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"Cosa?" chiese Boo come fosse in una specie di trance. Jungkook le strattonò la testa, infastidito dal fatto che la sua preda si stesse inconsapevolmente opponendo. La mente della più piccola era entrata in un black out. Quello che stava chiedendo il master con i suoi gesti incauti era più che evidente. Il vero grande problema della faccenda era che la sedicenne non avrebbe mai permesso una cosa simile. Finché avrebbe potuto, si sarebbe ribellata.

"Non provare nemmeno ad opporti, sai bene che finirà abbastanza male" sentenziò con nonchalance, diventando più impaziente ogni secondo che passava. Con la mano libera s'abbassò i pantaloncini della tuta, facendoli scivolare fino alle caviglie. Come fece per avvicinare maggiormente il bacino, Boo poggiò le mani sulle cosce marmoree a pochi centimetri dal suo corpo di modo d'acquistare la spinta sufficiente per allontanarsi (questo solo dopo essersi accorta del fatto di non aver abbastanza forza per smuovere quell'ammasso di muscoli ch'aveva dinanzi). Ricevette uno strattone ancor più violento e gemette dal dolore. Non di nuovo...

Per un secondo le parve che le sue preghiere fossero state ascoltate, quando Jungkook la lasciò andare. Non era mai stata in torto per così tante volte di seguito in vita sua. Come la ragazza fece per alzarsi senza saper lei stessa cos'avrebbe dovuto fare dopo, il master la spinse nuovamente contro il materasso e le ringhiò di starsene immobile. Boo lo vide successivamente abbassarsi per allungar un braccio sotto al letto. Sapeva cosa stava cercando ed un sorrisetto, decisamente fuori luogo, le si formò sulle labbra screpolate a causa della disidratazione. Tentò di nasconderlo ma fallì quando Jungkook s'alzò tutto d'un tratto, guardandola in volto e perforandole l'anima. Il ragazzo chiuse gli occhi e sospirò profondamente, tentando di mantenere la calma e, per il momento, di non andarci troppo pesante come invece avrebbe voluto.

"Boo, te lo chiederò una volta sola" iniziò a parlare con tono estremamente rauco ed intimidatorio. Aprì gli occhi, fissandoli nuovamente in quelli della sua preda. "Dove sono le corde?" chiese, maledicendosi mentalmente per non aver prevenuto una cosa tanto scontata. La ragazza scrollò le spalle, indecisa se rispondere fingendo di non esser affatto al corrente dell'esistenza di queste corde, o se dirgli semplicemente che se n'era liberata. Tanto l'avrebbe fatto incazzare in entrambi i casi, perciò optò per l'opzione che le sembrava più comoda: starsene zitta. Mossa errata.

Jungkook scattò e, senza che la minorenne potesse capirci alcunché, era sopra di lei, con una delle grandi mani attorno al suo collo. Premeva, aumentando la forza. La sua voglia di farle vedere cos'avrebbe patito se si fosse ribellata era diventata insaziabile, impossibile da controllare. Alla fine tutto il vero divertimento consisteva in quello. Col passare del tempo avrebbe assistito al tragico cambiamento di quella povera ed innocente sedicenne, pienamente consapevole e soddisfatto del fatto che ne sarebbe stato lui il motivo scaturente. Boo tossiva, tentando di liberarsi dalla morsa più che irremovibile, muovendosi in ogni modo le fosse concesso. Per un attimo pensò che fosse la fine.

Il master ammorbidì la presa, mantenendo le sue dita salde sulla pelle della più piccola ch'andava assumendo un colore rossastro. Avvicinò i loro volti e fece combaciare le rispettive bocche in un piccolo ed umido bacio, ovviamente non ricambiato. Boo chiuse gli occhi. Sul suo viso una smorfia mista fra il disgusto e lo spavento.

"Avanti piccola... non vorrai mica costringermi a ricorrere alle maniere forti" sussurrò Jungkook su quelle labbra a sua detta così invitanti. Lei si ritrasse e ciò non fece che istigare il ragazzo ad avvicinarsi maggiormente, riannullando le distanze che lo infastidivano. La minorenne strizzò le palpebre ed emise un mugolio di disaccordo, lasciando intendere che non avrebbe fatto nulla di quello che il master avrebbe deciso di forzarla a fare. Jungkook non poté far a meno di sorridere a tale ostinatezza nel ribellarsi. L'espressione però gli cambiò totalmente non appena i suoi occhi esaminarono meglio il viso della ragazza ch'aveva dinanzi, soffermandosi in particolar modo sulla sua bocca e pensando inevitabilmente che fosse davvero piccola per ospitare quel che lui desiderava tanto. Ma il ragazzo avrebbe trovato un modo e, non disponendo al momento di qualcosa che l'avrebbe potuto agevolare nel proprio intento, decise di farsi dare una mano.

You Are So Little [J.Jk]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora