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Shawn's pov

- Andy, secondo te cosa dovrei fare? Mi sento un verme in questo momento

- Shawn in realtà non c'è molto da fare. L'unica soluzione è parlarle e dirle la verità

- Mi evita e parlare con lei risulterebbe molto difficile. La conosco troppo bene

- Allora forse potresti provare a sorprenderla

- Sorprenderla? Ad esempio?

- Qualcosa che possa farla rimanere letteralmente senza parole, che ne so!

- So cosa posso fare ma tu mi devi dare una mano.

Andy è l'unico tra i ragazzi del gruppo con cui riesco a confidarmi senza alcun problema o timore. Non che io non vada d'accordo con Ryan o con Mike ma loro la pensano in modo diverso per qualsiasi cosa, soprattutto quando si parla di ragazze. 5 minuti dopo Andy sta già mandando un messaggio ad Hazel.

Hazel's pov

Cercare di stare attenti durante l'ora di storia è praticamente impossibile e quando sto per crollare sul banco, mi arriva un messaggio e mentalmente ringrazio chiunque abbia deciso di farlo in questo preciso momento. Stranamente il mittente è Andy e mi chiede se oggi pomeriggio posso accompagnarlo in centro per comprare il regalo di compleanno alla sua sorellina. Mi chiedo perché non lo faccia con sua madre ma d'altronde per averlo chiesto a me vuol dire che sono l'unica che può aiutarlo. Così accetto la proposta e dopo aver posato il cellulare dentro lo zaino cerco di concentrarmi il più possibile.

Durante il pomeriggio spreco tutte le mie energie per cercare di capire qualcosa sulla 2° guerra mondiale. Perché non sto mai attenta durante la lezione?. Fortunatamente mi accorgo dell'orario e subito mi fiondo in bagno per prepararmi. Dopo essermi data una rinfrescata, scendo in salotto e prendo tra le mani il mio cellulare. Involontariamente comincio a scorrere le foto e mi blocco quando ne trovo una mentre abbraccio Shawn. Mi manca da morire! Non faccio altro che chiedermi perché tra di noi sia tutto così difficile, ogni volta che facciamo due passi avanti siamo costretti a farne uno indietro o perché litighiamo o perché qualcuno tenta di dividerci. Poi sento un clacson e capisco che Andy è arrivato, così prendo la mia borsa ed esco di casa. Appena salgo in macchina faccio un sospiro di sollievo e dico:

- Oh grazie al cielo! Andy pensavo non saresti più arrivato

Non sentendo alcuna risposta, mi volto e noto con sorpresa che al volante non c'è Andy...ma Shawn.

- Che diavolo ci fai tu nella macchina di Andy?

- Lo so che ti aspettavi di uscire con lui ma se vieni con me ti spiegherò tutto, promesso

- Non mi devi spiegare nulla Shawn. Adesso fammi scendere! dico in preda al panico ed è in quel preciso istante in cui Shawn blocca le portiere

- Hazel mi dispiace ma questo è l'unico modo per far sii che tu mi segua. Ho bisogno di dirti tutta la verità e di spiegarti come stanno le cose

A quelle parole il mio respiro torna ad essere regolare e capisco che anch' io ho un disperato bisogno di sapere la verità ma non perché pretenda che Shawn mi racconti il suo passato per filo e per segno ma per il semplice motivo che ormai sono troppo legata a lui e mi piacerebbe conoscerlo meglio. Così cerco di stare calma e dopo mezz'ora di viaggio, ci fermiamo davanti ad una pineta. Quando scendo dalla macchina Shawn mi raggiunge e mi prende per mano e io non oppongo resistenza. Superata la pineta mi ritrovo davanti un lago meraviglioso e rimango incantata nel guardare l'effetto del tramonto sull'acqua. In silenzio io e Shawn ci sediamo e nessuno sembra voler proferire parola. Poi noto lo sguardo del ragazzo accanto a me perso nel vuoto e non posso fare a meno di pensare quanto sia bello. Ha i capelli ricci che cadono in modo disordinato sulla fronte. I raggi solari poi  accentuano i ciuffi biondi che già aveva e rendono i suoi occhi marroni un po' più chiari, quasi verdi. Le sue guance rosse, per colpa dell'aria fredda, creano un bellissimo contrasto con la carnagione chiara e infine le sue labbra piccole e sottili hanno assunto un bel colorito. E' semplicemente perfetto. Ad un tratto quel silenzio che si era creato viene spezzato dalla voce roca e calda di Shawn che dice:

- Non credo esistano scuse che io possa farti per come ti ho trattato quel pomeriggio a casa mia e non smetterò mai di dirti che mi dispiace.

- Shawn...

