A Boo piaceva molto fotografare il tramonto. Amava del tramonto ogni singola sfumatura ed in particolar modo amava il riflesso del sole d'un arancio chiaro e pulito sul mare. Adorava quel riflesso poiché lo aveva sempre pensato come fosse il braccio del tramonto che si stendesse verso di lei, per permetterle di toccarlo in qualche modo. Nella sua camera conservava parecchie foto raffiguranti splendidi tramonti ripresi in svariati posti differenti. Erano il suo tesoro più prezioso.
Era da poco passato il suo sedicesimo compleanno ed aveva ricevuto una polaroid nuova di zecca da parte della sua famiglia, ch'era consapevole di quanto la ragazza la desiderasse. Tra l'altro qualche giorno prima erano arrivati in quel campeggio vicino al mare dove avrebbero passato le due settimane di vacanze estive*. Boo ne era estremamente felice: bel mare, bel tramonto, combo perfetta. C'era persino la piscina! Per il resto odiava l'animazione. Bruti e sudati ciccioni senza maglietta che ti forzavano dalla tua sdraio per ballare e giocare assieme a loro... l'incubo peggiore a cui la ragazza potesse attualmente pensare.
Odiava anche il fatto che c'erano troppe persone della sua età. Tutti la guardavano sempre come fosse una straniera, ed effettivamente non conoscendola sarebbe pure potuta sembrarlo, ma lei odiava quegli sguardi persistenti lanciati senz'alcun ritegno. Il punto era che la famiglia da parte della madre era interamente coreana mentre quella del padre italiana. Due paesi ai poli opposti del mondo, senza dubbio, ma si sa, quando c'è l'amore nulla potrebbe esser d'intralcio. La sedicenne non smise mai di ringraziare il fatto che suo papà lavorasse come cameriere al ristorante dell'hotel ch'ospitò la giovane donna anni prima, quando quest'ultima fece il viaggio dei suoi sogni, girovagando per Roma. E ringraziava anche il fatto che l'uomo, nei suoi studi universitari, si fosse particolarmente interessato alle lingue orientali.
In ogni caso, Boo aveva acquisito la maggior parte delle caratteristiche fisiche da parte del padre, mentre Jacob sembrava esser un coreano a tutti gli effetti. Nonostante questi particolari privi di significato, la ragazza era nata e cresciuta in Corea, perfettamente inserita nella società, ed era questo il motivo principale per il quale odiava esser scambiata per straniera.
In quel momento preciso si trovava seduta su uno scoglio, pronta ad immortalare l'ennesima fotografia, quando si accorse di aver però lasciato il telefono in roulotte e di aver ancora abbastanza tempo per recuperarlo e fotografare il climax del tramonto. Avrebbe fatto meglio a portarselo dietro quell'aggeggio. Se sua madre l'avesse chiamata e lei non avesse prontamente risposto, se la sarebbe vista brutta. Corse via dalla spiaggia, raggiunse a grandi falcate l'accesso al campeggio e si diresse verso il posto preciso in cui s'accamparono qualche giorno prima. Una volta giunta alla meta, una voce la destò dal suo precedente intento.
"Mamma, verrà proprio per lei, ne sono sicuro. Così ha detto e così farà, conoscendolo" sentì il fratello maggiore dire evidentemente rivolto alla madre. Boo si avvicinò maggiormente con cautela, poggiando un'orecchio sulla porta sottile della roulotte.
"Jacob io non glielo permetterò. Vostro padre non voleva questa cosa ed anzi odiava il sol pensiero che lui le si potesse avvicinare" fu invece la madre a rispondere a tono adesso. Di cosa diamine stanno parlando? non poté far a meno di chiedersi la ragazza. Lei e la sua famiglia si raccontavano sempre tutto. La loro mamma era sempre stata dell'idea che i figli dovessero aver a che fare con ogni sfumatura della vita, da quelle gioiose a quelle inaccettabili. La vita era quella ed era inutile costruirne una finta fatta di rose e fiori solo per loro. Voleva dire condannarli a morte.
"Secondo me però dovremmo dirlo a Boo" Jacob enunciò a voce bassa, quasi come se avesse captato la presenza della sorella minore. Quasi.
"Non se ne parla-" la voce signorile fu interrotta dal cigolio della porta, aperta lentamente dalla ragazza ch'era fino a quel momento restata in ascolto, invisibile agli occhi. Non appena entrò, Boo vide la madre e Jacob spalancar gli occhi come allucinati.