Capitolo 4

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Il giorno successivo ci dedicammo allo shopping, dato che non lo facevamo da tempo, per poi fermarci a mangiare in un pub. Comprammo dei jeans da levi's, un paio di maglioncini a testa e due vestitini. Il mio era bianco e molto semplice, il suo invece era nero e con una scollatura particolare sulla schiena; li avremmo indossati per la festa di paese a cui saremmo andate con Ryan e i suoi amici, la sera successiva.

La domenica pomeriggio, infatti, arrivò velocemente ed Helene mi disse che i ragazzi sarebbero passati a prenderci alle 9 circa e noi facemmo di tutto per non ritardare ancora una volta. Ricordo che mi truccai poco, indossai infatti molto mascara e un rossetto rosso. Helene, invece, che amava truccarsi, ricoprì le palpebre con una decina di ombretti diversi, ma il risultato fu davvero bello, era davvero un'artista con il make-up.
Fortunatamente quando sentimmo un clacson bussare, e, successivamente, il telefono di Helene squillare, eravamo pronte, infatti lei rispose ed annunciò a Ryan che stavamo arrivando.
I ragazzi, quando ci videro arrivare, scesero dalla macchina e Ryan, come due giorni prima, si avviò verso Helene e la baciò. Patrick, invece, si avvicinò a me e ci salutammo.

"Allora, stai davvero bene", mi disse, un po' imbarazzato. Gli sorrisi di rimando e lui restò in silenzio, senza sapere forse che la persona più imbarazzata, tra i due, ero sicuramente io. Questa era un'altra differenza tra me ed Helene. Quando a lei facevano complimenti, lei li accettava contenta e sembrava essere pienamente a suo agio, io invece mi imbarazzavo e ogni volta non sapevo cosa rispondere, quindi mi limitavo ad annuire, risultando quasi arrogante.
Scese dalla macchina un terzo ragazzo che ero sicura di non aver visto durante l'uscita di due sere prima.
Ryan, vedendo che io ed Helene guardavamo verso il ragazzo che scendeva dalla macchina, parlò.
"Lui è Luke, sabato sera non c'era perché era a casa dei genitori, comunque vive con Patrick e Caleb, che conoscerete dopo, sempre se non dovesse cambiare idea all'ultimo momento", e alzò gli occhi al cielo divertito.
Patrick lo interruppe velocemente e ridendo: "non mi stupirebbe neanche un po' ".
Ryan tornò serio, più o meno, e ci presentò a Luke, che sorrise e ci strinse la mano.

Era proprio come me lo aveva descritto Patrick, moro con occhi scuri. Ed aveva anche un bel sorriso, trasmetteva allegria.

Entrammo in macchina e il posto affianco al guidatore, Ryan, fu occupato ovviamente da Helene. A me toccò stare dietro, fortunatamente accanto al finestrino, stretta vicino a Patrick, che ovviamente si trovata tra me e Luke. Il viaggio, nonostante la non-comodità, fu piacevole e sembrò passare in fretta, sia grazie alle battute di Luke, e sia grazie alla musica trasmessa in radio.
Dopo aver parcheggiato la macchina, Ryan si guardò intorno cercando quella dei suoi amici, ma evidentemente non la trovò poiché lo vidi sbuffare.
Prima di arrivare, ebbi paura che mi sarei annoiata e che sarebbe stata una festa noiosa per anziani, invece rimasi davvero stupita quando vidi centinaia di ragazzi ballare a ritmo di una canzone ad altissimo volume, all'interno di quello che doveva essere un bosco senza, purtroppo, più neanche un albero, almeno in quell'area, e cataste di bottiglie di birra.

"Aspettiamo gli altri per mangiare, ho chiamato Evan e mi ha detto che saranno qui a momenti", disse Ryan ad Helene. Divertente quanto io contassi meno di zero per quel ragazzo, quando c'era la sua fidanzata.
Ryan sparì tra la folla insieme ad Helene in un attimo, Patrick si allontanò forse per andare in bagno, non ricordo, e restammo solamente io e Luke.
"Come ti sembra?" mi chiese, facendo, fortunatamente, terminare quel silenzio imbarazzante tra noi, nonostante la musica alta in lontananza.
"È molto bello, solo che io non amo ballare, quindi non è un posto per me", dissi con una voce un po' dispiaciuta.
"Oh, mi dispiace, magari posso farti compagnia io tanto sono abituato, neanche alla mia ragazza piace ballare", e sorrise.
Gli chiesi dove fosse la sua ragazza, e lui mi disse che era partita per le vacanze e che sarebbe tornata il mese successivo, mi raccontò che era brutto non vederla ogni giorno e che non riusciva ad abituarsi, ma ogni giorno, almeno, riuscivano a vedersi tramite videochiamata. Mi sentii triste per lui, da un lato, ma dall'altro mi fece sorridere perché si vedeva, da come ne parlava, che era davvero innamorato di lei. Capii da subito che Luke era davvero una brava persona.

spazio autrice
ciao a tutt*, volevo solo dire di portare pazienza perché dal capitolo successivo la storia si evolverà un po' di più, e vi ringrazio dei voti, commenti e messaggi, un abbraccio.💖

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