#Capitolo 4

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Perché proprio lui aveva deciso di seguirmi? Non poteva stare come gli altri al suo posto a sentire il gruppo? Era evidente che non volessi parlare con lui, ma è sempre Jared.

«Così adesso hai un gruppo tutto tuo eh?» sentì quella voce dietro di me ma non mi voltai, continuai ad andare avanti lontano da lui, senza una meta.

«Ehi Lilith, per favore parliamo... Non ci vediamo da troppo tempo!» insistette.
«Cinque anni»
«Cosa?»
«Non ci vediamo da cinque anni» asserì.

Sapevo che non potevo scappare via da lui per tutta la vita, così mi fermai e lo guardai.

«Ah... Sono passati già cinque anni. Mi hai stupito piccola Lil»
«No Jared, non chiamarmi così»

Quel soprannome... Un brivido percosse il mio corpo solo a sentirlo da parte sua.
Non so perché avessi tutta quella rabbia, forse è solo paura... Paura di risentire tutto quel dolore.
Lui mi guardò come se avesse ormai perso le speranze di avere una conversazione pacifica con me, quindi capii di avere esagerato.

«Scusa Jared, non volevo essere così sgarbata... È solo ch-»
«Lilith, non chiedermi scusa. Credo di comprendere la tua reazione e non ti biasimo... Solo, vorrei sapere come stai e come sei cresciuta, non avrei mai nemmeno sognato che tu aprissi un mio concerto e invece guarda qui!»

«Beh sai, le cose cambiano e anche io» gli risposi.
«Quale buon vento ti porta a Parigi?»
«Non riuscivo più a stare in California. Volevo fare musicologia e a Parigi c'è la miglior facoltà» Non potevo di certo dirgli che uno tra i motivi per il quale lasciai la California erano tutti i ricordi legati a lui.
«Wow, non l'avrei mai detto... Sono felice che tu abbia trovato il coraggio di cantare davanti a tutti. Mi ricordo quando non volevi cantare nemmeno davanti a me» mi disse.
Allora si ricordava qualcosa.
Riaprire i ricordi mi faceva uno strano effetto... Anzi, averlo qui accanto mi sembrava strano. L'impatto era troppo forte , non sapevo come gestire le mie emozioni.
«Vecchi tempi Jared, ho solo compreso cosa voglio fare nella mia vita».
Non riuscivo a tranquillizzarmi, ero arrabbiata, impietrita. La pesantezza dei suoi occhi sul mio corpo era sempre la stessa, non è mai cambiata.

«Saranno passati gli anni ma tu rimani sempre con la stessa bellezza che mi ha fatto innamorare cinque anni fa» mi disse avvicinandosi a me, sempre con il suo solito sguardo,  quello che sapeva di potermi riavere quando voleva.

«Jared, basta. Quei tempi sono passati, non voglio più riaprirli. Ormai sto con  un ragazzo che non mi ha mai lasciata sola, non è più tempo per noi. Per favore, lasciamo passare questa notte velocemente e dimentichiamoci di esserci visti, grazie».
Rabbia, dolore.
Le mie parole esprimevano questo.
Tutto quello che dovevo dirgli gliel'ho detto tutto d'un fiato, cercando di non scompormi davanti ai suoi occhi.
Mi era difficile parlargli, ma dovevo solo concentrarmi su questa sera e su Brian, Jared era storia passata.

«Certo Lilith, come vuoi... Però non vorrei perderti ancora, o almeno vorrei godermi queste ore con te, solo per sapere come sei diventata adesso, come ti ho detto prima».
Riconoscevo quello sguardo, era deluso dalle mie parole... Ma cosa si aspettava? Che lo riabbracciassi e facessi finta di nulla? Lui non sa il dolore che mi ha provocato.
Però infondo era solo un giorno da passare con lui e i ragazzi... Per quanto mi potesse fare male rivivere certe cose, Shannon e Tomo mi mancavano.

«Solo per oggi, ma non aspettarti un atteggiamento diverso da questo...»
«Lo so, spero solo tu possa cambiare idea...» Detto questo girò le spalle e ritornò dal gruppo.
Io ritornai nel mio camerino e davanti ritrovai Hélène.

«Lil, tutto bene?» sapeva che non stavo per niente bene, apprezzavo quel suo gesto.
«Beh Hel, non proprio. Spero solo che questa giornata finisca bene e presto» ammisi.

«Ragazze, che ne dite di far visitare Parigi ai Thirty Seconds To Mars?» chiese Adrian.
No.
Non mi va proprio, basta.

«Adrian io non mi sento troppo bene...» speravo capisse, e invece no.
«Cara Lilith, non era una richiesta. Mi dispiace, prenditi qualcosa e vai con Kev ed Hélène» mi disse serioso.

Odiavo questa parte del nostro manager.
Questa volta mi sistemai un minimo, volevo passare un po' di tempo in Shann e Tomo.
Era strano ma bello riaverli di nuovo accanto a me, ma non dovevo abituarmi a quella scena.

«Non lo avrei mai detto, Lilith Dobois che apre un nostro concerto!» voce inconfondibile di Shannon, cavolo quanto mi era mancato!
«Già, non so bene come sia successo ma... Eccoci qua!» risposi sorridente.
Invece sapevo com'era successo, era stato Shann a spronarmi. Da lì in poi ho cercato di dare un senso alla mia vita e la musica mi ha dato una risposta.
«Niente più timidezza?»
«Diciamo solo che mi son rinnovata»
«Non vedevo l'ora che tu mostrassi il tuo talento davanti a tutti»
«Merito tuo Shannon, sei stato tu a incoraggiarmi»
«Cosa? Non dire cavolate Lilith! Volevo solo che tu capissi la forza della tua voce e... Adesso potresti fotterci il lavoro» disse scherzando.

«So che non è facile...» aggiunse.
«Cosa?»
«Rivedere mio fratello, lo so che non è facile... Ma conosco la tua forza e adesso non sei più una ragazzina»
«Vorrei solo che questa giornata finisse... Vorrei solo te e Tomo ma Jared... »
«Sta tranquilla Lilith, distruggi quel palco per noi... E se non vuoi farlo per Jared, fallo per me» mi disse dolcemente.

La capacità di Shannon di farmi calmare non l'ha mai avuta nessuno.
Gli mostrammo le cose più importanti di Parigi, dalla Tour Eiffel agli champs Elysées ma ormai era ora di tornare al palco.

Ero in ansia, decisamente. Aprire il concerto dei Thirty Seconds To Mars, nonché di Jared Leto.
Era troppo per me.
Prima di salire facevo i miei soliti rituali, acqua e zenzero, l'urlo con Kev ed Hélène, e l'abbraccio finale.

Mancavano dieci minuti e l'ansia continuava a salire.
Kev ed Hélène erano già sopra, pronti per salire, mentre io stavo cercando il mio plettro portafortuna.
Ovviamente non sono una persona ordinata quindi faccio sempre le cose all'ultimo minuto e non trovo mai nulla di quello che cerco.
Finalmente trovo il plettro e chiudo velocemente la porta del camerino. Mentre mi sto per dirigere verso l'entrata del palco sento qualcuno bloccarmi dal polso.
Il mio cuore si è fermato per un secondo.

«Voglio solo farti sapere che non ti ho mai dimenticata»
Jared.

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Buonasera!
Spero non mi uccidiate per tutto questo tempo in cui sono stata inattiva!
Spero solo che il capitolo possa piacervi!
Al più presto!
~Lav🌙

Hurricane II ~ Jared LetoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora