13. Magia, amore e nostalgia (REV)

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Ancora un'altra volta Remus è qui, fra le mie braccia che lo accolgono con accorato affetto.

Non torna da Dora, non se la sente, così viene da me: dice che solo io so far rivivere ancora la sua anima, dopo queste notti.

Gli accarezzo piano i capelli, con tenerezza: troppe striature grigie, per la sua età, nel biondo scuro dei capelli scompigliati. Troppe vicissitudini, nella vita di Remus, a riflettersi nel povero viso sciupato, segnato da innumerevoli cicatrici.

Depongo sulla fronte un bacio leggero, che lui neppure avverte, tra i tremiti che ancora turbano il suo corpo.

Però sa che ora è al sicuro e mormora piano il mio nome:

- Crystal...

Lo tranquillizzo con una lenta carezza e Remus riapre gli occhi, grigi come il feroce lupo che è in lui, regalandomi il suo sorriso.

E' incredibile, il sorriso di Remus, così dolce: offre a tutti amicizia e conforto, proprio lui che, per primo, ne avrebbe invece un gran bisogno.

Nei lunghi mesi trascorsi con lui, studiando e sviluppando il mio potenziale magico, ho imparato a volergli bene.

All'inizio, Remus mi sembrò il porto tranquillo cui approdare, lontano dalle tempeste che tormentavano l'anima di Severus.

Cominciai a odiare la luna; eppure l'amavo tanto quando ammiravo il profilo di Severus, nero ed elegante, stagliarsi sicuro contro il suo argenteo candore.

Severus...

Sorrido a Remus, mentre gli massaggio spalle e torace per calmare il tremore delle membra. Passo alla schiena, un lento massaggio a regalargli una preziosa tranquillità, mentre sento che comincia a rilassarsi. Spero si addormenti presto.

Il pensiero di Severus è entrato prepotente nella mente: un'altra alba, un altro tremore, un'altra terribile disperazione.

A differenza di Remus, che porta ineluttabile dentro di sé la condanna alla bestia e non può evitare di diventare mostro senza la pozione Antilupo, quella notte Severus era dovuto volontariamente farsi mostro, con tutto il carico di tremenda sofferenza della sua coscienza di uomo, sempre vigile, straziante prova della sua vera umanità. Severus quella notte aveva dovuto scegliere d'essere un mostro e stuprare e uccidere Jamie per ottemperare gli ordini di Silente e proteggere la propria copertura di spia.

All'improvviso le lacrime mi inondano gli occhi e per la prima volta mi rendo conto che non è stato quello il reale motivo.

Severus l'ha fatto per Jamie, cercando di ridurre lo strazio cui la ragazza sarebbe stata sottoposta dagli altri Mangiamorte.

Severus era diventato un mostro... solo per pietà.

Piango in silenzio, perché so che, anche in questo momento, è costretto a essere ancora un mostro: sento la sua anima gemere disperata nel buio, irrimediabilmente straziata dall'incubo in cui è condannato a vivere con piena e vivida coscienza.

Solo.

Senza speranza.

Con il suo terribile dovere da compiere.

Con i rimorsi che lo tormentano oltre ogni limite.

Quelli delle colpe di un tempo, e quelli nuovi, ancora più atroci da affrontare.

Forza e resistenza del CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora