Il ragazzo uscì dal bagno, avviandosi rapidamente in direzione della cucina. Odiava far attendere i suoi hyung, ma sarebbe stato estremamente nocivo e fastidioso per lui aspettare fino alla fine della cena prima di piombarsi in bagno ed allentare l'eccitazione. I ragazzi lo sapevano e non gliene fecero una colpa. Semplici istinti da uomo. Fece finalmente il suo ingresso nella stanza. Rispetto a come potesse sembrare dallo stato della camera in cui avevano segregato la sedicenne, il resto della casa era davvero ben tenuta, considerando pur sempre che fosse in balia di tre ragazzi nel pieno della loro gioventù.
"Finalmente Kook! Pensavo non ti saresti più fatto vivo" rise di gusto Taehyung, facendo segno al più piccolo di prender posto accanto a lui. Non che fosse realmente necessario dirgli di sedersi. Del semplice kimchi era tutto ciò ch'avrebbero mangiato quella sera. In fin dei conti nessuno dei tre era veramente capace a cucinare, perciò s'accontentavano di quel poco che sapevano fare. Jungkook cominciò a buttar giù qualche boccone.
"Jungkook, cos'hai intenzione di fare precisamente adesso?" si convinse a chiedere una volta per tutte Jimin. Quest'ultimo aspirò gli ultimi residui di cibo rimasti, afferrò il proprio piatto assieme a quello di Taehyung, ch'aveva finito la sua porzione già da un po', e s'avviò verso il lavabo, posizionando la ceramica sotto il getto d'acqua fredda. Il più piccolo smise di masticare.
"Quello che sto già facendo. Poi si vedrà col passare del tempo" rispose semplicemente alzando le spalle disinteressato. Proprio mentre stava portando alle labbra un altro boccone, si fermò e parlò nuovamente. "Hyung, sai che potete usufruirne anche voi, vero?" chiese alzando un sopracciglio. Gli pareva d'esser stato abbastanza chiaro riguardo la faccenda, ma evidentemente s'era sbagliato. Taehyung sghignazzò al sol pensiero. Quell'adorabile bimba dalle manine piccole e dagli istinti animaleschi non gli sarebbe affatto dispiaciuta in un rapporto sessuale.
"Sì, lo so. Lo avevi già detto" Jimin chiuse il rubinetto e s'appoggiò al bancone della cucina, rivolgendo il corpo in direzione dei suoi coinquilini. Non gli andava affatto a genio l'idea di stuprare una sedicenne, ma neanche l'odiava tanto da rinunciare al piano ch'era ormai stato messo in atto. Il vero problema del ragazzo dai capelli arancioni era che quando s'eccitava non capiva più niente. Una parte di lui non proprio piacevole da conoscere e piuttosto spietata prendeva il sopravvento e non ci si poteva fare assolutamente nulla. Era quello ciò che alla fine lo frenava dall'andarsene. Era quel tipo di comportamento che lo legava agli altri due ragazzi, altrettanto pervertiti e malsani. Un risolino gli scappò dalle piene e soffici labbra rosa.
"Comunque caro Kookie, abbiamo a che fare con un bel tipetto" affermò per poi finire col ridere di gusto. Jungkook alzò lo sguardo dal piatto, assumendo un'espressione confusa. Sapeva più o meno con chi aveva a che fare, specialmente dopo l'incontro che s'era consumato circa mezz'oretta prima, ma non si spiegava come lo sapesse anche Jimin, non avendo ancor avuto alcun tipo di dialogo con Boo. A meno che non gli sfuggisse qualcosa.
"Me ne sono accorto" rispose Taehyung alzando le sopracciglia ed alludendo a ciò che gli successe quel pomeriggio, evento di cui anche gli altri due ragazzi erano venuti a conoscenza. Jimin sembrò accorgersi del disorientamento ch'era presente sul volto del più piccolo, poiché s'affrettò a spiegarsi meglio.
"Poco fa Taehyung mi ha dato il telefono di Boo ed ho avuto modo di accederci senza password. Ha un'applicazione che genera domande abbastanza significative riguardo alla vita, ai sentimenti, e le sue risposte..." il ragazzo dai capelli arancioni piegò la testa d'un lato e sollevò un angolo della bocca, lasciando intendere quel che voleva dire.
"Appena avrò tempo le leggerò" sentenziò con fermezza Jungkook, terminando il kimchi e passando il piatto al suo amico. Taehyung poggiò la testa sul tavolo, sbuffando annoiato. Non vedeva l'ora d'interagire col loro giocattolino nuovo di zecca, ma purtroppo doveva aspettare. Non sapeva quali fossero i piani ch'aveva Jungkook per sé e non voleva interferire troppo. In fin dei conti l'idea di rapire la sedicenne era stata del più piccolo ed era senz'alcun dubbio lui ad avere maggior potere in quell'occasione. Inoltre sapeva che se avesse insistito più del dovuto non avrebbe fatto altro che ottenere l'effetto inverso, ovvero l'arrivare persino ad essere bandito da quel piccolo angolo di paradiso (o di inferno, dipende dalle prospettive).