- Hazel ti prego, lasciami raccontare

A quel punto decido di mettere a tacere i miei pensieri. Mi rendo conto che parlare del suo passato lo mette in difficoltà, così mi avvicino e metto la mia mano sulla sua. Lui mi rivolge un sorriso e poi comincia a raccontare:

- Nella mia vecchia scuola, quando ero al primo anno, sono entrato a far parte della squadra di hockey e successivamente ne sono diventato il capitano. Questa opportunità mi ha fatto conoscere tante persone tra cui il mio migliore amico, Brice. Lui per me era come un fratello. Durante le partite di campionato le cheerleader erano lì sempre pronte a darci il loro supporto. Poi una sera, dopo aver vinto la partita contro la squadra del liceo di Vancouver, una cheerleader si avvicinò e mi fece i compimenti per come avevo giocato. Sinceramente non mi era mai successo e mi piaceva la situazione. Così, senza pensarci, decisi di andare a prendere un frullato con lei. Si chiamava Susan e aveva del lunghi capelli biondi e due occhi azzurri. Nonostante il suo aspetto fisico potesse alludere a una ragazza troppo sicura di se stessa, lei con me era gentile, dolce, divertente; semplicemente diversa. Inutile dire che le nostre uscite si fecero più frequenti e anche a scuola passavamo molto tempo insieme finché un giorno, durante il 3° anno, decidemmo di metterci insieme. La amavo, anzi ero convinto di amarla. Poi arrivò il compleanno di Brice e decise di tenere una festa a casa sua a cui ovviamente io e Susan eravamo invitati. Quando arrivammo a casa del mio migliore amico andai subito a salutare il resto della squadra e tra un drink e qualche chiacchera non mi resi conto che non vedevo Susan e Brice da un po'. Non so bene se per colpa del poco alcool che avevo in corpo o perché me lo avesse detto la testa, fatto sta che il primo posto dove decisi di cercare fu la stanza di Brice. Quando aprii la porta la scena a cui fui costretto ad assistere fu terribile. Susan era completamente nuda e Brice era sopra di lei. La sensazione che provai in quel momento era disgusto. In quei mesi che avevo passato insieme a Susan non mi ero mai permesso di spingermi oltre, non mi sembrava giusto fare troppe pressioni e poi era troppo bella e per me era un piacere solo guardarla e sfiorarle la pelle. In confronto il sesso era solo roba da stronzi. Inutile dire che non mi hanno mai cercato per spiegarmi perchè stessero scopando e alla fine la figura dello scemo la feci io a scuola visto che durante gli ultimi giorni prima della fine dell' anno tutti mi prendevano in giro perché ero lo sfigato che la sua fidanzata aveva tradito con il suo migliore amico. Questo è il motivo per cui oggi io ho cambiato scuola. Sicuramente mi dirai che sono stato un coglione a non aver affrontato né Susan, né Brice, né chiunque mi prendesse per il culo ma...

Interrompo il suo discorso fiondandomi tra le sue braccia. Poi passo una mano sulla sua guancia e dico:

- Shawn, sei la persona più forte che io abbia mai conosciuto. In questi casi non è importante come si agisce per affrontare gli altri, è importante come si agisce per se stessi. Cambiare scuola è stata la scelta migliore che potessi fare per ricominciare da capo. So che non potrai mai dimenticare il male che ti hanno fatto quei due stronzi ma adesso devi pensare al presente e a chi lo vive con te: la tua famiglia, i tuoi compagni di squadra, me. Adesso che so come sono andate veramente le cose ti prometto che ti aiuterò a lasciarti tutto alle spalle e quando starai male io sarò lì, accanto a te. Non ti darò nessuna colpa per il fatto che non hai dimenticato, né ti dirò delle stupide frasi fatte per consolarti. Ti starò accanto, ti abbraccerò e ti farò capire che nella tua vita sono di più le persone che ti vogliono bene che quelle che ti vogliono vedere crollare.

- Grazie Hazel, senza di te sarebbe tutto troppo difficile.

Poi io mi accoccolo tra le sue braccia e insieme guardiamo gli ultimi raggi del sole che spariscono e lasciano spazio alla notte. Ad un tratto mi ricordo che quel pomeriggio, prima di litigare, Shawn mi aveva promesso che mi avrebbe fatto ascoltare qualcosa con la sua chitarra, così gliela porgo e lui, avendo recepito perfettamente la mia richiesta, comincia a cantare. La sua voce è qualcosa di mai sentito prima d'ora. Riesce a trasmetterti tranquillità ma allo stesso tempo la tristezza  nascosta dietro quelle parole. Non smetterei mai di ascoltarlo, soprattutto mentre canta "In my blood". Questa canzone mi ha colpito perché è come se ogni parola che la compone sia uscita dalla sua anima, abbia attraversato il suo corpo e infine sia stata messa nero su bianco. A volte le canzoni che rispecchiano un lato oscuro del proprio passato sono quelle che ti appartengono veramente, più di quanto possa fare la canzone che parla della felicità o dell' amore. Siamo tutti bravi a scoprire la parte felice di noi stessi, ma soprattutto siamo bravi nel momento in cui dobbiamo mostrarla agli altri, invece le cose più brutte tendiamo a nasconderle perché nessuno ci capirebbe. In questo momento Shawn mi ha mostrato le sue fragilità e io sono riuscita a capirle.

Since you came along // Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora