone.
Seguimmo Ryan in silenzio ed Helene sembrava impaziente di conoscere gli amici di cui, spesso, le parlava Ryan."Ma dove sono finiti?" borbottò Ryan con un sospiro. Helene sollevò le spalle.
"Eccoli!" aggiunge, indicando un gruppo di ragazzi in lontananza.
Erano solo maschi. Non che mi dispiacesse, insomma, riuscivo a legare tranquillamente sia con i ragazzi che con le ragazze, rimasi solo sorpresa di non vedere alcuna ragazza, neanche la fidanzata di uno di loro.
Loro ci videro e vennero verso di noi, ne erano sei. O forse sette, non riesco a ricordare ma non è rilevante la cosa, comunque.
Si fermarono davanti a noi ed un paio di loro si girarono verso di me con uno sguardo forse stupito, o meglio confuso, credo non si aspettassero che sarebbe venuta un'amica della ragazza del loro amico.
"Ragazzi" -cominciò a parlare Ryan- "loro sono Helene, la mia ragazza, e lei è Meredith, una sua amica", disse.
I ragazzi guardarono prima Helene, e poi me. Mi sentii un po' in imbarazzo e probabilmente arrossii poiché avevo gli occhi di tutti puntati addosso.
"Io sono Patrick", si presentò uno di loro e si avvicinò a me sorridendo. Un altro ragazzo, vedendo la scena, alzò gli occhi al cielo e, girandosi verso Ryan, gli disse qualcosa all'orecchio ed i due risero. Avrebbero dovuto sapere che non era buona educazione parlare all'orecchio, ma lasciai perdere. Probabilmente credevo che mi avrebbero reputata antipatica già da subito, se lo avessi puntualizzato. E non va bene, la gente di solito mi reputa così solo dopo almeno quattro o cinque uscite, non da subito. E poi, ovviamente, avevo bisogno di farmi degli amici dato che conoscevo bene solo Helene, tralasciando ovviamente tutti i ragazzi e le ragazze dei corsi che frequentavo ogni giorno, ma con cui parlavo praticamente solo di argomenti riguardanti il college, non avevamo confidenza.
Ricambiai il sorriso di Patrick senza però parlare, il mio nome già era stato detto da Ryan.
"E loro, invece, sono Alec, Evan, Jacob e..." -si guardò intorno- "e gli altri sono spariti", disse grattandosi la nuca, forse era in imbarazzo.
Annuii. "Torneranno e me li presenterai", e gli sorrisi.
Lui annuì "certo, comunque non sono neanche nostri amici stretti, quindi non è importante che tu li conosca, probabilmente non li vedrai più se dovessi uscire ancora con noi" e sollevò le spalle, ridendo.
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Dear Meredith
RomansaNon mi è mai piaciuto parlare di me, descrivermi, raccontare a qualcuno le cose che mi succedevano, ma ora voglio farlo. Adesso voglio raccontare quello che mi è successo, da quando ho incontrato lui, a quando sono dovuta scappare da chiunque, perfi...