***Silvia
A cena regna il silenzio...Carol sta già dormendo, Darie è tornato da poco...
Sento che scoppierà una lite...me lo sento...
Sweeney è nervoso...stringo la sua mano ma fissa Darie.
Decido di rompere il silenzio. –Daniel, vuoi ancora del...-
-No. Grazie madre.- quelle parole mi fanno sentire ancora più triste...Darie non si era mai rivolto così freddamente con me...
Un botto mi fa saltare in aria. Sweeney ha sbattuto le mani sul tavolo.
Daniel lo guarda serio senza un briciolo di paura...ma con una forte rabbia.
-La vuoi smettere??- alza la voce il mio barbiere.
-Sweeney...abbassa la voce Carol sta dormendo.- gli accarezzo la manica.
-Scusami cara...ma qualcuno deve imparare la parola rispetto.- guarda Darie.
-E qualcun altro dovrebbe imparare a non usare le mani.- esclama Darie.
Sweeney sta per urlargli.
-Finitela!- sbotto.
Mi guardano entrambe.
Prendo fiato. –Non è litigando che risolviamo tutto. Parliamo del problema.-
-Madre non ci sono problemi. Voglio solo la mia libertà.-
-Per Sofia, immagino.- esclama Sweeney.
-Si! Qualche problema?- chiede Darie.
-Non provocarmi ragazzino.- ringhia Sweeney.
Gli accarezzo le spalle cercando di calmarlo in qualche modo.
-Perché non sei felice per me? Io amo Sofia! Ho 18 anni non più 5. Sei tu che mi parlavi delle donne e sul fare l'amore e altre cose così. Perché adesso ti rimangi la parola?-
-Perché Sofia non è una bella persona.- mormora Sweeney.
-Come fai a dirlo? Neanche la conosci.- esclama Darie.
-Conoscevo sua madre...-
-Sofia non è sua madre. Non puoi giudicarla. Sé sua madre non era una brava persona, non significa che anche lei lo è.- Guardo Darie, mio Dio anche lui come Jo è cresciuto...e mi sento di nuovo quella sensazione di vuoto...
Sweeney sospira. –Mi dispiace Darie...ma devo tenerti al sicuro. Lontano da lei.-
Darie si alza adirato e guarda me e poi suo padre. –Ti odio.- esce da lì correndo.
Stringo in fretta la mano di Sweeney ma lui si scosta alzandosi.
Lo guardo in lacrime e lui esce di lì.
Lo raggiungo in camera nostra...è seduto sul letto e si tiene il capo...mi avvicino.
Mi siedo accanto a lui e gli accarezzo la spalla.
-Non lo pensa davvero...-gli bacio i capelli.
-Io credo di si...-mormora.
-No...era solo arrabbiato, gli passerà...- lo accarezzo.
Alza il capo e mi guarda. –Aveva il tuo sguardo...-
Lo guardo confusa.
-Il tuo stesso sguardo colmo di odio...quando mi hai visto per ciò che sono davvero...un mostro...-mormora.
Lo abbraccio forte. –Ero arrabbiata...lo sai.-
Mi stringe. –Che cosa posso fare?- mi guarda intensamente e i suoi occhi sono colmi di lacrime.
STAI LEGGENDO
EveryBody Wants the rule...
General FictionIn seguito a never forget e never forgive....i figli di Silvia e Sweeney sono divenuti più grandi, ed oltre un matrimonio in arrivo le sorprese non sono finite...soprattutto quelle per niente liete...